Di che segno sei?
di Haydée Rodinis


CASPAR DAVID FRIEDRICH

ROMANTICO PER ECCELLENZA

Secondo lo zodiaco il 5 settembre è il regno della fantasia. Chi è nato quel giorno tende a fantasticare sulle idee più visionarie e romantiche, fino a sconfinare nello smarrimento. E come dar torto a questa suggestione, se proprio il 5 settembre vide la luce, nel 1774, a Greifswald nella Pomerania superiore, Caspar David Friedrich, fra i massimi esponenti del romanticismo tedesco, anzi, l’artista romantico per eccellenza? Stimato da Goethe (che possedeva alcuni suoi acquerelli), amico di poeti e scienziati, ma in fin dei conti «solitario, ermetico, intoccabile », come lo definì il critico emiliano Francesco Arcangeli, Friedrich raffigurò personaggi solinghi, di spalle, in immota contemplazione di una natura maestosa e incombente, che nient’altro evoca se non l’idea dell’infinito. Mare in tempesta, speroni rocciosi, viandanti nella nebbia o monaci su spiagge dove il mare ruggente si confonde col cielo tenebroso; donne in silente ammirazione di un tramonto, oppure alla finestra, sempre voltate di spalle, a guardare brigantini con le vele ammainate, su un canale (o un fume?) bordato di pioppi. Questo il mondo di Friedrich, nato il 5 settembre, sotto il segno della Vergine. 

Lo stesso giorno, trentanove anni prima, era venuto al mondo a Lipsia il compositore Johann Christian Bach, undicesimo figlio di Johann Sebastian Bach, che a differenza del celeberrimo padre, perduto a soli quindici anni, morì in disgrazia. 

Anche l’infanzia di Friedrich è segnata dal lutto: a sette anni, nel 1781, perde la madre. A tredici, assiste impotente alla morte del fratello Johann Christoffer, che sui pattini sprofonda nel ghiaccio. Tre anni dopo muore la sorella Maria. 

Infine, a trentasei anni, si ritrova senza il padre. Ma non di tragedie parla l’oroscopo, per fortuna. Sintetizzando, chi è nato il 5 settembre è immaginativo, romantico ma anche eccessivo, talvolta autodistruttivo. Governato da Mercurio, può tendere a eccessi psicologici improvvisi e necessita di molto amore familiare, che a Friedrich non mancò, in effetti. Lo scrittore Heinrich von Kleist, di fronte a uno dei suoi dipinti più emblematici, Monaco in riva al mare, immaginava che un occhio privato delle palpebre si dilatasse al centro di quel mondo, «come un unico barlume di vita nell’immensità del regno della morte, il solitario punto centrale di un occhio solitario». Si dice che il brano musicale più in sintonia con il segno della Vergine sia la meravigliosa Wanderer-Fantasie (Il viandante, sonata per pianoforte in do maggiore op. 15, D. 760) composta da Schubert nel 1822. Proprio l’immagine di uno dei più intriganti dipinti di Friedrich, il Viandante sul mare di nebbia (1818, ora alla Kunsthalle di Amburgo), illustra la cover del cd della Deutsche Grammophon con questa sonata, interpretata da Maurizio Pollini. Guardare (e ascoltare) per credere: una gioia per gli occhi e per l’udito.


Caspar David Friedrich, Autoritratto (1800 circa), Copenaghen, Smk - Statens Museum for Kunst.

ART E DOSSIER N. 324
ART E DOSSIER N. 324
SETTEMBRE 2015
In questo numero: PRIMITIVISMI L'editoriale di Philippe Daverio; Il volto del serpente, l'Espressionismo in Toscana, Klee, Africa oggi; GLI UFFIZI a Casal di Principe; CINA OTTOCENTO La scoperta della fotografia. IN MOSTRA La Grande Madre, Gruppo Zero.Direttore: Philippe Daverio