Save Italy


un borgo ferito

di Leonardo Piccinini

Schizofrenie italiche. Si festeggiano in queste settimane i centocinquant’anni di una delle prime opere idrauliche della nostra modernità, il canale Cavour, dal 1866 a oggi perfettamente funzionante. Lungo ottanta chilometri, dal Po al Ticino, nacque dall’intuizione di quel primo presidente del Consiglio dell’Italia unita, Camillo Benso, conte di Cavour che, fin da giovane, si era occupato con successo del miglioramento e ammodernamento dell’agricoltura nelle sue ampie tenute e vedeva nella realizzazione del canale (da cui dipendevano numerosi corsi minori) la condizione fondamentale per lo sviluppo delle vaste campagne del Novarese e della Lomellina. Non fece in tempo a vederlo realizzato: morì il 6 giugno 1861 per un malore, attribuito dal suo medico curante a una delle crisi malariche che lo colpivano periodicamente da quando, in gioventù, aveva contratto la malaria nelle risaie di famiglia. 

Proprio a pochi passi dal canale Cavour, nel Vercellese, a Leri, nell’area in cui nel XIII secolo (per la prima volta in Europa) i cistercensi introdussero la coltivazione del riso, quella che fu la vastissima tenuta del “padre della patria” (novecento ettari), dopo anni di abbandono (gli ultimi abitanti del borgo se ne sono andati all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso), è da anni vittima di devastazioni e saccheggi. Rubati marmi, mattonelle e pavimenti della piacevole casa di campagna frequentata da Vittorio Emanuele e Giuseppe Verdi; a Pasquetta «qualcuno ha divelto un pannello pubblicitario e, usandolo come ariete, ha sfondato la porta d’ingresso della piccola chiesa settecentesca: una volta entrati, i vandali hanno dato sfogo alla furia rompendo candelabri, scoperchiando l’altare [!]… pile di libri, messi in salvo dall’ultimo parroco, sono state date alle fiamme» (“La Stampa”, 31 marzo 2016). Più volte istituzioni locali e gruppi di cittadini si sono rivolti a Regione e governo sollecitando interventi, prima che sia davvero troppo tardi: la memoria di Cavour e della storia d’Italia non si tiene in vita solo con gli anniversari!


Leri, nel Vercellese, già in stato di abbandono, è da anni vittima di violenze: depredate la casa di campagna di Camillo Benso, conte di Cavour, e la piccola chiesa


La casa di campagna di Camillo Benso, conte di Cavour.


La chiesa, a Leri (Vercelli). Entrambi gli edifici sono del XVIII secolo.

ART E DOSSIER N. 333
ART E DOSSIER N. 333
GIUGNO 2016
In questo numero: DARE FORMA ALL'EMOZIONE La scultura in terracotta di Niccolò dell'Arca, Mazzoni e Begarelli. CAVALLI E ALTRI ANIMALI Fare arte con i batteri; Il circo di Calder; Sculture equestri tra Quattro e Cinquecento. IN MOSTRA Fabre a Firenze, Picasso scultore a Parigi, Vetri e architetti a Venezia.Direttore: Philippe Daverio