Arte contemporanea


Manifesta 13

Cristina Baldacci

Seconda ondata epidemica permettendo, fino al 29 novembre è possibile visitare Manifesta 13, la biennale europea itinerante che per l’edizione 2020 ha fatto tappa a Marsiglia creando un network allargato di collaborazioni con la cosiddetta Région Sud (Provenza - Alpi - Costa Azzurra). Costretta, come ogni altra mostra d’arte o manifestazione culturale in giro per il mondo, a posticipare la sua apertura, ha sfruttato i mesi del ritardo per reinventarsi. Oltre ad ampliare la programmazione su tre diversi fronti tra loro complementari - la mostra centrale Traits d’union.s, il calendario di attività didattico- educative Le Tiers Programme e la mostra diffusa sul territorio extraurbano Les Parallèles du Sud -, Manifesta 13 ha scandito i suoi eventi nel tempo per far sentire ininterrottamente la sua presenza sul territorio e dare la possibilità agli organizzatori e al pubblico di partecipare scaglionati, secondo le regole del distanziamento sociale. Soltanto a partire dal 9 ottobre tutte le sezioni della biennale saranno al completo e potranno essere visitate contemporaneamente.

Alla base di questa organizzazione c’è un modello curatoriale collaborativo e transdisciplinare che consente l’inclusione di più attori, metodi, idee per garantire una mostra mai uguale a se stessa e in continuo divenire.


Dopo il rinvio causato dal coronavirus, la biennale europea itinerante offre a Marsiglia un programma ancora più ricco e diversificato


Da questo punto di vista, all’interno di Le Tiers Programme, sono particolarmente interessanti i progetti Group-Think e Invisible Archive, pensati per consolidare il legame con la città attraverso il suo coinvolgimento diretto. Il primo nasce da un’idea dell’artista danese Stine Marie Jacobsen, che ha pensato di coinvolgere gli studenti delle scuole nella realizzazione di un libro collettivo e di una serie di film da mostrare durante la biennale. Il secondo è in corso ormai da quasi un anno e si propone di dar voce a storie rimaste inascoltate - perché non raccontate - attraverso lo studio e la riattivazione dei materiali preservati negli archivi di Marsiglia.


A ottobre inaugurano due nuove mostre di Invisible Archive, che di queste memorie non istituzionali sono tra i portavoce. La numero 7 (2- 24 ottobre) è centrata sulle “memorie della sessualità”, che è anche il nome dell’associazione culturale, impegnata sul fronte del movimento LGBTQI+ (sigla che include tutti gli orientamenti o identità di genere), che collabora con i due artisti coinvolti, V. Jourdain e Hugues Jourdain. La numero 8 (30 ottobre - 6 dicembre) è invece frutto di una collaborazione tra la Cinemateca di Tangeri, la cui associazione no profit è stata fondata dall’artista Yto Barrada nel 2007, e il collettivo di registi e artisti marsigliesi Film Flamme-Polygone Etoilé. Attivo dalla metà degli anni Novanta, il collettivo promuove, seguendo l’insegnamento di Pier Paolo Pasolini, il cinema come atto di condivisione tra autore, collaboratori e pubblico. Il programma completo degli appuntamenti è consultabile sul sito degli “archivi invisibili” (www.archivesinvisiblesmarseille.org).

Manifesta 13

28 agosto - 29 novembre 2020
Marsiglia, sedi varie
www.manifesta13.org

ART E DOSSIER N. 380
ART E DOSSIER N. 380
OTTOBRE 2020
In questo numero: L'ORO di Fabrizio Plessi in esclusiva per la copertina di 'Art e Dossier'. SE I PITTORI GUARDANO IL CIELO: Le stelle di Van Gogh. Quando l'arte parla del clima. IN MOSTRA: Plessi a Venezia; Barbieri ad Astino; Christo a Parigi; Magnani a Mamiano di Traversetolo. Direttore: Philippe Daverio