kino
der kunst

Cristina Baldacci

Con la ricca donazione di ben trecentosettantacinque opere video, a cui si somma il prestito a lungo termine di all’incirca altri quattromila lavori, che la collezionista tedesca Ingvild Goetz ha fatto al Land della Baviera, dall’anno scorso a Monaco si sono avviate una serie di manifestazioni e mostre dedicate al film d’artista, tra cui il festival Kino der Kunst (dal 22 al 26 aprile). 

Ingvild Goetz iniziò a collezionare arte circa quarant’anni fa (per saperne di più rimandiamo al sito www.sammlung-goetz.de) appassionandosi, dopo un primo amore per l’arte povera, soprattutto alla videoarte e alle nuove sperimentazioni al confine tra arte e cinema. Grazie alla sua attività di mecenate, che l’ha portata ad aprire nel 1993 anche uno spazio espositivo progettato dagli archistar svizzeri Herzog & de Meuron, Monaco è oggi uno dei centri europei più vivaci su questo fronte. 

Oltre a Kino der Kunst, che coinvolge alcune delle istituzioni museali cittadine più importanti, come la Pinakothek der Moderne, il Museum Brandhorst, il Staatlichen Museum Ägyptischer Kunst, l’Espace Louis Vuitton, l’Akademie der Bildenden Künste (con un omaggio a Harun Farocki) e la stessa Sammlung Goetz, i musei di Monaco hanno promosso diverse recenti mostre di video e film. Ricordiamo i periodici riallestimenti tematici con cui, negli ultimi mesi, la Haus der Kunst ha presentato parte della collezione Goetz in quello che, prima di diventare spazio espositivo, era un rifugio antiaereo nei suoi sotterranei, e anche la collettiva Creating Realities. Encounters Between Art and Cinema, attualmente in corso nelle due sedi della Pinakothek der Moderne e del Museum Brandhorst (fino al 31 maggio). 

Creating Realities, che pur anticipando cronologicamente l’apertura di Kino der Kunst, ne costituisce già un primo appuntamento, propone il lavoro di diciassette artisti internazionali, nati tra gli anni Sessanta e Ottanta, che hanno adottato il medium filmico e oltrepassato il confine disciplinare tra arte e cinema dando vita a nuove narrazioni. In mostra troviamo opere di Ed Atkins, Pierre Huyghe, Ryan Trecartin, Sam Taylor-Wood, Camille Henrot (con Grosse Fatigue, il video che l’artista francese ha presentato alla 55. Biennale di Venezia e che le ha valso il Leone d’Argento) e Yang Fudong, il cui lavoro verrà proposto anche durante la settimana di proiezioni di Kino der Kunst. 

Il film festival di Monaco, che assomiglia (anche nel titolo) al nostro Lo schermo dell’arte, che si tiene ogni anno a Firenze, affronta in questa seconda edizione il tema della relazione tra “Science & Fiction”. 

Tra gli autori presenti, anche il californiano Doug Aitken, maestro delle video installazioni su schermi multipli in contesti architettonici spettacolari. Si pensi, per esempio, al suo Sleepwalkers (alla cui realizzazione hanno partecipato celebri attori e musicisti, tra cui, Donald Sutherland, Tilda Swinton, Seu Jorge e Cat Power), composto da cinque sequenze filmiche, ognuna delle quali racconta una diversa storia, che, nel 2007, sono state proiettate simultaneamente sulle pareti esterne del Museum of Modern Art di New York in diretto dialogo con la città.


La relazione tra “Science & Fiction” è il tema della seconda edizione di Kino der Kunst, il festival di Monaco dedicato al film d’artista


Doug Aitken, Sleepwalkers (2007), Kino der Kunst, Monaco di Baviera, 2015.

Kino der Kunst
Monaco, dal 22 al 26 aprile
www.kinoderkunst.de

ART E DOSSIER N. 320
ART E DOSSIER N. 320
APRILE 2015
In questo numero: LE FACCE DEL BRONZO Originali, falsi e repliche: bronzi e bronzetti dai greci a Giambologna, a Pomodoro. IN MOSTRA: Bronzi ellenistici, Durand-Ruel, Il demone della modernità, Matisse.Direttore: Philippe Daverio