I LIBRI SULLE TECNICHE
ARTISTICHELA GRANDE ESPOSIZIONEDEL 1910 ALLA PERMANENTE
DI MILANO
Nel 1905, per l’editore Bocca, Previati pubblicò il primo volume di una trilogia sulle tecniche artistiche, La tecnica della pittura.
Pagina del volume di Gaetano Previati con biglietto da visita e dedica manoscritta dell’artista all’Accademia di Venezia.
Esposta nel 1894 alla Triennale di Brera, l’opera rientrava nel novero dei tentativi del pittore di esprimere attraverso tecniche nuove le idee sottese al proprio operare. «L’arte è unicamente la facoltà di rievocare le immagini della mente e la forza di renderle sensibili coi mezzi speciali dell’arte pittorica sinché l’artista veda rispecchiata la propria visione come fosse viva per lui», scriveva al fratello nel 1893. E ancora, nella stessa lettera: «L’ultimo esempio l’ho avuto in quella Madonna coi gigli che ti ho detto mi preoccupa tanto per Brera». Esposta anche alla Biennale di Venezia del 1901, compirà un tour per diverse città tedesche, in particolare Monaco, dove verrà presentata al Glastpalast nel 1905.
Fu presentata alla Biennale veneziana del 1905 con Il giorno sveglia la notte. Al pari di quanto accaduto in precedenti occasioni, anche questa opera non incontrò i favori del pubblico, come rivelava lo stesso Previati in una lettera del 1906 al segretario della manifestazione veneziana Antonio Fradeletto, nella quale lamentava l’avversione sia dei critici che dei colleghi: «È superfluo dimostrare come sia ancora oggi schiacciante la maggioranza degli artisti ostili al divisionismo e come tutte le istituzioni artistiche siano rette da spiriti [avversi agli interpreti di] tale tecnica».
PREVIATI
Sileno Salvagnani
Gaetano Previati (Ferrara 1852 - Lavagna 1920) si forma a Milano nell’ambiente della Scapigliatura ma sceglie prestissimo di avvicinarsi alle sperimentazioni dei divisionisti francesi e di Segantini. Divisionista è il suo primo lavoro di successo, Maternità (1890). Col tempo sviluppa anche tematiche mistico-simboliste sulla scia di Redon e Rops. Nel 1907 è alla Biennale di Venezia e poi alla mostra dei divisionisti italiani che sitiene a Parigi su iniziativa del mercante Grubicy, che sarà il suo principale sostenitore. Esplora i più diversi soggetti – compresi paesaggi e nature morte – ma torna più spesso su temi religiosi, fantastici, letterari.