Storie a strisce


un affreSCO
di StOria COmparata

di Sergio Rossi

I due volumi della Compagnia della Forca riscoprono un capolavoro del fumetto spesso dimenticato

Nel 1975, con il numero 75 il disegnatore Magnus (al secolo Roberto Raviola) lascia all’apice della fama le pagine del mensile “Alan Ford”, l’agente segreto dello scalcinato gruppo TNT, le cui storie escono ancora oggi disegnate da Dario Perucca. Soprattutto spezza il decennale sodalizio con lo sceneggiatore Max Bunker (al secolo Luciano Secchi) iniziato nel 1964 con Kriminal, l’antieroe nato sulla scia di Diabolik e che, insieme al re del terrore creato dalle sorelle Giussani, dà il via alla grande stagione dei “fumetti neri”, proseguita con l’orrorifico Satanik, il fantascientifico Gesebel, lo spionistico agente Dennis Cobb OSS 108 e la satira politica di “re Maxmagnus”, quest’ultimo sulle pagine della rivista “Eureka”. In quei dieci anni di lavoro “matto e disperatissimo” Magnus sviluppa il suo stile inconfondibile, nato anche per sopperire alle esigenze di produzione: silhouette nere su sfondo bianco, primissimi piani inquietanti, campi lunghissimi senza dettagli. Il segno di Magnus vira poi dal realistico al grottesco, caratteristica che aveva già in nuce fin dall’inizio, mostrando nel volto dei personaggi i vizi e i crimini commessi. Fanno spesso eccezione le donne, a cui Magnus riserva un’attenzione particolare sia nel tratteggiarne la bellezza in maniera mai convenzionale, sia nei dettagli degli abiti e delle posture. Poi, appunto, la svolta. Magnus decide che ne ha abbastanza della catena di montaggio a cui è legato e approda alla corte editoriale di Renzo Barbieri, patron della Edifumetto. Giornalista, scrittore, editore, nel 1966 Barbieri, insieme a Giorgio Cavedon, aveva dato vita al filone del fumetto erotico italiano con il personaggio di Isabella, duchessa dei diavoli, mescolando insieme l’erotismo e l’avventura di Angelica di Anne e Serge Golon, con i fumetti neri di Diabolik e Kriminal. Lasciata Isabella e fondata la Edifumetto, Barbieri aveva creato un colosso editoriale grazie alle tante testate erotiche realizzate da autori che, all’epoca, si definivano la legione straniera del fumetto, dato che non firmavano o firmavano sempre con pseudonimi. Barbieri dà via libera a Magnus e, in cambio di qualche storia erotica, lo lascia libero di realizzare le storie che vuole. Nascono così opere come I briganti, Lo sconosciuto e La compagnia della Forca, quest’ultima appena ripubblicata da Rizzoli Lizard in due volumi (di quattrocento pagine ciascuno) nella collana dedicata alle opere di Magnus curata da Fabio Gadducci. Realizzata tra il 1977 e il 1979 insieme al fido Giovanni Romanini, La compagnia della Forca esce in diciannove albetti in bianco e nero con due vignette per pagina. È ambientata dopo la fine del Medioevo, più precisamente nella seconda metà del 1400, tanto che nell’ultima storia vediamo Cristoforo Colombo sbarcare in America. I primi sei numeri sono un grande racconto picaresco destinato ai ragazzi, che narra le gesta di una compagnia di mercenari mescolando l’avventura, il fantastico e lo storico, con tanto di orchi, maghi, folletti. Poi, dal numero sette, Il trullo dei sette savi, Magnus decide di ampliare non solo il numero dei personaggi ma anche il raggio d’azione, partendo da un’Europa più immaginata che reale per arrivare all’Inghilterra della Guerra delle due rose e alle guerre espansionistiche dell’Impero ottomano nei Balcani e nel Mediterraneo, passando per i gelidi mari del Nord dove le imprese dei vichinghi si mescolano a quelle dei racconti epici dei Nibelunghi. Il risultato è un affresco avventuroso di storia comparata (una novità per l’epoca) avvincente e ironico, che mescola la storia, il fantastico, l’umorismo sia nei testi sia nei disegni. I tratti caricaturali infatti si sposano a meraviglia con la precisione della ricostruzione storica degli ambienti, degli abiti, dei paesaggi. Nonostante questo, La compagnia della Forca fu un flop di vendite all’epoca e, come accadde a quasi tutta la produzione di Magnus fino alla sua storia per il Tex bonelliano, venne relegata in un angolo. Solo pochi editori appassionati hanno cercato di toglierla dall’oblio (Alessandro Editore, Granata Press di Luigi Bernardi, Panini Comics). Eppure, è un’opera che stenta ancora a trovare i suoi estimatori, anche negli studi critici dell’autore, nonostante sia un capolavoro e non solo per i ragazzi a cui era destinata, come qualunque lettore può constatare leggendo questi due volumi che la ripropongono nella sua interezza.


La copertina tratta da La compagnia della Forca di Magnus e Giovanni Romanini (Rizzoli Lizard, Milano 2016).


Alcune pagine tratte da La compagnia della Forca di Magnus e Giovanni Romanini (Rizzoli Lizard, Milano 2016).

Alcune pagine tratte da La compagnia della Forca di Magnus e Giovanni Romanini (Rizzoli Lizard, Milano 2016).


Alcune pagine tratte da La compagnia della Forca di Magnus e Giovanni Romanini (Rizzoli Lizard, Milano 2016).

Approfondimenti in rete:
La compagnia della Forca (http://www.rizzolilizard.eu/libri/la-compagnia-della-forca)
Magnus (https://it.wikipedia.org/wiki/Magnus_(fumettista)

ART E DOSSIER N. 333
ART E DOSSIER N. 333
GIUGNO 2016
In questo numero: DARE FORMA ALL'EMOZIONE La scultura in terracotta di Niccolò dell'Arca, Mazzoni e Begarelli. CAVALLI E ALTRI ANIMALI Fare arte con i batteri; Il circo di Calder; Sculture equestri tra Quattro e Cinquecento. IN MOSTRA Fabre a Firenze, Picasso scultore a Parigi, Vetri e architetti a Venezia.Direttore: Philippe Daverio