In tendenza

il segno irripetibile
di horst

Maestro della fotografia del Novecento, Horst ha fatto scalpore a Parigi immortalando una modella nell’atto di slacciarsi un corsetto

Daniele Liberanome

l

a sua è una storia di moda, di belle donne, di omosessualità e soprattutto di grande fotografia. Perché, al di là degli scandali e del luccichio del jet set, questo era Horst P. Horst (1906-1999): uno dei maestri della fotografia di moda del Novecento.
Voleva essere architetto e diventò perfino assistente di Le Corbusier, ma a inizio anni Trenta, dietro l’impulso di uno dei suoi amanti, entrò nel gran mondo della sartoria parigina di altissimo livello e iniziò a fotografarlo. Sia gli stilisti, sia le modelle, con scatti lungamente studiati, specialmente nel gioco delle luci. Appena scoppiata la guerra, fuggì a New York, ma non prima di aver scattato la sua fotografia più celebre e preziosa: quella del corsetto di Detolle per Mainbocher (1939), in cui una modella si sta slacciando uno dei capi più controversi del tempo. Tutti conoscevano quel corsetto, tagliato in vita per esaltare le curve femminili, che aveva fatto scalpore a Parigi mandando in soffitta il look anemico degli anni Trenta, e che aveva reso celebre lo stilista americano Mainbocher.
Lo scatto di Horst, al solito splendido per gioco di luci, ma anche per l’intrigante contrasto fra il movimento ondulatoriosinuoso della modella e l’angolo geometrico del muretto su cui si appoggia, ha in sé qualcosa che il grande fotografo non riuscirà a ripetere. Ha il sapore di addio nostalgico all’Europa ma anche di giudizio impietoso verso il Vecchio continente, perché Horst lo fece alle quattro di mattina mentre la modella (in cui identificare Europa) era stanca, si stava slacciando il suo capo migliore e stava per crollare se non si fosse appoggiata a quel muro (simbolo degli Stati Uniti) che l’avrebbe sostenuta nel momento di difficoltà. Horst raccontò che aveva preparato a lungo il set, ma poi, dopo aver scattato la foto, era corso a prendere un treno per la libertà e aveva visto l’opera negli Stati Uniti.
I collezionisti apprezzano la storia e la fotografia, tanto è vero che i due prezzi più alti mai pagati in asta per Horst sono stati appunto per due esemplari della foto del corsetto di Detolle per Mainbocher, ambedue passati per le mani del gallerista e artista Gert Elfering che li ha resi ulteriormente preziosi. Il 23 luglio 2007, da Christie’s a New York, uno dei cinque esemplari stampati durante la seconda guerra mondiale, è stato aggiudicato per 215mila euro, il doppio della stima iniziale; due anni prima, il 10 ottobre 2005, la stessa casa d’asta aveva aggiudicato per 180mila euro la stampa in gelatina d’argento, quella originale utilizzata per ottenere tutte le successive tirature. L’unicità, la storia, di questo secondo pezzo lo rendono più prezioso del primo, ma nel frattempo il mercato si era rivalutato per cui il primo è stato pagato più del secondo. Un assurdo che si spiega solo con l’interesse crescente dei collezionisti e con il particolare appeal del venditore, di Elfering. Del resto anche una serie con il corsetto di Detolle per Mainbocher stampata molto più tardi in ben dieci esemplari, si è venduta recentemente per quasi 80mila euro (Christie’s, New York, 5 aprile 2012). Il mercato di Horst, al di là del suo capolavoro, apprezza in particolare le opere di fine anni Trenta - inizio Quaranta, quando il fotografo era ancora fortemente influenzato dalla lezione europea, si era integrato con successo negli Stati Uniti e non era caduto nella crisi di consensi che lo colpì a partire dagli anni Sessanta. Gert Elfering, che aveva fatto incetta dei migliori pezzi di Horst, vendette sempre nel 2007 da Christie’s a New York (23 aprile) uno splendido Lisa con arpa; era stato scattato da Horst nel 1940 dopo notevole studio, visto il complesso bilanciamento fra le forme dell’arpa (ripetute due volte) e quelle della modella, perfetta e fredda. L’aggiudicazione avvenne a ben 125mila euro. In quella stessa asta, tutta dedicata alla collezione di Elfering, passarono di mano altri cinquanta scatti di Horst di cui diversi del periodo della guerra o appena prima, venduti sempre a prezzi più che interessanti. Dopo quell’abbuffata, probabilmente esagerata, che ha fatto la fortuna di Elfering ma meno degli altri collezionisti, il mercato di Horst si è raffreddato.
Di recente, oltre all’esemplare della foto del corsetto di Detolle per Mainbocher di cui si parlava sopra, è stato venduto a prezzi decenti un ritratto di Elsa Schiaparelli del 1937, proveniente dalla collezione della grande sarta italiana di quegli anni. È stato comprato lo scorso 23 gennaio per 40mila euro, ben quattro volte più di quanto l’aveva stimata Christie’s di Parigi, evidentemente sfiduciata del trend di mercato di Horst dopo l’asta Elfering.
Ha fatto anche ben sperare il risultato di Round the Clock 1, New York che Christie’s ha venduto il 15 aprile 2010 a New York per 38mila euro, poco meno di quanto aveva aggiudicato un’opera identica nella solita famosa asta del 23 luglio 2007.
Siamo alla fine della curva depressiva innescata dalla volontà di guadagno immediato di Elfering? Presto per dirlo. Ma ci vorrà del tempo prima che un’opera di Horst, diversa dall’immagine del corsetto di Detolle per Mainbocher, si avvicini ai 100mila euro di aggiudicazione.


Corsetto di Detolle per Mainbocher (1939). La fotografia è esposta al Victoria and Albert Museum di Londra nell’ambito della mostra Horst: Photographer of Style in corso fino al 4 gennaio 2015 (articolo pp. 26-30).

ART E DOSSIER N. 314
ART E DOSSIER N. 314
OTTOBRE 2014
In questo numero: CHIC! ARTE, STILE ED ELEGANZA Dai dandy del Cinquecento alla scultura dell'Illuminismo da Montesquiou a Iké Udé. IN MOSTRA: Horst, Arte islamica, Dossi.Direttore: Philippe Daverio