CATALOGHI E LIBRI

OTTOBRE 2014

LA CHIESA DI SANTA MARIA DI NAZARETH

e la spiritualità dei Carmelitani Scalzi a Venezia

Milioni di turisti scendono ogni anno a Venezia le scalinate della stazione di Santa Lucia per dirigersi, a piedi o col vaporetto, verso i luoghi più sognati della laguna. Le calli riecheggiano giorno e notte del suono delle ruote dei trolley, trascinati su ponti e scalini per centinaia di metri. Pochi però si fermano, a due passi dalla ferrovia, all’imbocco del Canal Grande, in una chiesa importante e ricca di decorazioni: l’unica di Venezia, fra l’altro, ad avere la facciata in marmo di Carrara. È Santa Maria di Nazareth, chiesa conventuale dei carmelitani scalzi, insediatisi a Venezia alla metà del XVII secolo. Il progetto originario dell’edificio (1654 circa) si deve a Baldassarre Longhena, autore di più noti monumenti veneziani come la Salute, Ca’ Rezzonico o Ca’ Pesaro. In seguito vi lavorò Giuseppe Pozzo, autore di nuovi progetti e altari innovativi. Fra gli altri nomi prestigiosi, anche Giambattista Tiepolo, di cui resta l’arioso affresco con la Gloria di santa Teresa (1722 circa), nella cappella dedicata alla mistica religiosa. La grande volta affrescata con il Trasporto della Santa Casa di Loreto (1743-1745) fu distrutta dalle bombe nel 1915 (nel 1931 Ettore Tito ridipinse il soffitto con la Gloria di Maria), mentre del dipinto originale di Tiepolo restano fotografe e una copia a olio di Mariano Fortuny (Museo Correr). Di tutto questo e molto altro trattano gli atti, appena usciti, del convegno che si tenne a novembre 2012. Gli autori, non solo italiani, indagano ogni vicenda dell’ importante edificio. Committenza, arte, storia, spiritualità s’intrecciano e s’inseriscono nel contesto politico-religioso di una Venezia riformata e post-tridentina: quando, tra Sei e Settecento, la Serenissima svolse un ruolo cruciale nei precari equilibri del Mediterraneo. Da tempo, inoltre, a Venezia erano diffusi gli scritti mistici carmelitani di santa Teresa di Gesù e di san Giovanni della Croce, che ebbero un ruolo non secondario nelle vicende della chiesa e dei suoi rapporti con le istituzioni veneziane.

A cura di Giacomo Bettini e Martina Frank Marcianum Press, Venezia 2014 272 pp., 87 ill. colore € 29

PINTORICCHIO

La pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi

La grande pala dell’Assunta fu dipinta dal perugino Pintoricchio nel 1510 per il monastero olivetano di Santa Maria Assunta a Barbiano, nel Senese (ora è nella Pinacoteca civica di San Gimignano, poco distante dal monastero che la ospitava). Un anno dopo averla terminata, Pintoricchio morì a Siena. Le vicende sul dipinto e gli anni senesi del celebre pittore sono indagati con approfondimenti e nuove aperture in questa pubblicazione, che si affianca alla mostra nella pinacoteca della pittoresca cittadina toscana (fino al 6 gennaio 2015). È questa la prima di una serie di iniziative, a cadenza annuale, che hanno per scopo la valorizzazione delle ricche collezioni del museo (la prossima sarà sui tondi di Filippino Lippi).

A cura di Cristina Acidini, Claudia La Malfa, Mario scalini Giunti Arte Mostre Musei, Firenze 2014 64 pp., 38 ill. colore € 7; eBook € 4,99

ART E DOSSIER N. 314
ART E DOSSIER N. 314
OTTOBRE 2014
In questo numero: CHIC! ARTE, STILE ED ELEGANZA Dai dandy del Cinquecento alla scultura dell'Illuminismo da Montesquiou a Iké Udé. IN MOSTRA: Horst, Arte islamica, Dossi.Direttore: Philippe Daverio