Camera con vista


L’INTRIGANTE ARCHITETTURA
DI MADEMOISELLE

di Luca Antoccia

Il cinema coreano sta conquistando quote di mercato e fette sempre più ampie di pubblico, divenendo sinonimo di integrità stilistica e oltranza nei contenuti, dopo il recente Oscar a Parasite e il successo della serie televisiva Snowpiercer ispirata al film di Bong Joon-ho. Stupisce quindi che una pellicola sontuosa come Mademoiselle di Park Chan-wook (2016), autore dei celeberrimi Old Boy e Lady Vendetta, fatichi a trovare una normale circuitazione in sala e per vedere il dvd si debba ricorrere all’edizione francese o inglese. Meritorio il lavoro di Cineteca Milano che lo ha fatto conoscere sulla propria piattaforma per alcuni giorni mentre ora si può vedere sul sito, in lingua inglese, di Korea Film Archive (https://eng.koreafilm.or.kr) in attesa di un’uscita italiana in dvd. Mademoiselle rivela fin dalle prime immagini un impianto coloristico e un taglio molto raffinati. Le prime immagini sotto la pioggia ricordano i toni desaturati delle prime foto a colori. Gli arredi, i costumi, le acconciature e l’architettura d’interno, come le stampe erotiche giapponesi, parlano di una ricerca a tutto campo destinata a palati fini: il film è ambientato negli anni Trenta sotto il dominio giapponese e uno dei protagonisti ne è anche culturalmente ed esteticamente soggiogato. È un’esperienza visiva ma anche intellettuale notevole perché si svolge al confine tra avidità, potere e sesso, voyeurismo, dominio e alienazione: tutti i personaggi sono continuamente a rischio e messi a repentaglio dalle loro stesse trame. L’architettura interna in tre capitoli, che ricorda e aggiorna Rashomon del giapponese Akira Kurosawa (1950), e che svolge diversamente un’unica vicenda con esiti sempre più straordinari, pur non nuova, è tuttavia sapientissima, come la recitazione. Il film è tutto giocato sugli sguardi dei protagonisti - un anziano, due giovani donne, un giovane uomo -, sullo spiare e sul concupire e sullo scrutare lo stato di avanzamento del proprio progetto. È stato rimproverato a Chan-wook di aver impoverito la sua carica eversiva così esplosiva nei suoi primi film. Può anche darsi, ma questo è un film decisamente anti-maschile, e la portata di ciò non va sottovalutata di questi tempi.

ART E DOSSIER N. 381
ART E DOSSIER N. 381
NOVEMBRE 2020
In questo numero: LUOGHI MAGICI: Il castello del Buonconsiglio a Trento. Le nuove gallerie del Museo scienza e tecnologia di Milano. Le beatitudini del Romanico. IN MOSTRA: Untitled, 2020 a Venezia. Accardi a Milano. Van Gogh a Padova. Tiepolo a Milano. Gentileschi a Cremona.Direttore: Philippe Daverio