Arte contemporanea


Nxt
ad Amsterdam

Cristina Baldacci

Il primo museo olandese di New Media Art si inaugura a fine agosto in un ex studio di produzione nel quartiere Noord di Amsterdam, uno di quelli più alla moda e all’avanguardia della città. A sorpresa ha un vertice al femminile, con Merel van Helsdingen come direttrice generale, affiancata da Natasha Greenhalgh per la parte artistica.
Con a disposizione circa mille metri quadrati di spazio espositivo, le mostre, performance e attività di ricerca del Nxt Museum, che prevede anche un programma di residenze per lo scambio tra artisti, designer e scienziati, saranno dedicate alla relazione tra arti e tecnologie contemporanee per cercare di conoscere che cosa ci attende nel prossimo futuro. Quel “Nxt” che dà il nome al museo ne riassume di fatto il motivo conduttore: «What is next?».

In Olanda si inaugura a fine agosto Nxt, il primo museo dedicato al rapporto tra arte e tecnologia con un vertice tutto al femminile


Ad aprire i lavori e la riflessione è la mostra Shifting Proximities che affronta i cambiamenti tecnologici e sociali in atto. A curarla sono due giovani esperti del campo: Bogomir Doringer e Jesse Damiani. Doringer è un artista e ricercatore accademico che indaga le ripercussioni dei fenomeni sociali sui corpi e sulle folle. Due dei suoi recenti studi riguardano il “clubbing” come fenomeno socio- culturale e le implicazioni personali, sociali e politiche del riconoscimento facciale (si veda il volume da lui cocurato FACELESS: Re-inventing Privacy Through Subversive Media Strategies, 2018).


Marshmallow Laser Feast, Distortions in Space Time (2018).

Si occuperà inoltre del programma di ricerca e di quello delle residenze del museo: è perciò probabile che alcune delle attività di cui il Nxt Museum si farà promotore coinvolgeranno proprio i temi a lui cari. Damiani è uno specialista di nuove tecnologie, in particolare di realtà virtuale, e per questo un collaboratore ideale per la scelta delle installazioni multisensoriali e degli ambienti immersivi della mostra, alcuni dei quali sono stati appositamente commissionati per l’occasione.

Shifting Proximities include i lavori di Thijs Biersteker, che, insieme a un neurobiologo delle piante, l’italiano Stefano Mancuso, si occupa di tematiche ecologico-ambientali; di Heleen Blanken, con il contributo del programmatore Naivi e dell’artista del suono Stijn van Beek; di Lucy McRae, specializzata in science-fiction e in “architettura del corpo” e pertanto coadiuvata da Niels Wouters, ricercatore che studia l’interazione tra essere umano e computer (la loro indagine è sostenuta dalla Science Gallery di Melbourne); dell’artista audio-visivo Roelof Knol; dei Marshmallow Laser Feast e degli United Visual Artists (UVA), entrambi collettivi con base a Londra.

L’esterno del museo olandese.

Questa prima rosa di artisti invitati a esporre al Nxt Museum ci parla di un futuro incentrato sulla collaborazione: tra uomo e uomo, uomo e macchina, ma anche, in una prospettiva del tutto (o quasi) postumana, tra macchina e macchina.


Merel van Helsdingen, direttrice del Nxt Museum di Amsterdam.

ART E DOSSIER N. 379
ART E DOSSIER N. 379
SETTEMBRE 2020
In questo numero: RICORDO DI VITTORIO GREGOTTI. La forma e il contesto. IL MISTERO OLTRE L'IMMAGINE. Key Sage la surrealista. L'artista veggente cieco. Un'ipotesi per Michelangelo. IN MOSTRA: Fornasetti a Parma. Caravaggeschi a Roma.Direttore: Philippe Daverio