Studi e riscoperte. 3
Walter Crane

L’ARTISTA
operaio

L’illustratore, scrittore e pittore inglese Walter Crane, collaboratore di William Morris nell’ambito del movimento Arts and Crafts, è riuscito a creare pagine che richiamano climi e stili diversi, e dove disegno e testo, grazie a un accurato lavoro artigianale, dialogano in perfetta armonia.

Beatrice Ferrario

Negli Arts and Crafts Essays(1), saggi scritti per i cataloghi espositivi della Arts and Crafts Exhibition Society, e raccolti in forma di libro nel 1893 con una nuova prefazione di William Morris, a Walter Crane era affidato il saggio introduttivo Sul revival del design e dell’artigianato: una protesta contro la trasformazione degli uomini in macchine da profitto, contro le artificiali distinzioni in arte, contro la ricerca di una resa di mercato immediata, che individuava la vera radice e base di tutte le arti nell’artigianato, quello delle antiche corporazioni medievali. Nel movimento vi era una forte componente collaborativa, e gli artisti si definivano «operai d’arte in pittura, scultura, arredamento e vetrate»(2). La riforma avrebbe interessato ogni genere di produzione artistica, le arti figurative, l’architettura, le arti applicate, ivi comprese le arti tipografiche e d’illustrazione(3). Sempre negli Essays, Reginald Blomfieldpuntualizzava come l’illustrazione dovesse implicare qualcosa in più del semplice disegno, sottolineando soprattutto il problema del rapporto del disegno con il carattere tipografico che lo circonda e delimita: se tutti i pensieri dell’illustratore sono concentrati sul disegno, «una linea per lui sarà uguale a un’altra; ma se considera la sua illustrazione in accompagnamento al carattere tipografico fino a formare un disegno omogeneo, ogni riga diventa una questione di volontà deliberata», che porta verso l’auspicata e premeditata armonia dove disegno, testo e progettazione «abbracciano con consapevolezza tutti i materiali disponibili per l’abbellimento della pagina nel suo complesso», sull’antico esempio dei codici miniati. «In effetti, l’ideale di bellezza della pagina sarebbe raggiunto eseguendo sia il testo che il disegno illustrativo a mano, se non con la stessa unica mano», ma, concludeva Blomfield: «Questo, tuttavia, è fuori questione; il solo costo è proibitivo»(4). Walter Crane invece riuscirà a farne pratica abbondante.


Le fiabe di Esopo di The Baby’s Own Aesop hanno un’ambientazione arcadica che ci trasporta dall’antica Grecia alla moderna Inghilterra


Nel 1890 William Morris apriva a Merton Abbey la Kelmscott Press, il cui primo volume edito sarebbe stato The Story of the Glittering Plain, pubblicato l’8 maggio 1891. Nel 1894 Glittering Plain diventava il primo e unico titolo della Kelmscott pubblicato due volte, la seconda con ventitre illustrazioni xilografiche di Walter Crane(5): per la prima edizione non si era fatto in tempo, Crane non era riuscito a completare le illustrazioni con la tempestività richiesta da Morris, impaziente di pubblicare il suo primo libro, che era dunque uscito solo con bordi e lettere capitali decorati da Morris stesso.


Hot and Cold, in The Baby’s Own Aesop, Londra 1887.


Abroad, Londra 1882.

(1) www.en.wikisource.org/wiki/Arts_and_Crafts_Essays
(2) L. Vinca Masini, Art Nouveau, Firenze, 1976, p. 36.
(3) Criteri poi approfonditi in: W. Crane, Of the Decorative Illustration of Books Old and New, Londra 1896, che trae la sua origine da tre lezioni tenute per la Society of Arts nel 1889.
(4) en.wikisource.org/wiki/Arts_and_Crafts_Essays/Of_Book_Illustration_and_Book_Decoration
(5) Per approfondimenti e citazioni seguenti se non specificate: H. Vera: Walter Crane’s Children’s Illustrations for the Cause, New Haven 2006; brbl-archive.library.yale.edu/exhibitions/ illustratedword/crane.html

The Baby’s Own Aesop, frontespizio, Londra 1887.


The Man that Pleased None, in Baby’s Own Aesop, Londra 1887;


Three Ships, in Baby’s Opera, Londra 1877.

Crane si era fatto un nome fin dagli anni Sessanta come scrittore e illustratore di libri per bambini, per i quali aveva adottato un approccio rivoluzionario, ritenendo che una buona arte e un valido design avrebbero potuto stimolare il loro interesse e aiutarli a imparare a leggere fin dalla più tenera età. Nei suoi volumi, infatti, la presenza di immagini di bambini che giocano aveva anche lo scopo di suggerire che l’apprendimento potesse essere una divertente attività quotidiana (sua è anche l’invenzione del formato libro squadrato come le piastrelle delle nursery che è ancora oggi spesso adottato per i libri per l’infanzia). Morris però era convinto che i libri illustrati, e in particolare i racconti popolari e di fantasia, fossero adatti anche per un pubblico adulto. The Story of the Glittering Plain racconta il viaggio epico del giovane Hallblithe per salvare il suo amore rapito, chiamato l’Ostaggio; le illustrazioni del volume evocano un gusto nostalgico, che guarda alle incisioni italiane e tedesche del XVI secolo, con bellissimi personaggi classici ambientati nella campagna di un’Inghilterra preindustriale. Ne spunta un sentore di terriccio fresco appena smosso, di giovani felci, erbe bagnate di rugiada tra fragole selvatiche e rose eglantine che sembrano riprodotte sulla pagina con la minuzia calligrafica dei “tacuina sanitatis” medievali.


The Sleeping Beauty, Londra 1911.


The Frog Prince, in The Frog Prince and Other Stories, Londra 1874.

I suoi lavori incorporano anche motivi orientali del giapponismo, combinati con il folk della tradizione e le ambientazioni bucoliche


Le attività umane si svolgono in una natura idealizzata, che «illumina così la bellezza della natura e dell’arte ed esalta la gloria delle loro combinazioni», come in un’altra opera di Crane, Cartoons for the Cause, una serie di vignette pubblicate per la festa del Lavoro da giornali socialisti quali il “Clarion”: in The Worker’s May-Pole del 1894, e A Garland for May-Day del 1895, i lavoratori amoreggiano, a piedi nudi, in un paesaggio idilliaco, vestiti di tuniche e coturni classicizzanti, pronti per un lavoro impegnativo e gratificante dopo il ristoro dello svago di giochi quasi infantili, mentre nastri e ghirlande recano slogan di argomento esplicitamente politico. Anche le illustrazioni per bambini hanno significati allegorici di riforma sociale. In The History of Reynard the Fox (una favola farsesca che attraverso i secoli ha mostrato l’impotenza delle autorità e degli ingiusti accusatori con il trionfo dell’ingegno individuale sul debole pensiero dei gruppi conformisti), il frontespizio con il Processo di re Leone a Reynard la Volpe mostra una scena dalla costruzione fortemente gerarchica, un invito al confronto con la struttura altrettanto gerarchica dei contemporanei tribunali vittoriani, di cui evidenzia le debolezze e la rigidità del sistema. 

La produzione diversificata di Crane include rilievi in gesso, piastrelle, vetrate, ceramiche, carta da parati e disegni tessili, con una versatilità artistica che copre i più diversi campi del lavoro: l’illustrazione The Goose Girl per il bellissimo Household Stories from Grimm (1882) fu riprodotta in arazzo da William Morris. Tra i modelli di riferimento delle sue immagini, se Princess Belle-Etoile, in The Frog Prince and Other Stories (1874) guarda esplicitamente a Botticelli, nello stesso volume Aladdin and the Wonderful Lamp sceglie invece le “chinoiserie” più esotiche. In Sleeping Beauty Picture Book si ritrovano mescolati Cinquecento italiano, classicismo greco e romanticismo vittoriano, mentre Bluebeard si rifà ancora una volta alle xilografie tedesche del Cinquecento e Mother Goose’s Nursery Rhymes (1877) è tipicamente Golden Age (l’età dell’oro dell’illustrazione tra la fine del XIX secolo e le prime due decadi del XX). Le fiabe di Esopo di The Baby’s Own Aesop (1887) e le dodici egloghe dello The Shepherd’s Calender (1898) hanno, infine, un’ambientazione arcadica che ci trasporta dall’antica Grecia alla moderna Inghilterra; l’ispirazione della copertina di The Baby’s Opera (1877) ricorda il teatro dell’antica Grecia e il teatro inglese. 

I lavori di Crane incorporano anche motivi orientali, del giapponismo, combinati con il folk della tradizione e le ambientazioni bucoliche in cui si muovono pastori, agricoltori, altre figure il cui lavoro è collegato alla terra e artigiani, in opposizione alla misera occupazione dei proletari di fabbrica e degli spazzacamini di dickensiana memoria: rompendo gli argini tra arte e attivismo, Crane indica in una pratica di bellezza quotidiana la direzione verso una «forma democratica di educazione al bello, di crescita sociale e socialista»(6) poiché «solo sotto il Socialismo Uso e Bellezza potranno essere uniti». L’unità delle pratiche di produzione artigianale e delle arti coinvolge anche l’ambiente di casa e il suo decoro: in moltissime illustrazioni, gli sfondi emergono accanto ai protagonisti per la dettagliata descrizione degli arredi, delle stoffe e delle suppellettili, che siano di salotto o di cucina non importa. Di questa paritaria unificazione Walter Crane si fa interprete letterale, con il notevole rebus costruito intorno alle sue iniziali e al significato del suo cognome, una gru antropomorfizzata con vari attributi a seconda del contesto dell’illustrazione: questo ex libris esalta il ruolo dell’illustratore e dell’illustrazione congiunti nell’affermazione di un’arte utile, sottolineando l’importanza del rapporto tra parola e immagine, attraverso un’integrazione di lavoro visivo e scrittura. Come nel frontespizio di Household Stories from Grimm in cui il testo è incorporato nell’immagine di una casa di bambole vittoriana, dove nel titolo la “H” iniziale regge la struttura; in pratica la parola supporta, anzi “si fa” immagine per sottolineare il ruolo cruciale di lettere, parole e testo stampato nella trasmissione moderna della tradizione popolare. 

Ed ecco nell’angolo in basso a destra la gru di Crane con libro e piuma nella zampa, cenno esplicito al ruolo essenziale dell’illustratore-interprete di un’opera letteraria, e alla sua attiva partecipazione artigianale alla propagazione della tradizione.


Illustrazione tratta da Beauty and the Beast, Londra 1874.


Illustrazione tratta da Beauty and the Beast, Londra 1874.


Household Stories from the Collection of the Brothers Grimm, frontespizio, Londra e New York 1893.

(6) O. Gambari, I preraffaelliti, in “La Repubblica”, sabato 19 aprile 2014, p. 55.

ART E DOSSIER N. 312
ART E DOSSIER N. 312
LUGLIO-AGOSTO 2014
In questo numero: AI WEIWEI Più forte del silenzio; IL TRIONFO DELLA DECORAZIONE Il medioevo in automobile; Propaganda e scatole di fiammiferi; Crane, l'illustratore; Victoria and Albert Museum. IN MOSTRA: Michelangelo/Pollock, Veronese. Direttore: Philippe Daverio I profeti del campanile di Martino MascherpaEstate al muba di Ilaria Ferrarisstorie a strisce - A Linus tutti debbono qualcosa di Sergio Rossitriennale di yokohama di Cristina Baldacciblow up - Capellini, Capitale umano, Xerra di Alberta Gnugnoliarte in confitto - Petrolio e potere di Federica ChezziXXI secolo - Ai Weiwei - Canterei con la gola arrochita di Elena AgudioGrandi mostre. 1 Pollock e Michelangelo a Firenze - La pittura e il furore di Sergio RisalitiXX secolo - Grafica pop comunista nell’Est Europa - Dio si nasconde nel dettaglio di Duccio DogheriaStudi e riscoperte. 1 Araldica e Medioevo nelle automobili - Nobili antenati di Marco BussagliStudi e riscoperte. 2 Charles Rennie Mackintosh acquerellista - Non solo per diletto di Monica BracardiStudi e riscoperte. 3 Walter Crane - L’artista operaio di Beatrice FerrarioMusei da conoscere - Il Victoria and Albert Museum a Londra - La grotta di Alì Babà di Massimo NegriStudi e riscoperte. 4 Il concetto di “decorazione totale” - Magnifica follia, illimitata fantasia di Mauro ZanchiGrandi mostre. 2 Paolo Veronese a Verona - Gioia, bellezza, riso e non solo di Gloria Fossila pagina nera - In caserma è prigioniero un tesoro tutto intero di Fabio IsmanAste e mercato a cura di Daniele Liberanomein tendenza -Geneticamente rivoluzionario di Daniele Liberanomeil gusto dell’arte - Birra mon amour di Ludovica SebregondiLibri a cura di Gloria Fossi100 mostre a cura di Chiara Senesi In allegato il dossier ''William Morris'' di Alberta Gnugnoli: una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia