Storie a strisce


un Conflitto in sette metri

di Sergio Rossi

La Grande guerra di Joe Sacco racconta la giornata della battaglia della Somme iniziata il 1° luglio 1916 con un’unica striscia senza soluzione di continuità

Nella bella esposizione sulla prima guerra mondiale al Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, La guerra che verrà non è la prima. 1914-2014 (4 ottobre 2014 - 20 settembre 2015), fanno mostra di sé moltissime pubblicazioni degli anni 1914-1918 accanto a opere moderne che ci danno il senso esatto di come quel tragico avvenimento non solo non sia mai stato concellato dalla memoria, ma anche come arrivi, alla stregua di un fiume carsico, fino ai nostri giorni. Moltissime le opere editoriali visibili al Mart come libri, opuscoli, illustrazioni, giornali dell’epoca, a dimostrazione della pervasività delle campagne propagandistiche e della presenza incombente dell’evento bellico nella vita quotidiana, evento che spazzò via un’intera generazione. Tra queste spiccano molti fumetti e illustrazioni apparsi sulle pagine del “Corriere dei Piccoli”, come per esempio Schizzo di Attilio Mussino, un Little Nemo italiano che si addormenta pensando alle notizie dal fronte e sogna di sconfiggere gli austriaci, e il propagandistico Italino di Antonio Rubino, maestro del Liberty italiano e autore anche di moltissime illustrazioni a doppia pagina per “La Tradotta”, periodico delle truppe italiane, di cui Mondadori fece una bellissima edizione molti anni fa. 

Riponendo nella sua custodia il volume La Grande guerra, l’ultima fatica di Joe Sacco appena pubblicata da Rizzoli Lizard (ottobre 2014), viene naturale pensare che un posto nella bellissima mostra del Mart se lo sarebbe meritato pure questo testo. Anche come opera d’arte e basta: il libro è composto da un’unica striscia di sette metri, in bianco e nero e senza parole, che narra, scorrendola da sinistra a destra, la giornata della terribile battaglia della Somme (Francia) iniziata il 1° luglio 1916 e terminata il 18 novembre dello stesso anno in cui persero la vita circa cinquantasettemila dei centoventimila soldati inglesi presenti, quasi due per ogni metro di linea del fronte, mandati letteralmente al massacro contro le mitragliatrici tedesche. Fu il più grande spargimento di sangue nella storia militare britannica, prima e dopo di allora, in ricordo del quale ancora oggi si va a rendere omaggio ai caduti del reggimento Devonshire, uccisi in Italia, recandosi nel piccolo cimitero di Giavera del Montello (Treviso). 

Nato a Malta, Joe Sacco si è formato in Australia dove il 25 aprile di ogni anno si rende omaggio ai caduti della battaglia di Gallipoli, in Turchia, una delle peggiori della prima guerra mondiale, che già il regista Peter Weir aveva portato sul grande schermo nel 1981 con Gli anni spezzati (Gallipoli), protagonista Mel Gibson. Da anni appassionato dell’argomento, come racconta l’autore stesso nella nota al libro, aveva sempre avuto l’idea di raccontare a fumetti quella guerra, ma la sua lunga esperienza di graphic journalist nei Balcani e nella striscia di Gaza lo aveva fatto allontanare da quel proposito. A convincerlo a tornare sui suoi passi ci ha pensato il suo amico editor Matt Weiland, che gli ha messo sotto il naso la lunga striscia a fumetti che un italiano, Matteo Pericoli, aveva realizzato per raccontare lo skyline di New York (Manhattan Unfurled, Random House, New York 2001, ed. it. Manhattan svelata, Leonardo International, Milano 2002). Oltre a questo, Sacco prende come esempio quello che è considerato, a ragione o a torto, uno dei primi fumetti della storia: l’Arazzo di Bayeux. Realizzato nell’XI secolo per volere di Oddone, vescovo della cittadina francese di Bayeux e già mecenate della Chanson de Roland, è una striscia di lino ricamata (lunga 68 m e larga 50 cm) che racconta per immagini e parole, ossia “a fumetti”, l’invasione dell’Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore, il fratellastro del vescovo stesso. 

Sacco prende dall’arazzo anche alcuni concetti stilistici che, qualche secolo dopo, si troveranno pure in certe vedute giapponesi del periodo Ukiyo-e: l’abolizione della prospettiva e delle proporzioni dei corpi, così da riuscire a rappresentare l’ambiente e i suoi protagonisti nell’area a disposizione, e a rendere la successione temporale in un’unica vignetta, quasi fosse una sola inquadratura senza interruzioni, in cui il lettore si muove nello spazio e nel tempo di azione. 

Non è questa la prima opera del genere: già nel 1991 Alan Moore, insieme a centoventicinque disegnatori, aveva realizzato The Worm, la striscia più lunga del mondo ma in più vignette. In Francia, quattro fumettisti, gli spagnoli Sergio Garcia e Lola Moral e i francesi Lewis Trondheim e Fabrice Parme, avevano già realizzato storie per bambini in un’unica striscia o, addirittura, in un unico foglio ripiegato. Ma poco importa la primogenitura. La Grande guerra è un’opera narrativa straordinaria, condotta con una strepitosa regia stilistica, per la quale viene voglia di trovare una parete su cui appenderla per leggerla passeggiandoci di fronte avanti e indietro.


http://it.wikipedia.org/wiki/Joe_Sacco
http://www.rizzoli-lizard.com/la-grande-guerra-joe-sacco
http://www.mart.trento.it/guerra


La copertina tratta da La grande guerra di Joe Sacco (Rizzoli Lizard, Milano 2014).


Una tavola tratta da La grande guerra di Joe Sacco (Rizzoli Lizard, Milano 2014).

ART E DOSSIER N. 317
ART E DOSSIER N. 317
GENNAIO 2015
In questo numero: MILANO CAPUT MUNDI Leonardo designer di corte; La città al tempo della Spagna; Il laboratorio del contemporaneo, dal Futurismo al dopoguerra, a oggi. IN MOSTRA: Rembrandt, I Maya.Direttore: Philippe Daverio