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Butterfield(90) attesta che Verrocchio conosceva perfettamente l’arte antica, tanto che ogni sua scultura sembra sia elaborata in risposta a un prototipo classico di riferimento. Vasari racconta che Andrea restaurò per Lorenzo de’ Medici una statua antica di Marsia in marmo rosso che doveva fare da pendant a un’altra statua di ugual soggetto realizzata in marmo pavonazzetto nella parte antica e in marmo bianco nella parte integrata in epoca rinascimentale(91). L’intervento del Verrocchio consisté in un restauro integrativo, vale a dire nel rimaneggiamento di un torso antico su cui era stata assemblata una testa di Marsia con l’intento di aggiungervi poi gli arti superiori e inferiori, e in un restauro decorativo poiché il torso antico subì una lavorazione tale che il marmo rosso a disposizione, screziato di piccole venature bianche, simulasse l’alternanza tra fasce muscolari rosse e tendini bianchi che potrebbe vedersi in un “écorché”, donando così all’opera l’effetto coloristico dello scorticamento. Il Marsia rosso è stato identificato con la statua antica integrata nella parte superiore da Mino da Fiesole su commissione di Cosimo il Vecchio (Firenze, Galleria degli Uffizi), mentre il Marsia seduto con le braccia legate dietro la schiena e restaurato da Verrocchio è andato perduto(92). L’integrazione del torso antico introduce il tema delle conoscenze anatomiche di Andrea. Una prova convincente per attestare una certa vicinanza di Verrocchio con la pratica dissettoria potrebbe fornirla l’aguzzino della Decollazione del Battista in cui lo studio miologico del tronco, visto da tergo, è molto accurato poiché pone in evidenza i muscoli della regione posteriore del collo che, appartenendo allo strato profondo, di solito non interessano gli studi consueti di anatomia artistica. Infatti, oltre alla descrizione accurata dei muscoli della spalla, come il deltoide, il piccolo e grande rotondo, lo spinato, e del dorso, tra cui il trapezio e il grande dorsale, sono ben evidenti sia la massiccia contrazione dello splenio e del semispinale sia le vertebre cervicali, ulteriormente evidenziate dalla corporatura nervosa.


Decollazione di san Giovanni Battista (1477-1480 circa), particolare; Firenze, Museo dell’Opera del duomo.


Statua romana detta Marsia rosso (II secolo), con integrazioni quattrocentesche; Firenze, Galleria degli Uffizi.

(90) A. Butterfield, op. cit., p. 2.

(91) G. Vasari, op. cit., III, p. 366.

(92) F. Caglioti, Due “restauratori” per le antichità dei primi Medici: Mino da Fiesole, Andrea del Verrocchio e il “Marsia rosso” degli Uffizi I, in “Prospettiva”, 72, 1994, pp. 17-42; Id., Due “restauratori” per le antichità dei primi Medici: Mino da Fiesole, Andrea del Verrocchio e il “Marsia rosso” degli Uffizi II, in “Prospettiva”, 74, 1994, pp. 74-96; Id., Donatello e i Medici. Storia del David e della Giuditta, Firenze 2000, p. 249, fig. 267.

VERROCCHIO
VERROCCHIO
Sara Taglialagamba
La presente pubblicazione è dedicata a Verrocchio. In sommario: L'orafo, il pittore, lo scultore, il tecnologo; Le prime commissioni a Firenze; Il viaggio a Venezia, la pittura e le opere scultoree degli anni Settanta; Il monumento equestre al Colleoni e un'opera tarda; Verrocchio e l'anatomia. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.