CATALOGHI E LIBRI

GIUGNO 2015

GIORGIO MORANDI ROBERTO LONGHI

Opere Lettere Scritti

Nel cinquantenario della scomparsa, molte iniziative hanno celebrato Giorgio Morandi, considerato da Roberto Longhi il più grande pittore italiano del Novecento. «Morandi non sarà secondo a nessuno», scrisse Longhi alla morte dell’amico (18 giugno 1964), profetizzando che nel panorama dell’arte italiana forse altri nomi di artisti sarebbero stati col tempo sminuiti, mentre quello di Morandi avrebbe acquisito sempre maggior rilievo. Della mostra tenutasi in collaborazione con la Collezione Merlini nel 2014 a villa Il Tasso a Firenze, dimora di Longhi e della moglie Anna Banti e ora sede della Fondazione di storia dell’arte, resta un libro ricco di documentazione. Longhi possedeva alcuni capolavori di Morandi, fra i quali la splendida Natura morta con tovagliolo giallo del 1924 (esposta nel 1939 alla mostra d’arte italiana a San Francisco), e altre tele con fori, bottiglie, paesaggi, oltre alle incisioni. Del lungo sodalizio fra Longhi e Morandi molto si è detto e scritto (soprattutto, negli ultimi anni, se ne è occupata Maria Cristina Bandera), ma mancava un’opera così sistematica, che ripercorresse le vicende di una solida amicizia attraverso la trascrizione critica di lettere, biglietti, cartoline, articoli. E ovviamente esaminasse i Morandi posseduti da Longhi oltre a quelli della Collezione Merlini. Notoriamente Morandi selezionava con cura i propri collezionisti, e lui stesso decideva le opere destinate alle mostre, come si evince anche dal carteggio fra il pittore e lo studioso, qui pubblicato. Si attraversa così su un doppio binario l’intero percorso intellettuale del critico e quello dell’artista, denso di incontri, scambi epistolari, passioni comuni (come Cézanne, Piero della Francesca, Caravaggio). E si arriva al 1964, col biglietto listato a lutto delle sorelle Morandi, inviato a Longhi: «Illustre professore, la televisione è entrata nella nostra casa esclusivamente per permetterci di assistere all’Approdo [la nota trasmissione televisiva di cultura]. Abbiamo ascoltato con le lacrime agli occhi le Sue parole, che avrebbero fatto tremare di commozione il nostro caro Fratello».

a cura di Maria Cristina Bandera, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2014 208 pp., 45 ill. colore € 30

MORANDI LUNGO IL CAMMINO

«Riuniti al caffè Greco\in questo borgo cieco\Maccari e Brandi\intorno a Morandi\ eleviamo il pensiero\al critico severo\ ch’ha caro esser di Sasso\ nella Villa del Tasso»: sono le parole riportate sulla cartolina scherzosa del 1941 di Mino Maccari, Giorgio Morandi e Cesare Brandi inviata a Roberto Longhi. Non si fatica a credere che sia stato Brandi, spiritoso toscano, a dettarne i versi. Era più giovane di sedici anni di Longhi e Morandi, ma anche lui fu amico e critico illustre del pittore emiliano. E bene ha fatto Castelvecchi a ripubblicarne gli scritti sull’artista emiliano (1942-1968), arricchendoli di una bella recensione di Dino Buzzati alla prima edizione di Morandi lungo il cammino (1970). L’inimitabile descrizione dell’opera e del carattere di Morandi (mirabili le pagine sulla Natura morta col tovagliolo giallo ma anche quelle sul risotto al curry) è tale da rendere il libretto un’opera preziosa e cara.


Cesare brandi a cura di Vittorio brandi Rubiu, con uno scritto di Dino Buzzati, Castelvecchi, Roma 2014 142 pagine € 18

PIERO DELLA FRANCESCA

Non spaventi la mole di questa monografia, splendidamente illustrata, com’è nella tradizione della collana. Fa onore all’autore aver saputo scrivere in modo chiaro, senza sacrificare il rigore scientifico. La bibliografia su Piero è sterminata e la valutazione critica del pittore, com’è noto agli storici dell’arte, parte dai famosi scritti di Roberto Longhi (usciti fra 1914 e 1962), cui seguì un’ininterrotta serie di studi. Va detto che negli anni Ottanta ricerche sperimentali, come la microstoria di Carlo Ginzburg (Indagini su Piero, presto smentita nei suoi assunti principali), ebbero il merito di proporre nuovi metodi di lettura, non solo per Piero. Nel primo capitolo Angelini ripercorre dunque la ricca fortuna critica, con toni finalmente distesi (a differenza di altri colleghi). L’autore inoltre cita saggi meno noti come quello del filologo Giovanni Pozzi, ancora poco letto dagli storici dell’arte, o le documentazioni storico- sociali di James Banker e Frank Dabell. Dati biografici (dall’incerto anno di nascita, forse il 1412), apprendistati, influenze, sono riesaminati nei capitoli che compongono l’ossatura del volume, partendo dalla giovinezza a Sansepolcro (Arezzo). Si prosegue con la formazione fiorentina, forse prolungatasi oltre quanto si credeva, che deve molto alle teorie di Alberti (la pittura come una finestra), e non solo ai rapporti con Domenico Veneziano e alla conoscenza di Masaccio. Angelini riesamina l’intero catalogo di Piero, ora esprimendo personali opinioni, ora appoggiando altre teorie, come quelle di Charles Hope e Paul Taylor sulla discussa Flagellazione di Urbino, dove le misteriose figure in primo piano pare non siano da identificare con personaggi storici dell’epoca. Il libro prosegue con il riesame del ciclo di Arezzo, racconta dei due viaggi nella Roma umanista (1455, 1460) e illustra le opere di Sansepolcro. Si sofferma sul dittico di Montefeltro (che data precocemente, smentendo l’ipotesi che Battista Sforza sia stata raffigurata dopo la morte, come altri ipotizzavano) e infine su tutte le opere tarde.


Alessandro Angelini 24 ORE Cultura, Milano 2014 384 pagine, 300 ill. colore € 99

IL MEDIOEVO IN VIAGGIO

Il tema del viaggio è fondamentale per chi studia la società, l’arte e l’architettura fra XII e XIV secolo (compreso chi, in specie tedeschi e italiani, si occupa del sistema viario nell’Occidente cristiano e delle rotte verso la Terra santa). Importanti anche gli studi sulle guide (come le Mirabilia Urbis Romae, che descrivono una Roma decaduta ma ancora ideale “caput mundi”), o sui “diari di viaggio”, come quello vivacissimo dello spagnolo ebreo Benjamin de Tudela (XII secolo). Che si viaggiasse tanto, nel Medioevo, ormai è stato analizzato sotto infiniti punti di vista. Primo fra gli storici dell’arte se ne occupò, agli inizi del secolo scorso, l’americano Arthur Kingsley Porter, indagando le chiese sulle vie di pellegrinaggio ai luoghi santi della cristianità: Santiago de Compostela, Conques, Mont-Saint Michel, Sagra di San Michele, Roma, Montesantangelo. Contribuì alla possibilità di tappe intermedie la capillare espansione del monachesimo cluniacense e cistercense. Dall’anno 1300 anche i Giubilei influirono sul viaggio da ogni angolo del mondo cristiano, e così proliferarono oggetti per pellegrini e opere d’arte mobili. E non sorprende che artisti, spesso rimasti ignoti, abbiano percorso grandi distanze. Fra questi il Maestro di Cabestany, scultore della fine del XII secolo, che dopo aver lasciato nei Pirenei francesi testimonianze di un magistrale talento visionario, lavorò in Toscana, a Sant’Antimo, San Casciano, Prato. Un suo capitello è illustrato in questo bel libro, che resta a ricordo della mostra ancora in corso al Museo nazionale del Bargello (Il Medioevo in viaggio, fino al 21 giugno 2015), in collaborazione con il Musée de Cluny di Parigi, lo Schnütgen di Colonia e il Museu Episcopal di Vic a Barcellona. Un libro divulgativo e impeccabilmente illustrato, che colpirà la curiosità del grande pubblico per i temi trattati e le opere in mostra: calzature, conchiglie dei pellegrini, forzieri, cofanetti smaltati, ma anche la commovente scultura in pietra di un crociato che abbraccia la moglie, o le illustrazioni con i pellegrini dei Giubilei nel bellissimo Codice Sercambi di Lucca, cronaca del mondo fino al 1400.


a cura di Benedetta Chiesi, Ilaria Ciseri, Beatrice Paolozzi Strozzi, Giunti Editore, Firenze 2015 240 pagine, 176 ill. colore € 32; ebook € 19,99

ART E DOSSIER N. 322
ART E DOSSIER N. 322
GIUGNO 2015
In questo numero: ESPRESSIONISMO In mostra a Genova tra avanguardia e Bohème. L'ARTE, LA GUERRA E LA PACE: Dai pittori garibaldini a Yoko Ono. PHILIPPE DAVERIO La follia della Grande Guerra. IN MOSTRA Visconti e Sforza, Illustrazione di guerra.Direttore: Philippe Daverio