manifesta
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Cristina Baldacci

La decima edizione di Manifesta, la Biennale itinerante che dal 1996 ha fatto tappa in varie città europee, e che quest’anno festeggia il ventesimo anniversario dalla nascita, inaugura il 28 giugno (fino al 31 ottobre) in uno dei luoghi più istituzionali dell’arte, l’Ermitage di San Pietroburgo, ma anche in una delle zone geopolitiche più controverse, la Russia. Per questo, il curatore della mostra, Kasper König, ha scelto come filo conduttore un argomento ad hoc e anche molto attuale (si vedano i gruppi di ricerca sul tema promossi negli ultimi anni da Former West e dal ZKM - Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe): il cambiamento avvenuto nell’arte contemporanea a partire dal 1989, quando, con il crollo del Muro di Berlino, le due metà dell’Europa hanno cominciato a riavvicinarsi dopo anni di gelo politico-economico e socioculturale. Nonostante i rapporti internazionali con la Russia siano ancora delicati, König non si è scomposto, neppure quando, a qualche mese dall’apertura della mostra, la situazione ha cominciato a riscaldarsi in seguito al referendum indipendentista della Crimea dall’Ucraina e al conseguente processo di annessione della neonata Repubblica alla Federazione russa. Il curatore tedesco ha portato avanti il suo progetto, convinto della sua importanza non solo come manifestazione artistica, ma anche come “statement” politico, e quasi certamente rassicurato dal fatto di trovarsi in uno scrigno della cultura come l’Ermitage. König è oltretutto una figura di potere nel ristretto mondo dell’arte: è stato per più di dieci anni (2000-2012) direttore de Museum Ludwig di Colonia, che raccoglie una delle più rilevanti collezioni d’arte del dopoguerra; fondatore di Skulptur Projekte a Münster, dove ogni dieci anni (dal 1977) vengono presentate le ultime tendenze della scultura internazionale, e di Portikus a Francoforte, tra gli spazi espositivi che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea; ha curato un numero considerevole di mostre e pubblicazioni e insegnato in prestigiose scuole d’arte (tra le tante, l’Accademia di Düsseldorf); e, non da ultimo, è il fratello dell’editore Walther König, altro “re” della scena artistica. 

La lista degli artisti partecipanti conferma il ruolo di primo piano che Kasper König ha avuto negli ultimi quarant’anni nel mondo dell’arte. Ci sono infatti nomi ormai storicizzati come Joseph Beuys, Gerhard Richter, Louise Bourgeois e Marlene Dumas (i lavori di quest’ultima, che presenta una serie di ritratti di uomini illustri della cultura - da Wilde e Čajkovskij a Pasolini -, sono affiancati a quelli di altre due pittrici di stampo neoespressionista, Nicole Eisenman e Maria Lassnig), e artisti noti che da anni lavorano su temi sociali. 

Come Thomas Hirschhorn, in mostra con un’installazione che si articola in sei ambienti tutti uguali che rievocano gli appartamenti comunitari di epoca sovietica, e Francis Alÿs, che invece mette in scena un suo sogno giovanile, quello di un viaggio da Bruxelles a Mosca al volante di una Lada 1500, sorella russa della Fiat 124 Special. Tra gli artisti russi, Pavel Pepperstein, Boris Mikhailov e Vladislav Mamyshev-Monroe, performer e drag queen che ha fatto di Marilyn Monroe il suo alter ego in un paese agli antipodi del consumismo e del contesto “queer”. Ancora a San Pietroburgo, oltre alla mostra all’Ermitage, Manifesta 10 propone, con sede nella stazione di Vitebsky - il primo crocevia che congiungeva l’Est all’Ovest -, una sezione di arte pubblica a cui partecipano perlopiù artisti nati in paesi satelliti dell’ex Russia comunista, come il lituano Deimantas Narkevičius e il polacco Pawel Althamer, e un programma di film e video intitolato Unlooped-Kino.


Com’è cambiata l’arte contemporanea dal crollo del Muro di Berlino nel 1989? La risposta arriva con la decima edizione di Manifesta dal 28 giugno al 31 ottobre


Marlene Dumas, Pëtr Il’ič Čajkovskij nel ritatto, traslitterato come Pjotr Tsjaikofski (2014).

Manifesta 10

San Pietroburgo, Ermitage
www.manifesta.org

ART E DOSSIER N. 311
ART E DOSSIER N. 311
GIUGNO 2014
DIn questo numero: IL REALE IL FANTASTICO I bambini di Murillo, i ritratti di Moroni e i ''brutti'' sabaudi, le visioni di Dau al Set. IN MOSTRA: Italian Fashion, Soffici, Van Gogh, Michelangelo.Direttore: Philippe Daverio