Save Italy


contro l’anarchia

di Leonardo Piccinini

Anarchie torinesi. Cosa rimane dell’entusiasmo, della visione unitaria con la quale si è messo mano negli ultimi anni a intere parti di città, grandi aree monumentali (si pensi solo alla Venaria), infrastrutture a servizio della comunità? 

Il vasto complesso che per secoli, e fino al dopoguerra, al centro di Torino provvedeva alle necessità di casa Savoia, noto come “zona di comando”, è un monumentale Cremlino oggi diviso tra istituti museali e di ricerca. 

I proclami mediatici che, con grande enfasi, sottolineano costantemente l’azione comune e unitaria di quelle prestigiose realtà (il museo di Palazzo reale, l’armeria, la biblioteca…), il recupero e la valorizzazione di tante parti del gigantesco polo, non riescono però a nascondere debolezze, ingenuità e gravi situazioni di degrado, come dimostra il caso della Cavallerizza reale, splendido edificio concepito e realizzato nel Seicento su progetto di Amedeo di Castellamonte e ricostruito secondo il progetto di Benedetto Alfieri nel Settecento. 

Decine e decine di milioni di euro per un progetto non particolarmente convincente di recupero e riallestimento della Galleria sabauda nella cosiddetta Manica nuova, altri fondi investiti con leggerezza al Museo di antichità (nelle serre di Palazzo reale) per esporre un probabile falso, il Papiro di Artemidoro, acquistato per quasi 3 milioni di euro e rifiutato dal Museo egizio; e contemporaneamente, a poche centinaia di metri, uno spazio di sontuosa e leggera eleganza, il maneggio sabaudo, una delle più audaci strutture realizzate in Piemonte nel Sei-Settecento, vittima del più miserabile abbandono. Ad accendere i riflettori e a protestare per l’incredibile condizione di beni storici appartenenti a tutti noi, un manipolo di studenti, artisti, professionisti tenta una sperimentale apertura del sito e sollecita le istituzioni a intervenire. Maggiori informazioni su www.cavallerizzareale.org


Indifferenza e latitanza istituzionale permettono l’ennesimo caso di degrado. La Cavallerizza reale di Torino ha acceso gli animi di studenti, artisti e professionisti


Lo stato di totale incuria della Cavallerizza reale di Torino concepita e realizzata nel Seicento su progetto di Amedeo di Castellamonte e ricostruita nel Settecento su progetto di Benedetto Alfieri.


Lo stato di totale incuria della Cavallerizza reale di Torino concepita e realizzata nel Seicento su progetto di Amedeo di Castellamonte e ricostruita nel Settecento su progetto di Benedetto Alfieri.

ART E DOSSIER N. 317
ART E DOSSIER N. 317
GENNAIO 2015
In questo numero: MILANO CAPUT MUNDI Leonardo designer di corte; La città al tempo della Spagna; Il laboratorio del contemporaneo, dal Futurismo al dopoguerra, a oggi. IN MOSTRA: Rembrandt, I Maya.Direttore: Philippe Daverio