CATALOGHI E LIBRI
GIUGNO 2016
«FECE DI SCULTURE DI LEGNAME E COLORÌ»
Il primo corridoio degli Uffizi era nato come Galleria delle statue, e alla fine del Cinquecento ospitava sculture antiche e moderne (fra cui il Bacco di Michelangelo ora al Bargello). Oggi il museo è arcinoto invece per i dipinti. Ed è dunque scelta ammirevole quella di Alfredo Bellandi, assieme all’ex direttore Antonio Natali, di allestire agli Uffizi una mostra (fino al 28 agosto) su un argomento poco noto come la scultura lignea policroma del Quattrocento fiorentino, in gran parte destinata in origine alla devozione. Le opere esposte, di cui discute il catalogo, vengono da chiese fiorentine ma anche da musei di tutto il mondo. I saggi del catalogo illuminano sul rapporto stretto, senza distinzioni di casta, di grandi maestri e scultori meno noti, con artigiani e “dipintori” nella Firenze del Quattrocento.
CAMILLE CLAUDEL
PICASSO
Antonina Vallentin, detta Tosia (al secolo Antonina Silberstein, Leopoli 1893 - Parigi 1957) è stata una prolifica autrice di biografie. In Italia pochi la conoscono. Solo Einaudi pubblicò nel 1953 Il romanzo di Goya (oggi introvabile), e nel 1961, con l’impeccabile traduzione di Renzo Federici, questa biografia su Picasso, uscita in Germania e in Francia sulla metà degli anni Cinquanta, poi ristampata con aggiornamenti. Con la stessa traduzione la ripropone Castelvecchi, senza le illustrazioni di corredo (i diritti degli eredi Picasso sono proibitivi). A meno che non siate fra i fortunati possessori dei trentatré volumi del catalogo completo dell’opera di Picasso curato da Christian Zervos, ripubblicato in questi giorni dai Cahiers d’art e in vendita a un prezzo astronomico, consigliamo la connessione internet. Nel corso della lettura sarà così possibile seguire le ancora interessanti osservazioni dell’autrice su molte opere che è impossibile trovare tutte in un unico libro sull’artista. Sul web la ricerca è semplice, anche per i dipinti che l’autrice vide in collezioni private o nell’atelier di Picasso stesso, che di recente sono passati di proprietà: fra questi, la post-cubista Nature morte au filet de pêche (1925), che all’asta di Christie’s (New York 2014, n. 2844) ha realizzato oltre 9 milioni di dollari (è descritta nel libro a pagina 232). Peccato che questa edizione italiana, utile per le tante notizie di prima mano anche su opere meno note, e la rievocazione di tanti personaggi (non solo delle compagne e dei figli del pittore) non sia corredata da un indice dei nomi. L’autrice, che si firmava col nome del primo marito, era nata da una famiglia di ebrei polacchi. Nel 1929, a Parigi, sposò Julien Luchaire, raffinato scrittore e intellettuale. Il loro salotto parigino fu frequentato da esuli come Thomas Mann e da artisti, appunto, come Picasso, che a lei sopravvisse di molti anni. Va dunque considerato che la biografia si ferma al 1955, quando Picasso, come la biografa racconta alla fine, viveva a Cannes con Jacqueline Roque, che ancora non aveva sposato. Nel panorama vastissimo delle biografie sul più grande artista del Novecento, questa - che parte dalle origini iberiche e attraversa tutta la carriera di Picasso - ci pare fondamentale, anche per la magistrale conduzione del racconto: lineare, intelligente, mai di parte.
ART E DOSSIER N. 333
GIUGNO 2016
In questo numero: DARE FORMA ALL'EMOZIONE La scultura in terracotta di Niccolò dell'Arca, Mazzoni e Begarelli. CAVALLI E ALTRI ANIMALI Fare arte con i batteri; Il circo di Calder; Sculture equestri tra Quattro e Cinquecento. IN MOSTRA Fabre a Firenze, Picasso scultore a Parigi, Vetri e architetti a Venezia.Direttore: Philippe Daverio