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teSta a teSta
con epStein

di Daniele Liberanome

Tipico modernista alla ricerca di linee ispirate dall’arte primitiva, il suo stile non convenzionale ha attratto grandi personaggi del secolo scorso

Scandaloso in arte e in casa, e con prezzi al galoppo. Jacob Epstein (1880-1959) era noto per la sua vita sentimentale controcorrente, con una moglie affiancata stabilmente da diverse amanti, figli avuti dall’una e dall’altra, il tutto vissuto in un’atmosfera quasi pastorale. Ma il suo ruolo centrale nel modernismo inglese è dovuto al talento e non alla cronaca rosa. Nato negli Stati Uniti da ebrei polacchi immigrati, si mantenne agli studi artistici lavorando in fonderia e così imparando a creare oggetti in bronzo - una conoscenza rivelatasi poi fondamentale. 

Si trasferì nella Parigi ruggente dei primi anni del Novecento con il ricavato del primo lavoro importante e lì frequentò Picasso, Modigliani, Chagall per poi spostarsi in Inghilterra e iniziare la sua ascesa vertiginosa. Era un tipico modernista, che cercava la semplificazione delle linee ispirate dall’arte primitiva, lavorava direttamente sul materiale seguendo le sensazioni e non bozzetti o studi preparatori, e cercava nuovi punti di riferimento, diversi e addirittura in contrasto con il fastoso passato. In questo senso le sue opere esposte in luoghi pubblici, che facevano urlare allo scandalo, erano al servizio di un ideale, non di un progetto di marketing. Le sculture del ciclo Età dell’uomo all’esterno della British Medical Association sulla centralissima Strand, nel centro di Londra, erano di una nudità troppo esplicita per il tempo, tanto da meritare un furioso attacco da associazioni moraliste e successivi atti di vandalismo. 

Notte e Giorno, sorta di dei pagani apparentemente intenti al cannibalismo e alla pedofilia, attirarono l’ira dei viaggiatori della metropolitana di passaggio alla stazione di Saint James dove erano sistemati. Liverpool risorta in cui la città inglese all’epoca della ricostruzione era impersonata da un uomo nudo rappresentato nella stessa posizione della Nike di Samotracia, posizione tanto esplicita da meritarsi nomignoli poco edificanti. 

Ma sta di fatto che grandi uomini del Novecento rimasero affascinati dallo stile non convenzionale di Epstein e si fecero immortalare più che volentieri. Come Winston Churchill nel 1946. Il suo viso appare segnato dalle “rughe” della Seconda guerra mondiale appena vinta, la superficie non levigata, combattuta. Ma gli occhi, quelli sono spalancati e pungenti, a guardare oltre le difficoltà contingenti. Uno degli originali è stato offerto in asta da Sotheby’s a Londra lo scorso 10-11 giugno, finendo per essere aggiudicato per oltre 220mila euro - circa tre volte la stima massima. E dire che un’opera identica era stata venduta nel 2008 (Sotheby’s, Londra, 15 luglio) per poco più di 130mila euro. 

Altra testa di un famoso personaggio che va per la maggiore, è quella di Albert Einstein, concepita nel 1933, in cui lo scienziato-genio assume un’espressione quasi umoristica, non autocelebrativa. Il solito materiale non levigato e, anzi in questo caso, parzialmente ossidato, invita a pensare alla semplice persona, comune come tutti i mortali. Anche in questo caso, il prezzo più elevato per una testa originale di Einstein - oltre 130mila euro - è stato pagato lo scorso anno, il 15 dicembre da Sotheby’s a New York. Lo stesso dicasi per il poeta George Bernard Shaw, che venne ritratto da Epstein due volte; una sua testa è stata aggiudicata al massimo per 54mila euro - al solito lo scorso anno, il 26 giugno - e stavolta da Christie’s a Londra. 

L’impennata nei prezzi di Epstein, che segue una fase di mercato più stabile dopo i positivi 2007-2008, pare legata all’importante personale che nel 2013 gli ha dedicato la National Portrait Gallery di Londra. La mostra ha avuto il merito di spostare l’attenzione dalle provocazioni dell’artista al suo indubbio talento. Così non è tanto cresciuto il numero dei collezionisti, perché si continuano a scambiare in asta circa cinquanta pezzi all’anno, quanto i denari che questi sono disposti a mettere sul tavolo per acquistare un Epstein. La loro attenzione dovrebbe oggi spostarsi sui suoi lavori meno celebri, e soprattutto sui disegni e dipinti dell’artista, che continuano a essere aggiudicati per pochi euro, perfino nel 2014. Il record è tuttora detenuto da uno studio in matita su carta per Una delle cento colonne del sacro tempio, un complesso monumentale che Epstein doveva creare in collaborazione con il designer Eric Gill per una villa nel Sussex. L’idea era di celebrare l’amore fra persone di razza diversa, ma il progetto non venne poi realizzato. Sotheby’s offrì il disegno nel lontano 11 dicembre 2006 a Londra aggiudicandolo per 32mila euro alla galleria di James Hyman, che finì poi per rivenderlo a un prezzo superiore. Anche l’acquerello più costoso è passato di mano oltre cinque anni fa, ossia il 16 luglio 2008, quando Christie’s di Londra ricavò 11mila euro da Sunita distesa

Ma questi valori dovrebbero virare verso l’alto sulla spinta della crescita del prezzo delle sculture. Un’occasione per i collezionisti attenti e di mezzi non illimitati.


Sir Winston Churchill (1946).


Secondo ritratto di George Bernard Shaw (1934).

ART E DOSSIER N. 320
ART E DOSSIER N. 320
APRILE 2015
In questo numero: LE FACCE DEL BRONZO Originali, falsi e repliche: bronzi e bronzetti dai greci a Giambologna, a Pomodoro. IN MOSTRA: Bronzi ellenistici, Durand-Ruel, Il demone della modernità, Matisse.Direttore: Philippe Daverio