La qual cosa fu cagione che, continuando i diletti carnali, egli fu dagl’amici, forse più che non conveniva, rispettato e compiaciuto»(34). Con questo celebre passo Vasari sintetizza un atteggiamento nei confronti del genere femminile che alimenterà leggende e racconti sulla personalità del Sanzio, al punto che si finirà addirittura per attribuire la causa della sua morte a un eccesso amoroso. La sensualità delle figure muliebri di Raffaello è una costante di tutta la sua produzione artistica e si ritrova anche in un’esigua, ma significativa raccolta di versi da cui è tratto il passo di questa terzina, tolta da una delle sue cinque poesie: «Quanto fu dolce el giogo e la catena /De’ tuoi candidi bracci al col mio vol(ti), che sciogliendomi io sento mortal pen(a)»(35).