lo storico e monumentale complesso di Brera, uno dei luoghi di maggior rilevanza non solo per il patrimonio artistico italiano ma anche per la cultura illuminista europea, si trova da troppi anni in uno stato di imbarazzante degrado. Può così sorprendentemente accadere che il dono di un’importante opera del Novecento italiano e il rispetto dovuto a questo fortunato arrivo contribuiscano al recupero di una parte del glorioso ma sfortunato edifcio di Brera. La Muraglia Cangrande, consegnata alle collezioni della Pinacoteca per volontà dello stesso autore, il grande Pietro Consagra (Mazara del Vallo 1920 - Milano 2005), è una scultura ciclopica (3 x 3,60 x 55 m, larghezza alla base 4,60 m) composta da ventinove elementi sovrapposti in obliquo in uno splendido marmo rosso Magnaboschi, presentata nel 1977 a Verona in una mostra nel museo di Castelvecchio insieme ad altre tre imponenti Muraglie. La scultura, destinata in futuro a essere collocata a palazzo Citterio (ove sarà trasferito il nucleo delle raccolte otto-novecentesche con le collezioni Jesi e Vitali), in seguito al trasporto e montaggio fnanziati dall’Associazione Amici di Brera e da Ennio Brion, è ora conservata presso il palazzo di Brera, sistemata in un ambiente adiacente al cortile d’onore (sul lato destro) e liberamente fruibile dal pubblico, valorizzata dall’allestimento a cura di Ruggero Moncada di Paternò. Questa importante donazione e la sua collocazione in uno spazio così rilevante per la storia di Brera, ricco di monumenti dedicati ad alcuni dei maggiori personaggi della cultura milanese ma da tempo degradato, rende ancora più urgente un suo recupero. Gli Amici di Brera, come sottolineato in occasione della presentazione al pubblico dell’opera di Consagra dal presidente Aldo Bassetti, «sollecitano un intervento rendendosi disponibili a convogliare energie e risorse in un serio progetto di recupero e manutenzione».