CATALOGHI E LIBRI 

SETTEMBRE 2014

LA FORTUNA DEI PRIMITIVI

Tesori d’arte dalle collezioni italiane fra Sette e Ottocento

Una mostra raffinata e molto colta (ma anche didatticamente impostata per il grande pubblico), quella sulla Fortuna dei primitivi alla Galleria dell’Accademia di Firenze (fino all’8 dicembre 2014), ha prodotto una pubblicazione che più che un catalogo appare come monumentale monografia sul collezionismo dei “primitivi” (cioè, sintetizzando, gli artisti che nel Tre-Quattrocento dipingevano su fondo oro, ma anche certi scultori, anonimi miniatori e orefici di rango), che colpirono l’interesse dei primi eruditi italiani, francesi e inglesi residenti in Italia nel XVIII e XIX secolo. L’argomento è ricco di sfaccettature e non può dirsi esaurito neppure adesso, ma anche per questo è coraggiosa e apprezzabile l’iniziativa di Angelo Tartuferi, direttore del museo fiorentino, e del giovane Gianluca Tormen, che si sono avvalsi dei contributi di studiosi come Massimo Ferretti, Enrica Neri, Cristina De Benedictis, Ada Labriola, Miriam Fileti. Siamo certi che chi si avvicini a questo mondo, superata l’iniziale timidezza verso un argomento così poco noto, apprezzerà i saggi, forse più delle schede, dirette agli specialisti. Inutile dire che questa pubblicazione resterà strumento insostituibile per chi di questi temi si occupa (anche per chi li ha estesi al collezionismo in altri paesi, in particolare l’Inghilterra). In parte, il libro e la mostra (soprattutto nel richiamo evidente del titolo) s’ispirano a un classico della critica d’arte italiana: lo studio, innovativo e fortemente ideologico, che Giovanni Previtali pubblicò nel 1964 per Einaudi, non senza suscitare vivaci dibattiti e ammirazione: sul “Burlington Magazine” Hugh Honour osservò profeticamente che sarebbe rimasto a lungo un classico punto di riferimento. A cinquant’anni da quel libro (ripubblicato nel 1989, dopo la prematura scomparsa di Previtali), questa è la prima grande iniziativa sul collezionismo nell’Italia del Sette-Ottocento, affrontato sotto vari punti di vista e opportunamente suddiviso per aree geografiche, dal Veneto al Centro-Italia.


A cura di Angelo Tartuferi e Gianluca Tormen Giunti Editore, Firenze 2014 560 pp., oltre 400 ill. colore € 48, eBook € 19,99

HENRI CARTIER-BRESSON. VEDERE È TUTTO

Interviste e conversazioni(1951-1998)

A dieci anni dalla morte di Henri Cartier-Bresson il Centre Pompidou ha dedicato al più noto fotografo del Novecento una splendida retrospettiva a cura di Clément Chéroux, che dal 26 settembre sarà a Roma(Museo dell’Ara Pacis): fotografie, dipinti, disegni inediti, filmati, documentari coprono l’intera carriera di Cartier-Bresson (cioè tutto il Novecento), a conferma di una vivacità intellettuale unica nel suo genere. L’occhio del grande fotografo ha meritato, non a caso, l’appellativo di «occhio del secolo». Per prepararsi all’evento romano, vale davvero la pena leggere queste dodici interviste e conversazioni, da lui rilasciate fra il 1951 e il 1988 a diversi interlocutori (nessun italiano). Fra questi Pierre Assouline, autore anche del dvd Le siècle de Cartier Bresson (2102) che consigliamo senz’altro (sottotitoli in inglese e francese).


A cura di Clément Chéroux e Julie Jones Contrasto, Roma 2014 144 pp., € 19,90

ART E DOSSIER N. 313
ART E DOSSIER N. 313
SETTEMBRE 2014
In questo numero: L'EBRAISMO E L'OCCIDENTE; CHAGALL E I SUOI MODELLI Primo Novecento: i collezionisti; Ebraismo e Rinascimento; Roma: le catacombe israelitiche; Gli affreschi di Europos-Dura. IN MOSTRA: Chagall, Artiste ebree, Equilibrium.Direttore: Philippe Daverio