CATALOGHI E LIBRI
MARZO 2016
UMBERTO BRUNELLESCHI ALLA SCALA
La collana di libri di piccolo formato sugli artisti che lavorarono alla Scala di Milano ha raggiunto il traguardo di cinquantadue titoli in pochi anni. Fra gli ultimi, segnaliamo il libriccino su Umberto Brunelleschi, «le petit Watteau des Champs-Elysées», per parafrasare la definizione di Rossini su Offenbach («le petit Mozart des Champs-Elysées»). I primi studi su questo elegante illustratore Art Déco - nato a Montemurlo (Pistoia) nel 1879, ma vissuto a Parigi dal 1900 fino alla morte, nel 1949 - si devono a Giuliano Ercoli a partire dal 1987. Qui l’autrice rievoca la vita e le opere del maestro, frequentatore del bel mondo parigino ma anche amico di Derain, Modigliani, Boldini, D’Annunzio. Particolare il suo rapporto con la Scala. Nel 1922 Puccini gli chiese di disegnare i costumi per la Turandot ma l’artista non fece in tempo a consegnarli.
JACKSON POLLOCK
SONO INNAMORATA DI PIPPA BACCA. CHIEMIDI PERCHÉ!
Perché sia inevitabile innamorarsi di Pippa Bacca bene lo trasmette l’appassionata autrice di questo libro sulla giovane artista scomparsa tragicamente nell’aprile del 2008 a Istanbul, nel corso della sua performance Brides on Tour. Spose in viaggio. Il titolo del libro, peraltro, non nasce da una frase inventata dopo che Pippa fu uccisa. In realtà è un motto creato dalla sua fervida mente, quando, qualche tempo prima, si era trovata ad affrontare una delusione d’amore. La risposta di Pippa era stata una spilla, con la frase stampata sopra: anche questa, in fondo, performance di un’artista solare, estroversa, poetica, intelligente, idealista, troppo spesso ricordata per la sua fine e non per la sua arte. Oggi la si rivede nelle fotografie e nei rari filmati dell’ultima performance, quando vestita con un romantico abito da sposa, con i tacchi, le calze bianche ricamate, fa l’autostop con un’amica per portare un messaggio di pace da Milano ai luoghi più colpiti dalla violenza. Nata nel 1974 in una illuminata famiglia meneghina, Pippa, al secolo Giuseppina Pasqualino di Marineo, aveva quattro sorelle, ed era nipote di Piero Manzoni, artista morto anche lui precocemente, a trent’anni, nel 1963. Il libro non è nato come una biografia. L’autrice ha cominciato a indagare solo dopo la notizia della morte, e ha subito ricercato le sorelle, i genitori, gli amici, il fidanzato, tutto il suo mondo, attratta dalla personalità forte della giovane milanese. Non è una biografia ma non è fiction, insomma sfugge a definizioni, questo libro che si legge con gran piacere, venato ovviamente di tristezza e di rabbia. La narrazione, con flashback e salti temporali, fra rievocazione dell’orrido epilogo, memorie di amici e dolore composto dei familiari, ha un andamento emozionale altalenante, dall’orrore alla levità, dalla sofferenza alla tenerezza; e si apprezza sia per la partecipazione emotiva sia per la descrizione di ciò che è riuscita a creare Pippa, che da straordinaria trasformista, aveva inventato pure un alter ego: Eva Adamovich.
ART E DOSSIER N. 330
MARZO 2016
In questo numero: VENEZIA DOCET Un pittore per il re d'Etiopia; La maniera veneta; Il libro e la pittura; L'oriente di Zecchin. PALMIRA I ritratti sopravvissuti allo scempio. IN MOSTRA Schiavone, Manuzio, Giardini, Art Brut.Direttore: Philippe Daverio