la generazione della post-storia (o neoavanguardia europea) ha apportato forme nuove, coltivato un certo spirito di apertura e un comportamento ironico, e inventato tecniche artistiche. L’appropriazione dei manifesti lacerati è una di queste. Nel contesto del Nouveau Réalisme, gli “affichistes” costituiscono un’entità che il materiale utilizzato permette di riunire sotto questa denominazione, un gruppo dedito a pratiche artistiche molto diverse che tuttavia presentano caratteristiche comuni.
Saranno chiamati affichistes in ragione del fatto che alcuni di questi artisti per un periodo della loro carriera, secondo pratiche formali e concettuali che differiscono l’una dall’altra, hanno creato le loro opere a partire da un prelievo operato sull’affissione pubblica. Si tratta di un’azione inventata da Raymond Hains, Jacques Villeglé e François Dufrêne in Francia, Mimmo Rotella in Italia. Nel 1949, a Parigi, Hains e Villeglé hanno l’idea di impadronirsi di questo materiale “volgare”. Ai due artisti francesi si è unito, più tardi, François Dufrêne. Mentre a Roma nel 1953 Rotella scopre i manifesti lacerati sui muri ed espone i suoi primi esperimenti nel 1954 in occasione di una manifestazione collettiva sulle rive del Tevere.
Nel febbraio 1949, Villeglé strappa, insieme a Hains, Ach Alma Manetro, la prima “affiche” lacerata che i due artisti realizzano insieme. Comincia allora l’avventura affichiste che raggiunge successivamente, nel 1960, il movimento dei Nouveaux Réalistes. Dalla singolare complicità che lega Raymond Hains e Jacques Villeglé nasce una collaborazione attiva. Parigi sarà la fonte inesauribile della loro raccolta di manifesti, dei loro “rapimenti” di stampe pubblicitarie e propagandiste gualcite, sfregiate, lacerate, fonti di possibili testimonianze dell’intera realtà. Da allora, e in particolare fino al 1954, sviluppano una collaborazione attorno a interessi comuni, che vanno dalla poesia sonora al lettrismo e alla musica concreta, passando per il film e naturalmente l’affiche, che appare come la concretizzazione di una ricerca basata sull’intuizione e sull’esplorazione piuttosto che su un’invenzione deliberata e razionale. La ricerca dei due amici li avvicina al movimento lettrista (fondato sulla destrutturazione del linguaggio e dei segni) e favorisce l’incontro di Hains e Villeglé con François Dufrêne. La loro amicizia si consolida a partire dal 1954. Sono accomunati dagli stessi riferimenti ai fondamenti della scrittura, alla storia della poesia e della musica, alla performance sonora delle parole e delle lettere. Dufrêne aveva già lasciato il movimento lettrista nel marzo del 1953, pubblicando, in un appello alla contestazione, Le Soulèvement de la jeunesse, in reazione al lettrismo purista. Aveva creato il “crirythme” (grido-ritmo), forma vocale dell’ultralettrismo che nasce dall’esplorazione di nuove tecniche fotografiche messe a punto da Raymond Hains.
Dufrêne sviluppa ricerche sulla musica concreta e il grido. Ricorre sistematicamente al suono inarticolato, negando alla parola ogni funzione interpretativa, utilizzando una fonetica ricca di possibilità espressive. È nel 1957 che realizza le sue prime affiche, di cui utilizza gli strati sottostanti, il “dessous d’affiches”, la parte che aderisce al supporto, le tracce delle sovrapposizioni di manifesti e dei distacchi casuali operati dai passanti. Si tratta di una vera e propria rivelazione che lo conduce all’utilizzo esclusivo di questo materiale come modo dell’espressione affichista, creando uno stile che si rivela molto diverso dal “décollage” (che opera una lacerazione e de-ricomposizione dei manifesti), per il solo fatto che l’ignoto, la casualità diventano elementi determinanti della composizione.