Storie a strisce


L’INFERNO
ALL’IMPROVVISO

di Sergio Rossi

Due graphic novel, Quando tutto diventò blu e Il mare verticale, raccontano le dolorose esperienze degli attacchi di panico e la capacità di riemergere dal tunnel della sofferenza

Il successo dei film basati sui supereroi della Marvel e della DC Comics fa spesso dimenticare che esistono molti altri graphic novel che invece si occupano dell’esplorazione del vasto mare dei sentimenti e delle emozioni con cui facciamo quotidianamente i conti. In passato questo tipo di racconti erano minoritari rispetto a quelli di genere (western, giallo, fantascienza ecc.), ma da qualche decennio la situazione è cambiata, come dimostra il trionfo raggiunto dai volumi di Zerocalcare.

Perfino la Sergio Bonelli Editore, proprio quella di Tex e Dylan Dog, sta pubblicando una commedia a fumetti ambientata a Milano, Quei due, scritta da Tito Faraci e disegnata da Silvia Ziche, e un racconto drammatico, Cani sciolti, con i testi di Gianfranco Manfredi e le illustrazioni di vari artisti, che ripercorre la storia italiana dal 1968 ai giorni nostri.

Due volumi editi recentemente da Bao Publishing, Quando tutto diventò blu di Alessandro Baronciani e Il mare verticale di Brian Freschi e Ilaria Urbinati, trattano invece un tema inusuale per il fumetto ma molto diffuso e terribile: gli attacchi di panico. Secondo l’Associazione europea disturbi da attacchi di panico (Eurodap), il disturbo da attacco di panico (DAP) si manifesta generalmente tra i quindici e i trentacinque anni con una seconda punta d’insorgenza tra i quarantaquattro e i cinquantacinque. È presente in misura maggiore nella popolazione femminile ed è in aumento tra gli uomini, soprattutto professionisti e manager. Secondo EpiCentro, sito di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità, solo nel 2019 quasi due milioni e mezzo di italiani hanno avvertito stati d’ansia e con le vicende degli ultimi mesi il 2020 probabilmente non sarà certo da meno.

Quando tutto diventò blu è la ristampa di una storia già pubblicata dalla scomparsa Black Velvet nel 2008 e ora finalmente di nuovo disponibile grazie a Bao Publishing (128 pagine, bicromia, cartonato). È la storia di Chiara, studentessa fuori sede e aspirante subacquea che, improvvisamente, vede la sua vita sconvolta dagli attacchi di panico quando un suo compagno di università, a cui era molto legata, muore. Per lei comincia una discesa all’inferno che la porterà anche a dubitare della propria percezione della realtà. E solo quando accetterà la propria nuova condizione ricomincerà la salita, qui raccontata attraverso un’esperienza vissuta nell’ambiente a lei più congeniale, il mare. Anche se la narrazione è in prima persona, la descrizione dello stato animo della protagonista è affidata alle immagini dei suggestivi paesaggi che Chiara vede durante i viaggi in treno (binari senza fine, stazioni vuote) e che Baronciani racconta con un efficace tratto blu adatto per amplificare il tono drammatico, soprattutto nelle scene marine, dove il colore copre spesso l’intera pagina come se fossimo in un quadro di Yves Klein.





Alcune tavole da Quando tutto diventò blu.

Il mare è presente fin dal titolo anche nel graphic novel Il mare verticale (192 pagine, a colori, cartonato) di Brian Freschi e Ilaria Urbinati. Il personaggio principale è stavolta una giovane maestra della scuola primaria, India, che vive a Cesenatico e la cui vita scorre tranquilla tra la scuola e la relazione di coppia. Poi, improvviso, il terremoto dell’attacco di panico. E, come potrebbe succedere per chi vive un vero e proprio evento sismico, i danni importanti sono anche quelli collaterali: i genitori pensano che la figlia stia solo attirando su di sé l’attenzione; il compagno, un tecnico che lavora sulle navi in alto mare e si assenta per settimane, crede che la fidanzata non voglia farlo partire per tenerlo con sé; i colleghi di lavoro la mobbizzano e non cercano neppure di capire cosa le stia accadendo; le madri dei suoi allievi si scatenano per farla licenziare sia scambiandosi pareri nella loro (famigerata) chat, sia in un teso consiglio di classe. Anche le sedute dallo psicologo si rivelano un dialogo tra sordi, e a India non rimane che affrontare il suo male trasformandolo in un racconto fantasy che sviluppa con i suoi piccoli allievi, gli unici che la accettano così com’è.


Molto nota per le illustrazioni realizzate sui quotidiani e sui libri per ragazzi, Ilaria Urbinati fa recitare alla perfezione ogni personaggio che caratterizza grazie a singoli dettagli (abiti, gesti, capigliatura) e, tramite un’azzeccata tavolozza cromatica, racconta il terribile impatto degli attacchi di panico. Brian Freschi costruisce una figura femminile complessa e con molte zone d’ombra, al punto che non sempre si può essere d’accordo con le scelte che compie.

In definitiva, due libri che centrano il bersaglio e dimostrano, una volta di più, le enormi potenzialità del linguaggio del fumetto.



Alcune tavole da Il mare verticale.

ART E DOSSIER N. 381
ART E DOSSIER N. 381
NOVEMBRE 2020
In questo numero: LUOGHI MAGICI: Il castello del Buonconsiglio a Trento. Le nuove gallerie del Museo scienza e tecnologia di Milano. Le beatitudini del Romanico. IN MOSTRA: Untitled, 2020 a Venezia. Accardi a Milano. Van Gogh a Padova. Tiepolo a Milano. Gentileschi a Cremona.Direttore: Philippe Daverio