Cortoon 


SIMBIOSICOMPLESSE

di Luca Antoccia

A inizio estate il festival del cortometraggio Il varco di Pescara e la Cineteca di Milano hanno dato modo di conoscere nuovi e meno nuovi talenti del cortometraggio e dell’animazione. Tra questi un nome su tutti, quello dell’ungherese Nadja Andresev, poco nota anche agli addetti ai lavori perché al suo secondo film diretto in proprio, dopo varie opere firmate come regista di seconda unità. In Symbiosis, vincitore del primo premio, si trova la ricchezza di un mondo che in genere è quello di un romanziere. La protagonista, con tratti vagamente simili all’autrice, è presa inizialmente nella rete dei tradimenti plurimi del marito che quasi non si accorge di questi atti come non si accorge di lei. Poi la protagonista inizia a interessarsi come un’entomologa alle donne che l’uomo incontra, ne raccoglie tessuti biologici come farebbe una ricercatrice che ispeziona e cataloga. La curiosità, sembra voler dire la regista, può avere la meglio sulla gelosia, e far acquisire alla donna uno sguardo diverso su se stessa e sulle altre donne proprio grazie ai tradimenti. Ma qui ciò che più conta sta nel fatto che il tessuto visivo è il più concreto e insieme il più rarefatto possibile (gli arredi sono a volte linee prive di sostanza) mentre i colori non sono quasi mai primari ma “in minore”: rosa salmone, giallo cedro, verde malachite, rosso cremisi. Lo studio del suo precedente lavoro, The Noise of Licking (Anyalintás nesze, 2016), permette di esplorare meglio la poetica di un’autrice che, superati i quarant’anni, appare matura e consapevole. Si ritrovano già qui insetti e animali (il gatto coprotagonista, col suo fare voyeuristico), il cui sguardo regna anche in Symbiosis. La ricerca cromatica, poi, in The Noise sembra prendere le mosse da una esplorazione di forme e colori più netta e quasi matissiana. Inoltre, più ancora che nel successivo, emergono nelle volumetrie volutamente rozze delle figure umane echi di altri animatori, come l’estone Pritt Pärn. Meravigliosa la libertà qui, come soprattutto poi in Symbiosis, di affrontare il sesso nell’animazione. La regista in un’intervista rilasciata al festival di Annecy rivelava che questo era stato il suo argomento di master, e un riferimento a Kanashimi no Belladonna (Eiichi Yamamoto, 1973), lungometraggio erotico d’animazione giapponese, aiuta a comprendere meglio questo mondo complesso e sospeso


Di Nadja Andresev: frame da The Noise of Licking (2016);


Di Nadja Andresev: frame da The Noise of Licking (2016);


Di Nadja Andresev: un frame da Symbiosis (2019).

ART E DOSSIER N. 382
ART E DOSSIER N. 382
DICEMBRE 2020
In questo numero: ATTIVISMO, ARTE E SOCIETA': Intervista a William Kentridge. Banksy: l'artista invisibile. IN MOSTRA: Banksy a Roma, Enzo Mari a Milano, Cartier-Bresson a Venezia, Derain/Le Corbusier a Mendrisio, I Macchiaioli a Padova, Michelangelo a Genova.Direttore: Philippe Daverio