Storie a strisce


VITE dI ARTISTI E NON SOlO

di Sergio Rossi

Una serie di biografie a fumetti celebra la vita di architetti, designer e artisti visti con i segni di altri autori.

Negli ultimi anni, la biografia si è imposta tra i fumettisti. Non solo per raccontare personaggi storici, ma anche artisti, poeti, scrittori. Quando un architetto, un designer, un artista o un fumettista vengono raccontati da un altro artista o fumettista si aggiunge un fattore in più: è come se il lavoro dei primi venisse riflesso attraverso uno specchio preciso ma insieme deformato dallo stile del secondo. 

È questo sentimento contraddittorio (e piacevole) che lasciano i primi tre graphic novel editi da 24 Ore Cultura dedicati a Ettore Sottsass jr, Tamara de Lempicka e Frank Gehry realizzati rispettivamente da Massimo Giacon, Vanna Vinci e Akab (al secolo Gabriele Di Benedetto), con tre stili grafici e soprattutto narrativi differenti. 

In Tamara de Lempicka - icona dell’art déco Vanna Vinci, una delle più importanti autrici in campo internazionale, adotta la stessa tecnica narrativa già usata nella biografa della marchesa Casati Stampa (edita in Italia da Rizzoli Lizard e in Francia da Dargaud), dove è la protagonista stessa a rivolgersi al lettore narrando in prima persona la sua storia che attraversa tutto il Novecento, dalla nascita nel 1898 alla dispersione delle sue ceneri avvenuta in Messico nel 1980, in circostanze perfettamente in linea con la sua vita sempre sopra le righe. Come però già avvenuto nella citata biografia della Casati Stampa, questa scelta stilistica ha sì il pregio di seguire quasi passo passo la vita della protagonista, ricostruendo minuziosamente eventi, situazioni, abiti, personaggi, pose e gesti, ma fa scomparire la personalità e la voce della stessa Vinci, due caratteristiche che da sempre hanno distinto le sue opere nel panorama italiano e internazionale. E così, invece di interpretare la vita e l’opera della Lempicka, ci si limita a realizzare una biografia nella quale si raccontano i numerosi incontri amorosi della protagonista, che amò in ugual modo uomini e donne, e si accenna ai motivi per cui le opere e la vita della Lempicka sono diventate icone dell’arte e della cultura pop, a quali artisti ha influenzato, e a cosa è rimasto della sua eredità. Manca insomma il punto di vista dell’artista che riflette con il disegno e il racconto sull’opera di una sua maestra ispiratrice. 

Diverso è l’approccio di Massimo Giacon, fumettista e designer (per Alessi e tanti altri), che ci racconta il “suo” Ettore Sottsass, filtrando la biografia del personaggio con il racconto degli anni in cui ha lavorato. Ettore: mr. Sottsass jr e il mistero degli oggetti parte infatti dal 1984, quando il giovane Giacon fu chiamato a Milano da Padova dallo stesso Sottsass dopo aver visto il volume Mecanostorie, la raccolta di alcune sue storie brevi pubblicate nella rivista “Frigidaire”. Sottsass diventa per Giacon la soglia per entrare non solo nel mondo del design, ma davvero in un’altra dimensione nella quale la creatività è declinata in tutte le sue forme, soprattutto in quelle meno banali e più inaspettate. Rispetto al graphic novel sulla Lempicka, il racconto di Giacon si sofferma molto poco sui dettagli della biografia di Sottsass - basti pensare che la sua esperienza in Olivetti e il matrimonio e sodalizio lavorativo con l’americanista Fernanda Pivano sono condensati in due vignette -, mentre si concentra sulla sua incontenibile creatività e sul bisogno di trovare nuove sfide. Insomma, è un atto di amore e di ammirazione per una persona impossibile da definire se non come «un vero supereroe», come lo chiama lo stesso Giacon. 

La città danzante di Akab è invece una narrazione vera e propria, dove la protagonista è una città costruita e immaginata da Frank Gehry e raccontata da un piccolo demone nero. Dei tre autori citati in questa rubrica, Akab è il più radicale, il più estremo. Difficile pensare a questa storia come a un’introduzione all’opera di Gehry, anche perché a volte è davvero difficile riconoscerle, le architetture di Gehry, stravolte dal segno sottile e grottesco dell’autore. Dei tre volumi quello di Akab è anche quello narrativamente più debole, non all’altezza dell’ambizione grafica dell’autore. Al di là dei singoli pregi e difetti, questi tre volumi hanno comunque il dono di non volere essere didascalici e “didattici”, ma di affrontare un corpo a corpo con i personaggi e le loro opere, e di (cercare di) fornire una propria interpretazione. Restiamo in attesa quindi dei prossimi volumi.


La copertina di Tamara de Lempicka di Vanna Vinci, uscito nel 2015 (24 Ore Cultura).


Alcune tavole tratte da Tamara de Lempicka di Vanna Vinci, uscito nel 2015 (24 Ore Cultura).

Copertina di Ettore, di Massimo Giacon, uscito nel 2015 (24 Ore Cultura).

Alcune tavole tratte da Ettore, di Massimo Giacon, uscito nel 2015 (24 Ore Cultura).

Copertina de La città danzante di Akab, uscito nel 2015 (24 Ore Cultura).


Alcune tavole tratte da La città danzante di Akab, uscito nel 2015 (24 Ore Cultura).

ART E DOSSIER N. 329
ART E DOSSIER N. 329
FEBBRAIO 2016
In questo numero: LA PAROLA E LE ARTI Dagli ipertesti medievali ai calligrammi, dal lettrismo a Boetti. BOSCH 500 Gli eventi del quinto centenario del più visionario tra i pittori. IN MOSTRA Hayez, Fattori.Direttore: Philippe Daverio