Blow up


lyncH, muRay,
a occHi apeRti

di Alberta Grugnoli

david Lynch: the Factory Photographs (Bologna, Fondazione MAST, fino al 13 dicembre, www.mast.org) presenta centoventiquattro fotografie del cineasta americano David Lynch, tra il 1980 e il 2000, in America ed Europa, alla ricerca di ambienti per le sue intuizioni fotografiche. Si tratta di luoghi isolati, simboli di una grandezza passata, paesaggi carichi di una spettrale surrealtà, resi in un bianco e nero sconcertante. «Perché», dice il regista, «amo il liquido e il fumo, i prodotti artificiali. Mi piace vedere i fanghi e i rifiuti derivati dall’azione dell’uomo, dove l’uomo ha lavorato sodo».
Nickolas Muray. Double Exposure (Genova, Palazzo ducale, fino all’8 febbraio 2015, www.palazzoducale.genova.it) presenta per la prima volta in Italia, con una mostra fotografica di circa duecento immagini, il fotografo statunitense di origini ungheresi (1892- 1965) che tra il 1920 e il 1940 eseguì diecimila ritratti a colori di tutte le personalità dell’olimpo hollywoodiano, su commissione di grandi riviste come “Vanity Fair” e “Harper’s Bazaar”. Talento versatile, ha creato anche immagini pubblicitarie che sono diventate icone. Con la tecnica Carbro, che utilizza dei pigmenti di colore al carbone, riesce a stampare perfette fotografie a colori imponendosi come maestro di tale procedimento. Eppure la fotografia non è stata solo una professione, scriveva Muray, ma il più formidabile contatto con la natura umana.
A occhi aperti. Quando la storia si è fermata in una foto (Torino, La Venaria Reale, fino al 1° febbraio 2015, www.lavenaria.it) è un percorso di circa cento foto che nasce da un viaggio molto speciale intrapreso da Mario Calabresi, noto giornalista ma anche appassionato di fotografia, fra le immagini di dieci grandi fotoreporter che hanno guardato la realtà “a occhi aperti”, appunto, e hanno saputo riconoscerla. «Sono foto che hanno plasmato il nostro immaginario collettivo. Ci sono pezzi di storia che esistono solo perché c’è una fotografia a raccontarli». L’itinerario fotografico di Calabresi ci offre la possibilità di guardare il mondo dalla prospettiva di un grande fotografo che ha incontrato la storia


Nickolas Muray, Lucky Strike, Girl in Red (1936), New York, George Eastman House;

Mark Berry, Ritratto di David Lynch.


Don McCullin, Hue, Vietnam, (1968).

ART E DOSSIER N. 315
ART E DOSSIER N. 315
NOVEMBRE 2014
In questo numero: UTOPISTI E ANTISISTEMA Rotella e gli ''affichistes''; Il Camino di Santiago tra San Francesco e il contemporaneo; Orcadi: una chiesa in prigionia; Ribelli e dissidenti ottocenteschi. IN MOSTRA: Klein e Fontana, Modigliani, Cartier-Bresson.Direttore: Philippe Daverio