Per vedere

a colori

Paola Pacetti

Nel nostro mondo attuale, i colori li abbiamo davanti agli occhi ogni giorno nelle più svariate situazioni e modalità ed è come se non li vedessimo più: sono divenuti scontati, ovvi. Eppure, anche soltanto sulla base di una superficiale osservazione limitata alle immagini fotografiche, cinematografiche, televisive, dei monitor di computer e cellulari che, fino a non molti anni fa, erano tutte in bianco e nero, appare evidente come i colori siano tutt’altro che scontati e, meno che mai, immutabili. I colori, infatti, hanno una loro storia: lunga, complessa e indissolubilmente legata a quella delle società umane. Per questo, se facciamo dei colori i protagonisti dei nostri sguardi, potremo restituire al passato e, per questa via, anche al presente, un’ampia e ricca articolazione di contenuti visivi, simbolici, linguistici in grado di modificare sensibilmente la conoscenza delle civiltà che ci hanno preceduto, a partire da quelle antiche classiche che, ai nostri occhi, appaiono dominate dal bianco. Mentre, al contrario, quegli antichi mondi, immersi nella vivida luce mediterranea, erano molto ricchi di colori. Quanto fin qui brevemente illustrato, costituisce il presupposto del progetto educativo Colori nella storia. Musei in classe che nasce dalla collaborazione fra FILA - Fabbrica italiana lapis e affini e la Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, avviatasi nel 2013. Congiuntamente sono stati individuati nel sito e Museo archeologico nazionale di Paestum e nella villa marittima romana di Minori i due luoghi da studiare e comunicare dal punto di vista del colore, fra i molti del ricchissimo patrimonio archeologico della provincia di Salerno. Dopo due anni di lavoro, nel corso del gennaio 2015 - grazie al coinvolgimento di Giunti Scuola - sono state distribuite gratuitamente ai dirigenti scolastici e agli insegnanti delle classi IV e V delle scuole primarie pubbliche e private della città di Salerno, dei comuni della Costiera amalfitana, di Capaccio- Paestum, di Agropoli e di Eboli, quattrocento chiavi USB contenenti video, file Powerpoint e pdf che propongono rappresentazioni visive e narrative colorate della greca Poseidonia e della lucana Paistom (le antenate della romana Paestum) e della grande villa romana di Minori. 

Il target privilegiato al quale si rivolge Colori nella storia. Musei in classe è costituito dagli insegnanti ai quali non vengono proposti progetti didattici pensati da altri, ma diverse tipologie di strumenti multimediali e non attraverso le quali sia loro possibile approfondire la conoscenza di importanti beni culturali archeologici del territorio dove insegnano e vivono e che, per questo, appartengono anche al loro presente. Conseguentemente, si è ritenuto opportuno inserire nelle chiavi USB un’offerta ampia di approfondimenti all’interno dei quali ciascun insegnante possa operare liberamente le scelte più utili allo svolgimento dei programmi ministeriali di storia e di educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva, valutando cosa proporre ai ragazzi ed elaborando progetti didattici specifici, realizzati con gli allievi, che potranno utilizzare sia materiali strutturati presenti nelle chiavette, sia materiali del tutto inediti, basati su nuove e diverse letture e articolazioni. Per continuare il dialogo con questi insegnanti ed estenderlo a livello nazionale è in corso di progettazione il sito internet Colori nella storia.


Un innovativo progetto multimediale rivolto agli insegnanti approfondisce l’uso del colore nell’area dell’antica Paestum


Jean-Léon Gérôme, La pittura dà vita alla scultura o Lo studio di Tanagra, particolare (1893).

ART E DOSSIER N. 318
ART E DOSSIER N. 318
FEBBRAIO 2015
In questo numero: IL SOGNO I mondi oscuri di Leonora Carrington; Le alchimie di Perahim; Donne e incubi surrealisti; Fantasie settecentesche. ISMAN E PAOLUCCI: la Sistina va difesa dai turisti. IN MOSTRA: Doig, Casati, Gherardo Delle Notti.Direttore: Philippe Daverio