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Un genio
a tempo pieno

di Daniele Liberanome

Goya non si fermava mai. Ovunque andava, portava con sé un taccuino per disegnare quel che vedeva o gli passava per la mente

Un genio si misura non solo dai capolavori lungamente pensati, ma anche dall’estro improvviso di certe opere minori. Il mito di Modigliani si fonda sui veloci ritratti scambiati per una bevuta, la grandezza di Picasso anche per sculture e vasi che creò entrando in una bottega di ceramisti mentre passeggiava in un borgo della Francia meridionale. 

Francisco Goya (1746-1828) non fu da meno. Teneva sempre con sé dei blocchi di fogli e disegnava quel che gli passava per la mente o quel che vedeva, creando piccoli disegni di rara intensità, a cui attribuiva un valore in sé, non come traccia per opere più importanti. Un genio a lavoro continuo. Nel 1993, il Museo del Prado acquistò per la bella cifra di 63 milioni di euro l’intero Quaderno italiano, iniziato da Goya durante il soggiorno nel Bel Paese e composto da Ottantatré fogli. Le quotazioni più recenti delle sue opere dimostrano che si trattò di un ottimo affare. Infatti, a partire dal 1796, Goya realizzò altri otto taccuini detti “privati”, un insieme di cinquecentocinquanta disegni, fortunatamente ben catalogati prima di essere smembrati e in parte venduti all’asta presso l’Hôtel Drouot di Parigi nel 1877, alcuni dei quali a Victor Hugo. Tre dei disegni venduti in quell’occasione sono riemersi qualche anno fa, in ottimo stato di conservazione, dal caveau di una famiglia svizzera. Fin da subito, i collezionisti s’interessarono soprattutto a quello intitolato Continuando a discutere, uno dei due fogli ancora in mani private del taccuino D - detto delle Donne e streghe. Così, quando Christie’s di Londra fu in grado di aggiudicarlo l’8 luglio 2008 per oltre 2,8 milioni di euro, ossia a quasi il doppio della stima massima, stabilì il prezzo record assoluto per un disegno di Goya. Christie’s propose nella stessa asta anche gli altri due disegni riscoperti che, come già nel 1877, ebbero meno fortuna di Continuando a discutere. Per Il conestabile Lampinos cucito dentro un ronzino morto il motivo va ricercato nel soggetto crudo e violento. Goya si ispirò a una rivolta popolare contro un funzionario decisamente poco amato che venne lasciato per una notte intera dentro la pancia cucita di un cavallo morto - e il pittore non poté fare a meno di disegnare il terrore sul volto del malcapitato. Poi il poveraccio venne ucciso con un clistere di calce viva, come l’artista descrisse nel foglio successivo ora al Metropolitan di New York. Comunque, il disegno venne aggiudicato per circa un milione di euro, ben al di sopra della stima. Il successo di quell’asta di Christie’s non dipese solo dalla qualità delle opere in vendita: a spingere al rialzo furono l’interesse e le polemiche suscitate allora dalla dubbia attribuzione a Goya di un quadro, Il colosso, da parte del Prado. Da quel momento, le quotazioni dei disegni dell’artista, pur rimanendo elevatissime, non hanno più raggiunto quei livelli. 

Il 5 luglio 2011, a Londra, Christie’s propose Lavori utili, che aveva tutte le caratteristiche per ripetere l’exploit di Continuando a discutere. Il disegno è di dimensioni leggermente più grandi del solito (27 x 18 cm), dimostra particolare cura - come tutto il taccuino E - e addirittura un “ripensamento” con l’eliminazione di uno dei panni stesi dalle donne; è direttamente collegato con un disegno che si trova al Prado, dove le donne invece di collaborare nei lavori, discutono e vengono alle mani. Finì per essere aggiudicato per 2,5 milioni di euro, cifra di tutto riguardo ma assai vicina alla stima minima, come a dire che Christie’s sperava in qualcosa di più. 

La casa d’asta si è allora fatta più guardinga. Il 2 luglio dello scorso anno ha presentato a Londra un altro disegno dello stesso taccuino di Lavori utili, dal titolo Se manchi il tiro! Il soggetto era intrigante, un cane che abbaia al cacciatore come probabile allegoria di protesta contro il reinsediamento della monarchia spagnola, ma la stima venne fissata solo a 1,17-1,76 milioni di euro. Così si sarebbero evitate le delusioni. Il prezzo finale, 1,78 milioni di euro, risultò in linea con la valutazione iniziale, ma ben minore di Lavori utili

Sbaglia però chi conclude che i prezzi dei disegni di Goya siano in discesa costante e ineluttabile. Casomai sono in leggera flessione e soprattutto in consolidamento dopo l’exploit di quell’asta del 2008. Difatti lo scorso 5 febbraio a Londra, Sotheby’s ha offerto Pazzo (Incarcerato), inserendosi in questo spicchio di mercato dove la rivale Christie’s la faceva da padrona. Il disegno, ben noto per essere stato esposto a Berlino, Monaco, Parigi e al Guggenheim di Venezia, colpisce per la forza del gesto dell’ex galeotto, verosimilmente impazzito in carcere. La stima più che conservativa, 728-978mila euro, risentiva di un certo pessimismo di mercato, che è stata letteralmente spazzata via in sala. Pazzo (Incarcerato) è stato poi aggiudicato per 2,274 milioni di euro. I disegni di Goya valgono, eccome.


Pazzo (Incarcerato) (1824-1828).


Continuando a discutere;


Lavori utili. Questi due disegni appartengono ad album iniziati nel 1796 e terminati negli anni successivi.

ART E DOSSIER N. 311
ART E DOSSIER N. 311
GIUGNO 2014
DIn questo numero: IL REALE IL FANTASTICO I bambini di Murillo, i ritratti di Moroni e i ''brutti'' sabaudi, le visioni di Dau al Set. IN MOSTRA: Italian Fashion, Soffici, Van Gogh, Michelangelo.Direttore: Philippe Daverio