CATALOGHI E LIBRI

LUGLIO-AGOSTO 2014

PAOLO VERONESE. ITINERARI NEL VENETO

Non solo Verona ma anche Vicenza, Padova, Castelfranco Veneto, Maser, Venezia sono i luoghi dove o per i quali operò il pittore, protagonista della grande mostra di Verona (qui alle pp. 66-71). Il libro di itinerari, che si affianca al catalogo Electa, esce nell’ambito di una programmazione quanto mai ben organizzata e meditata da Paola Marini e Bernard Aikema, ideatori anche di altre iniziative collaterali. Fra queste, la serie di conferenze tenute in primavera, prima della mostra, da studiosi di fama internazionale come Augusto Gentili, Howard Burns, Nicholas Penny, Xavier Salomon, oltre agli stessi curatori. Gli itinerari escono con il sostegno di Save Venice (che ha sostenuto anche molti restauri del Veronese a Venezia). Come avverte il co-project director, Frederick Ilchman, questo libro, cui hanno collaborato molti giovani studiosi, getta luce sulla qualità e varietà dei dipinti (tele, affreschi) di Paolo Veronese tuttora in Veneto (in chiese, palazzi, musei, ville) ma offre anche «l’opportunità di riconoscere la serietà della sua arte», a integrazione di quanto si vede e comprende in mostra. Ben più d’una guida, dunque, rigorosamente condotta ma di facile comprensione anche per i non specialisti, che resterà un valido viatico per chi voglia visitare i luoghi veronesiani anche dopo la chiusura della mostra. Anche in queste pagine si avverte l’intensità e la capacità narrativa di un pittore a lungo più amato che compreso, talentuoso anche nei dipinti sacri. Queste nuove aperture si devono agli studi condotti per la mostra di Verona (e anche per quella della National Gallery conclusasi da poco a Londra, con una rara sintonia organizzativa e scientifica fra gli studiosi inglesi e italiani). In questo libro chi voglia seguire uno o più affascinanti percorsi sulle strade del Veneto e fra le calli di Venezia troverà, oltre alle schede e alle illustrazioni di tutte le opere e i luoghi da visitare, anche sintetiche mappe.

A cura di Bernard Aikema e Paola Marini, con la collaborazione di Carlo Corsato Marsilio, Venezia 2014 112 pp., 63 ill. colore € 15

PURO, SEMPLICE E NATURALE

nell’arte a Firenze tra Cinque e Seicento

Il catalogo della mostra in corso alla Galleria degli Uffizi a Firenze (qui a p. 88) parte dall’assunto di una linea, per così dire, naturalistica, nella pittura fiorentina: linea che da Andrea Del Sarto (1486-1530), maestro della “maniera moderna”, arriva a Santi di Tito (1536-1603) e prosegue con Lorenzo Lippi (1606-1665) e altri. Al pari degli autori nei titoli dei saggi, usiamo come “poli” di riferimento questi nomi di eccellenza per sintetizzare, ma il discorso è ben più complesso. Certo, come spiega Alessandra Giannotti nel testo d’avvio, proprio sullo studio di natura «si gioca […] l’impervia ascesa di questi maestri alla somma perfezione della “maniera moderna”, che un reticente Vasari [notoriamente floromano, nella sua esaltazione di Michelangelo] è disposto a concedere loro malgrado gli eccessi di diligenza e di attaccamento al vero».


A cura di Alessandra Giannotti e Claudio Pizzorusso Giunti Editore, Firenze 2014 336 pp., oltre 200 ill. colore € 38, eBook € 19,99

ADOLF LOOS

Un ritratto privato

«Loos e io abbiamo mostrato la differenza fra un’urna e un vaso da notte, e dimostrato che in questa differenza sta la civiltà. Gli altri si dividono fra chi usa l’urna come vaso da notte e chi usa il vaso come urna», scrisse Karl Kraus, grande amico dell’architetto Adolf Loos (1870-1933). Nato a Brno (oggi Repubblica Ceca, allora sotto l’Austria), Loos era un perfetto cosmopolita: studiò a Dresda e negli Stati Uniti; seppur austriaco si sentiva ceco, vestiva all’inglese, amava i francesi e l’allegra vita nizzarda; fu attivo a Praga, Vienna, Ginevra e in Francia. Fu molto amico di Kokoschka. Combatté ogni forma decorativa e si oppose alle idee del coetaneo viennese Josef Hoffmann, fondatore della Wiener Werkstätte, che detestava. Nonostante abbia influenzato parte dell’avanguardia europea, Loos gode di fama inferiore a quella di Wright, Gropius o Le Corbusier. Fu consapevole di esser stimato, perfino onorato ma di non aver successo, nonostante alcuni suoi famosi e ammirati edifici, rivestiti di legni o marmi colorati, e concepiti spesso a incastri di volumi falsati (Raumplan). Fra questi il primo american bar a Vienna, villa Karma a Ginevra, casa Müller a Praga, la casa di Tristan Tzara a Parigi. Il tedesco Emil Ludwig disse che non poteva scrivere una biografia di Loos, perché non abbastanza famoso («Non è Napoleone»). L’episodio è raccontato da Claire Beck (1904-1942), ultima, giovane compagna di «Dolf», in un bel libro concepito come una serie di ricordi a tema. Ebrea, Claire sposò l’anziano architetto nel 1929. Divorziarono nel 1932, poco prima che lui morisse. Dieci anni dopo Claire morì in un campo di concentramento. Dal suo ritratto privato emerge una persona amabile e intransigente, con un’idea tutta sua della modernità. Incurante dei soldi, Loos difese in modo maniacale le sue teorie, come già si leggeva in Ornamento e delitto (1910). Per approfondire, consigliamo anche A. Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1992, una serie di scritti prefati da Joseph Rickwert.


Claire Beck Castelvecchi, Roma 2014 128 pp. € 16,50

BLU K.

Storia di un artista e del suo colore
Nella dilagante moda delle biografie romanzate (delle quali, salvo eccezioni, non si sente il bisogno) questa s’impone per una sua originalità e un’attenta ricostruzione storica, anche se fiction e realtà s’intrecciano. Gilabert ha studiato arte contemporanea in Francia, prima di passare alla scrittura creativa. Ricordiamo, fra i suoi romanzi, soprattutto La Belle Mauve (2010, non tradotto in italiano), focalizzato su un’opera di Martial Raysse (1936) artista del Nouveau Réalisme, amico e collega di Tinguely e Yves Klein. Proprio a Klein - e al suo appassionante rapporto artistico e teorico col colore blu (il celebre Outremer 1311) -, uno degli “enfants terribles” dell’arte francese fra gli anni Cinquanta e Sessanta, è dedicato il romanzo, sorta di diario stereofonico, in capitoletti, ciascuno col racconto di un amico/a. Per chi conosca Klein, scomparso per infarto a trentadue anni nel 1962, non sarà difficile capire che almeno due persone, l’ultima - di cui non sveliamo qui l’identità per non togliere piacere alla lettura - e Alberto, giornalista italiano a Parigi, sono d’invenzione. Alberto è l’occulta voce narrante, che intervista gli altri. Fra i personaggi storici, menzionati solo col nome di battesimo, spiccano Guido (Le Noci), titolare della galleria milanese Apollinaire, che fece scoprire Klein in Italia; Pierre (Restany), critico che contribuì a lanciare Klein; Iris (Clert), una delle sue galleriste parigine, Claude (Pascal), architetto col quale collaborò ma ancor prima condivise la passione per il judo. Gilabert non ha certo potuto conoscere di persona molti dei personaggi, a parte Rotraut, giovane moglie di Klein, che partorì suo figlio a pochi mesi di distanza dalla morte dell’artista, e ora tutela col nuovo marito l’opera di Klein. Il racconto comunque conquista e può esser utile per chi voglia avvicinarsi a uno dei più originali artisti degli anni Cinquanta. Come donna, un piccolo appunto: mai donna bella e intelligente direbbe di se stessa «i miei grandi occhi verdi» o autoelogi simili. Ma Gilabert è uomo e lo perdoniamo volentieri...


Teodoro Gilabert Marsilio, Venezia 2014 144 pp., 9 ill. b/n € 15, eBook € 7,99

ART E DOSSIER N. 312
ART E DOSSIER N. 312
LUGLIO-AGOSTO 2014
In questo numero: AI WEIWEI Più forte del silenzio; IL TRIONFO DELLA DECORAZIONE Il medioevo in automobile; Propaganda e scatole di fiammiferi; Crane, l'illustratore; Victoria and Albert Museum. IN MOSTRA: Michelangelo/Pollock, Veronese. Direttore: Philippe Daverio I profeti del campanile di Martino MascherpaEstate al muba di Ilaria Ferrarisstorie a strisce - A Linus tutti debbono qualcosa di Sergio Rossitriennale di yokohama di Cristina Baldacciblow up - Capellini, Capitale umano, Xerra di Alberta Gnugnoliarte in confitto - Petrolio e potere di Federica ChezziXXI secolo - Ai Weiwei - Canterei con la gola arrochita di Elena AgudioGrandi mostre. 1 Pollock e Michelangelo a Firenze - La pittura e il furore di Sergio RisalitiXX secolo - Grafica pop comunista nell’Est Europa - Dio si nasconde nel dettaglio di Duccio DogheriaStudi e riscoperte. 1 Araldica e Medioevo nelle automobili - Nobili antenati di Marco BussagliStudi e riscoperte. 2 Charles Rennie Mackintosh acquerellista - Non solo per diletto di Monica BracardiStudi e riscoperte. 3 Walter Crane - L’artista operaio di Beatrice FerrarioMusei da conoscere - Il Victoria and Albert Museum a Londra - La grotta di Alì Babà di Massimo NegriStudi e riscoperte. 4 Il concetto di “decorazione totale” - Magnifica follia, illimitata fantasia di Mauro ZanchiGrandi mostre. 2 Paolo Veronese a Verona - Gioia, bellezza, riso e non solo di Gloria Fossila pagina nera - In caserma è prigioniero un tesoro tutto intero di Fabio IsmanAste e mercato a cura di Daniele Liberanomein tendenza -Geneticamente rivoluzionario di Daniele Liberanomeil gusto dell’arte - Birra mon amour di Ludovica SebregondiLibri a cura di Gloria Fossi100 mostre a cura di Chiara Senesi In allegato il dossier ''William Morris'' di Alberta Gnugnoli: una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia