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UN ARTISTA INNOVATIVO

di Daniele Liberanome

Anche se il mercato dell’arte dell’Ottocento sembra in caduta libera, le opere di Gaetano Previati, soprattutto quelle ispirate alle nuove tendenze del tempo, in asta confermano un trend positivo per l’artista

La rovinosa caduta dei prezzi dell’arte ottocentesca si sta forse arrestando? Troppo presto per stabilirlo, e le notizie positive che provengono dal mercato di Gaetano Previati (1852-1920) sono solo parzialmente indicative, perché quel grande artista sfugge alle etichette. Certo, gran parte della sua produzione risale all’Ottocento, ma la sua continua ricerca di nuovi stimoli, la sua innata predisposizione per una pittura di idee e di sensazioni più che di forme, lo portarono presto ad abbandonare lo stile romantico e storico che ne aveva decretato i primi successi giovanili, fra cui il premio Canonica per il dipinto Gli ostaggi di Crema. Appena si trasferì a Milano, nel 1881, si immerse negli ambienti cittadini dominati dalla Scapigliatura e il suo stile ne risentì decisamente. Risale proprio a quel periodo Pensieri, che alla fine dello scorso anno ha fatto segnare una prima aggiudicazione interessante per Previati. L’influenza di Tranquillo Cremona è evidente in quel quadro, nell’utilizzo del colore invece del disegno per la definizione delle forme, nei toni sostanzialmente uniformi, nella luce soffusa, e perfino nella scelta del soggetto: una donna vestita semplicemente con una camicia bianca che lascia ben in vista le braccia. Pandolfini l’ha offerto a Firenze lo scorso 29 ottobre ottenendo 43.750 euro, ottimo risultato considerato che la stima era di appena 15-25mila euro. Poco, si potrebbe dire, per un artista come Previati esposto in musei del calibro della Gam di Milano, ma la caduta delle quotazioni dell’Ottocento ha indotto la casa d’asta a quella scelta conservativa. Non poteva infatti ignorare che un’opera intensa come Le comunicande (Prima comunione), datata 1884 e sempre legata alla Scapigliatura, in cui le donne con i loro vestiti formano quasi un’onda di luce soffusa, era stata venduta per non più di 7.500 euro (Farsetti, Prato, 29 ottobre 2011), al di sotto della stima e nonostante fosse più grande di Pensieri. Va però detto che lo stile più amato dai collezionisti non è quello imparentato con la Scapigliatura. Piace assai di più l’altro che l’artista ferrarese sviluppò negli anni Novanta dell’Ottocento col supporto di Vittore Grubicy de Dragon, quando si aprì al divisionismo coniugato con soggetti dal forte sapore simbolista. Non è un caso che proprio a quegli anni risalgono le principali opere di Previati - visibili nella mostra sul divisionismo di Novara (Castello visconteo sforzesco, fino al 5 aprile, www.ilcastellodinovara.it) e in quella in corso a Ferrara (di cui parliamo nell’articolo alle pp. 30-33) - e così pure le più significative tele esposte nella collezione permanente della Gam di Milano, incluso Il re Sole. Colpisce in questo quadro la stesura dell’olio sulla tela effettuata in perfetto stile divisionista. L’artista utilizzò pennellate di colori puri separati, sovrapponendoli fino a raggiungere il tono voluto e creare così una sorta di pulviscolo cromatico che rende intima e coinvolgente anche un’imponente scena storica come l’incoronazione di Luigi XIV. Un semplice bozzetto dell’opera venne presentato da Dorotheum a Vienna il 12 ottobre 2010 e pagato 18mila euro, non un granché, ma si era di fronte a un livello di prezzo già più elevato rispetto alle opere pienamente ottocentesche di Previati, visto che si trattava di un disegno. Agli anni Novanta risale anche Il bacio (altre volte chiamato Romeo e Giulietta) che ha fatto segnare il prezzo record in asta per Previati, probabilmente per la particolare sensualità che emana. Romeo, inginocchiato, bacia con passione Giulietta piegata verso di lui e i due corpi paiono una cosa sola, complice la luce pacata che pervade la sezione della tela occupata dai due amanti, mentre la finestra sullo sfondo brilla con più forza.
Il confronto con il più celebre Bacio di Hayez, ben più monumentale e meno intimistico, dimostra quanto Previati si sia distaccato dal suo stile giovanile. L’opera è stata ripresentata in asta on line da Sotheby’s lo scorso 11 dicembre finendo per essere aggiudicata a circa 250mila euro, ben oltre la stima massima e oltre i precedenti migliori risultati di Previati, che erano stati fissati tutti almeno un ventennio fa. Il segnale di risveglio del mercato pare chiaro. La mostra che Novara dedica al divisionismo ospita anche tele risalenti alla maturità avanzata di Previati, datate all’inizio del Novecento, che in asta si trovano più di rado. Fra queste, un interessante Vaso di fiori presentato da Pandolfini nel 2014, in cui Previati mostra di assorbire anche le tendenze delle avanguardie allora in voga, lasciandosi alle spalle lo stile degli anni Novanta. Eccolo quindi utilizzare le solide forme coloristiche degli antichi maestri di nature morte ma utilizzando colori puri non sovrapposti per creare dissonanze cromatiche forti.
Vaso di fiori risulta quindi molto meno elaborato del Bacioanzi si distingue per la semplicità di mezzi utilizzati. Pandolfini ottenne quel 16 aprile 2014 a Firenze un risultato accettabile, considerato che incassò 11.875 euro, a fronte di una stima massima di 12mila euro. Sarà interessante verificare se l’effetto combinato della mostra di Novara e dei buoni risultati in asta del 2019 farà giungere sul mercato pezzi del genere e, se così fosse, come verranno accolti dai collezionisti. La sensazione è che, se pure le opere del Novecento di Previati rimarranno su valori contenuti, si registrerà una risalita che potrebbe diventare più consistente per i quadri degli anni Novanta dell’Ottocento. I potenziali acquirenti potrebbero a buona ragione sentirsi eredi del grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini, che nel suo salotto esponeva proprio un Previati del 1893 (Allegoria della Musica).


Il bacio (o Romeo e Giulietta) (1890 circa).


Pensieri (1885 circa).

ART E DOSSIER N. 375
ART E DOSSIER N. 375
APRILE 2020
In questo numero: INDOMITA ARTEMISIA: Una mostra a Londra. Una donna da decifrare. COLLEZIONI SUI GENERIS: L'archivio visivo della Fondazione Cirulli. Il Mo Museum si Vilnius. IN MOSTRA: Previati a Ferrara. George IV a Londra. Porcellane cinesi a Milano. Caravaggio e Bernini ad Amsterdam. Mantegna a Torino.Direttore: Philippe Daverio