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da baku

Cristina Baldacci

Si chiama YARAT - Contemporary Art Space, “creare” in azerbaigiano, l’organizzazione no profit fondata dall’artista, oggi curatrice-direttrice, Aida Mahmudova con un pugno di amici nel 2011 a Baku, sulle rive del mar Caspio. Nata per promuovere gli artisti caucasici e centroasiatici seguendo un modello improntato sulla condivisione, in quattro anni di attività YARAT ha avviato un progetto dedicato agli artisti emergenti, aperto una galleria in cui gli introiti delle vendite vengono equamente suddivisi tra l’artista e l’organizzazione, costruito una serie di studi d’artista per facilitare lo scambio internazionale con un programma di residenze. 

Ma la novità più recente è l’inaugurazione, prevista proprio nel mese di marzo, di un centro per l’arte contemporanea con circa duemila metri quadrati di spazi espositivi, che, oltre alle opere della collezione permanente, ospiteranno mostre temporanee, un dipartimento didattico-educazionale e una biblioteca. Il nuovo centro contribuirà a consolidare il già vivace piano di partnership e collaborazioni che YARAT ha intrapreso con istituzioni vicine e lontane per far conoscere l’arte mediorientale nel mondo. 

Uno degli ultimi progetti è stata la partecipazione alla Biennale di Venezia del 2013 con la mostra Love Me, Love Me Not alle Tese dell’Arsenale (anche per quest’anno YARAT ha in serbo un nuovo progetto da presentare durante la Biennale), riproposta con alcune modifiche lo scorso anno a Baku stessa nell’Heydar Aliyev Center, l’edificio che ha valso all’architetto iracheno-britannico Zaha Hadid il premio Design of the Year del Design Museum di Londra per il 2014. 

Questa collettiva, che comprendeva un gruppo di artisti dai linguaggi eterogenei, ma accomunati dal fatto di provenire da territori confinanti, tra cui l’azerbaigiano Faig Ahmed (1982) e il turco Kutluĝ Ataman (1961), può essere presa come esempio per illustrare la linea curatoriale che verrà seguita anche nel nuovo centro per l’arte di YARAT. Il suo primo obiettivo sarà infatti presentare e mettere a confronto le esperienze di artisti nati o attivi tra l’Azerbaigian e i paesi limitrofi (Georgia, Iran, Turchia, Russia…) e di far emergere le specificità artistico-culturali di un’area geografica in rapido cambiamento. 

La mostra inaugurale sarà dedicata a Shirin Neshat, artista-emblema dell’arte mediorientale, impegnata da anni nell’indagine del complesso sistema sociale islamico e, in particolare, del ruolo che la donna ricopre al suo interno.


YARAT, la giovane organizzazione no profit di Baku, capitale dell’Azerbaigian, inaugura a marzo un centro per l’arte contemporanea


Shirin Neshat, Javid, dalla serie The Home of My Eyes (2014-2015).

YARAT - Contemporary Art Space

Baku (Azerbaigian)
www.yarat.az

ART E DOSSIER N. 319
ART E DOSSIER N. 319
MARZO 2015
In questo numero: EROS FUORI PORTA Il corpo e la campagna, seduzioni boschive nella pittura veneta, in Stanley Spencer, in Courbet, nel Romanticismo tedesco. VAN GOGH 125 ANNI DOPO Il nuovo museo e tutti gli eventi. IN MOSTRA: Jacob Lawrence, Morandi, Palma il Vecchio, Carpaccio.Direttore: Philippe Daverio