In tendenza


dall’olanda,
non Solo vermeer

di Daniele Liberanome

Hals, Steen, De Hooch contemporanei del genio di Delft, fanno gola e i collezionisti lo sanno

Se possedere un Vermeer è impossibile, i suoi migliori contemporanei olandesi fanno gola; la loro sola colpa è di essere nati negli stessi anni di quel genio assoluto, ma di grandissimi maestri si tratta e i collezionisti lo sanno. 

Prendiamo Frans Hals (1580-1666), nato nelle Fiandre ma vissuto perlopiù a Haarlem, autore di una lunga serie di splendidi ritratti. Dipingeva ricchi commercianti e ricche signore, gruppi di guardie e cantori, ma mai in modo scontato. Il suo realismo, spinto quasi all’estremo, lo portava a esaltare in modo irriverente i tratti peculiari di ogni soggetto, perfino quando si trattava di un bellimbusto che si metteva in posa e si dava delle arie, oppure di qualche coppia di fidanzati in procinto di unirsi in qualche matrimonio combinato. Attentissimo nell’uso mai violento del colore e della luce, Hals passò gradualmente a toni scuri e fece male. Morì povero, e anche oggi le opere che si vendono meglio sono quelle dai colori più brillanti come il suo top lot Ritratto di Willem van Heythuysen. Sotheby’s lo aggiudicò a Londra il 9 luglio 2008 per quasi 9 milioni di euro e con grande soddisfazione, perché proprio un suo esperto aveva contribuito a riscoprirlo. Quel quadro di Hals era stato utilizzato come tavola per successivi lavori di pittori sconosciuti e meno capaci; era così rimasto a lungo in una collezione europea all’insaputa di tutti, mentre una sua copia faceva bella figura di sé ai Musées Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles. Grazie al fiuto dell’esperto e alle più avanzate tecniche diagnostiche, il Ritratto di Willem van Heythuysen originale è stato riscoperto, pulito, portato in asta e aggiudicato per quasi il doppio della stima massima. Quella quotazione rimane un caso isolato, ma anche altre sono rimaste a valori decisamente importanti. 

Lo scorso 4 dicembre, sempre Sotheby’s di Londra aveva presentato un Ritratto di gentiluomo a mezzo busto dai toni brillanti, ottenendone ben 4 milioni di euro, all’altezza delle più rosee aspettative. Certo Hals è un mostro sacro a cui Haarlem ha dedicato un museo, mentre per Jan Havickszoon Steen (1626-1679) i collezionisti interessati sono meno numerosi. 

È noto soprattutto per le sue scene di vita quotidiana, in cui nascondeva allusioni a proverbi di stampo moralistico, ma sempre in un’atmosfera gioiosa. Prolifico più di Hals e realista non meno di lui, Steen fu capace di spaziare dal ritratto alla natura morta, alle scene mitologiche mantenendo sempre una leggerezza di tratto che gli valse fortuna anche in vita. Oggi si vendono bene però soprattutto i quadri di genere come Preghiera prima del pasto. Proveniva dalla campagna inglese, dal castello di Sudeley, ma era noto al grande pubblico per essere stato esposto a lungo alla Royal Academy a Londra e poi ancora alla National Gallery di Washington e al Rijksmuseum di Amsterdam. Sotheby’s l’ha aggiudicato a Londra, il 5 dicembre 2012, per circa 7 milioni di euro, una cifra record, che però ha lasciato l’amaro in bocca, perché in sala si è presentato un solo cliente davvero interessato che era poi il garante della vendita, come a dire che era obbligato a comprare. Un mezzo flop annunciato: il 7 dicembre 2011, nella tradizionale asta invernale Old Master di Sotheby’s a Londra, era stato presentato un altro Steen (Una compagnia elegante in un interno con figure che giocano a carte a un tavolo) aggiudicandolo per 5,6 milioni di euro. Ottima cifra, ma il fatto che quel quadro fosse passato dalle mani di Robert Noortman, mitico gallerista di Maastricht, faceva pensare a risultati ancor più elevati. Sta di fatto che, al di là degli appetiti forse esagerati dei venditori di alcuni pezzi, il mercato di Steen è solido attorno allo 0,5-1 milione di euro con un buon numero di pezzi, sempre con soggetti di gruppo, aggiudicati. Non siamo ai livelli di Hals, ma i mercanti non dovrebbero lamentarsi. 

Altro nome da seguire è Pieter de Hooch (1629 - dopo il 1684) se non altro perché i suoi quadri richiamano da vicino Vermeer: stesse scene familiari, stessi interni, anche se la magia e la tecnica è necessariamente altra. Le sue opere più care sono passate in asta un ventennio fa, come in genere gli Old Master, ma due anni fa, il 16 gennaio 2012, Sotheby’s ha offerto a New York un bell’Interno con bambino che imbocca un pappagallo riuscendo a piazzarlo per 2,8 milioni di euro, cioè quasi al doppio della stima. Avrà probabilmente pesato la provenienza, ben documentata dal 1811 a oggi, o forse il soggetto dell’opera, alla Vermeer, reso però con una completezza di composizione da artista maturo, quale De Hooch divenne spostandosi da Delft ad Amsterdam. In questo senso, richiama da vicino un altro dipinto di questo stesso maestro Donna che porge una moneta alla serva, che la stessa Sotheby’s - mattatrice del settore - ha aggiudicato il 4 giugno 2009 a New York per 1,1 milioni di euro, quasi triplicando la stima. I collezionisti attenti farebbero bene a pensare agli effetti dell’aumentato interesse per Vermeer sugli artisti a lui più vicini: conviene comprare prima che i valori crescano.


Frans Hals, Ritratto di Willem van Heythuysen (1635 circa).


Jan Havickszoon Steen, Preghiera prima del pasto (1660).


Pieter de Hooch, Interno con bambino che imbocca un pappagallo (1672).

ART E DOSSIER N. 310
ART E DOSSIER N. 310
MAGGIO 2014
In questo numero: IL PRANZO E' SERVITO Cibo nell'arte: il pesce nella Grecia antica, la simbologia del pane, il nutrirsi come gesto e la dimensione alimentare nel contemporaneo. IN MOSTRA: Kahlo, Dora Maar. Direttore: Philippe Daverio