Cataloghi e libri

GENNAIO 2020

ENIGMA PINOCCHIO

Lucia Fiaschi, autorevole curatrice del catalogo e della mostra fiorentina Enigma Pinocchio (villa Bardini, fino al 22 marzo), è nipote di Venturino Venturi (1918-2002). L’artista toscano è l’autore, nel parco di Collodi, della “piazzetta” con le sue pareti decorate a mosaico. Tuttavia, pur avendo vinto ex-aequo con Emilio Greco anche il concorso del 1953 per un grande bronzo- gnomone raffigurante Pinocchio con il braccio alzato (del quale è in mostra il bozzetto), si vide preferire il progetto dell’allora più affermato scultore. Noto per molte altre importanti opere, Venturi morì in un ospedale psichiatrico, ma il suo ricco archivio è confluito nel museo a lui intitolato nel paese natale, Loro Ciuffenna, dal quale proviene una notevole parte del materiale oggetto del libro che si affianca alla mostra. Ogni parola sulla fortuna critica nel mondo dell’amatissimo Pinocchio - «metafora di ogni possibile metafora», come giustamente dice Lucia Fiaschi - rischia il luogo comune o peggio la banalità, e dunque ci pare più adeguato spiegare semplicemente il tema di questa bella iniziativa editoriale ed espositiva: cinquanta opere di celebri artisti del Novecento e dei nostri anni, che documentano nei modi più diversi l’aspetto enigmatico, aggiungeremmo anche inquietante, del famoso burattino. Enigmatico, perché per descriverlo Collodi procedette, fin dall’inizio, per via di negazioni: Pinocchio non è un re, non è solo un pezzo di legno, non è (solo) un burattino, non è (solo) un bambino o un adulto, non è (solo) un asino, non è un clown e neppure è morto, perfino quando è appeso a un ramo, impiccato, o finisce nel ventre di un grosso pesce. La mostra e il libro seguono queste strade, che artisti come Dyne, Giacometti, Ceroli, Munari, Barceló e molti altri via via hanno interpretato secondo la propria attitudine e sensibilità. Il libro presenta anche altre opere non esposte in mostra, dotata peraltro di postazioni multimediali. Intelligente e davvero originale, poi, il “ graphic novel” su Pinocchio uscito per l’occasione, di Alice Rovai, giovanissima nipote di Venturi, con una bella presentazione, da par suo, di Andrea Rauch (Pinocchio. Graphic novel, Giunti, Firenze-Milano 2019, pp. 224, 210 tavv. colore, € 20).


A cura di Lucia Fiaschi, testi di L. Fiaschi, D. Marcheschi, W. Fochesato, A. Rauch edizione bilingue italiana e inglese
Giunti, Firenze-Milano 2019
pp. 144, 83 ill. colore € 20

WENDINGEN 1918-1931

Alla rivista olandese “Wendingen” (“Rivolgimenti”), Franco Maria Ricci dedicò nel 1986 un sontuoso volume. Di quel libro, oggi d’antiquariato, resta qualche copia alla mostra (Fontanellato, Parma, Labirinto della Masone, fino al 15 marzo) che espone le centosedici copertine dell’inconfondibile mensile quadrato, diretto da Hendrikus Th. Wijdeveld e pubblicato ad Amsterdam dal 1918 al 1931. Per la mostra, e non solo, è uscito un piccolo catalogo riccamente illustrato. Ripercorrere le brevi, intense vicende di “Wendingen” significa rivivere «la storia di un’utopia e la cronaca di una sconfitta», come segnalava Portoghesi. In un periodo d’innovazioni nella grafica, nell’architettura, nella decorazione, “Wendingen” stava in bilico tra avanguardia e tradizioni locali (come quelle riproposte dall’architetto Hendrik Petrus Berlage), fra Jugendstil e astrazione, con le raffinate, sinuose o geometriche invenzioni di artisti e architetti in ascesa, alcuni ancora oggi poco noti.


Testi di Paolo Portoghesi e Gloria Bianchino
Franco Maria Ricci, Parma 2019
24 pp., 25 ill. colore € 10

VITA O TEATRO? CHARLOTTE SALOMON

Si possono trascorrere due nottate in bianco a leggere (e terminare) un libro di ottocento pagine? È possibile, ne vale la pena. Il libro in questione è una sorta di autobiografia per immagini: il testo copre circa centocinquanta cartelle, le tavole sono invece circa ottocento. Lo scrisse e illustrò, negli ultimi due anni di vita, Charlotte Salomon, giovane ebrea berlinese, nata nel 1917, morta incinta di cinque mesi ad Auschwitz nel 1943. Il manoscritto fu rinvenuto dopo la sua morte in Francia, dove si era rifugiata e dove, ospite di amici, la Gestapo l’aveva arrestata assieme al marito, che morì poco dopo (spiegheremo meglio la questione in un articolo nel prossimo numero di “Art e Dossier”). Manoscritto e tavole, strettamente connessi, sono ora in carico al Jewish Museum di Amsterdam, che per motivi di conservazione presenta pochissime “gouache” per volta, ma le presta spesso per esposizioni. Dopo la mostra milanese di Palazzo reale del 2017, ne abbiamo viste diverse centinaia al Jewish Museum di Londra, in un’esposizione che resta aperta fino al 1° marzo. Le tavole, colorate e bellissime, alcune orizzontali, altre verticali, sono molto delicate, anche perché in gran parte coperte da una velina che si sovrappone alle immagini con testi che di volta in volta paiono calligrammi, pièce teatrali, brani musicali, fumetti, “singspiel”, cioè pezzi musicali cantati e recitati. Un poema, un dramma, un “graphic novel”, diremmo oggi: certo un capolavoro, come molti già hanno detto, con uno stile che di volta in volta risente di Munch, Chagall, Schiele, perfino Tiziano e Michelangelo. Finalmente è uscita anche in Italia l’edizione imponente, e integrale, di quest’opera, che si legge, nonostante il peso fisico del volume, tutta d’un fiato, facilitati dal fatto che il testo è relativamente breve rispetto alle immagini. Il racconto parte dal suicidio di una zia materna, poi passa alla nascita dell’autrice, una delle poche effigiata col nome reale, e attraversa ventisei anni di vita passando per i suicidi della madre, della nonna, e infiniti altri episodi, belli e brutti. Un affresco intenso e inquietante, profondo e meditativo, sull’olocausto e i suoi tragici risvolti anche meno scontati, e non solo.


Traduzione e cura di Massimo De Pascale
Castelvecchi, Roma 2019
pp. 820, oltre 800 ill. colore e b.n. € 115 (fino al 31 gennaio, poi € 150 per l’edizione rilegata in cofanetto)

CAPIRE E USARE I COLORI

Marco Bussagli dipinge sin da ragazzino, e non si dubita del suo innato talento. Chi come noi è negato fin dall’infanzia, resta ammirato da ciò che Bussagli adulto ha creato con questo libro su teoria, storia, simbologia dei colori, mescole cromatiche e molto altro. Le prime sezioni ripercorrono con ampiezza e profondità inedite tutto ciò che può servire per comprendere i colori: le diverse teorie, la classificazione e l’origine dei vari pigmenti, naturali e sintetici, le diverse tecniche (tempera, acrilico, acquerello, olio, pastelli), le quantità cromatiche, i contrasti, le ombre, i riflessi. Ma sono la seconda e la terza parte quelle che lasciano senza parole il neofita. È possibile definire e ricreare l’esatta tonalità di un colore percepito dai nostri occhi? Per Ludwig Wittgenstein, autore di un noto trattato sui colori (1951 circa), era un enigma. Non per Bussagli, che con l’invenzione di un colorimetro - una semplice vaschetta di plastica con cento piccoli ugelli tutti uguali - permette a tutti di trovare la giusta tonalità, “inserendo” in ciascun ugello i colori necessari, secondo una percentuale fornita con decine di esempi. Ci ripromettiamo di fare qualche esperimento, ma certo a trarne vantaggio saranno non solo i dilettanti della pittura o gli incapaci come noi ma anche artisti e restauratori. Proviamo con la riproduzione di due limoni attaccati al ramo, e con le diverse sfumature del giallo. I limoni sono illustrati con una fotografia, mentre i colori da usare sono spiegati con quattro tabelle indicanti le percentuali delle mescole per ciascuna zona. Come si usa il colorimetro? Zona più illuminata dei limoni: 22% giallo primario, 78% bianco; zona intermedia: 62% giallo primario, 38% bianco; tonalità più acidula: 20% verde permanente scuro, 20% giallo cadmio; 50% giallo primario, 10% bianco; zone d’ombra: 10% verde permanente scuro; 10% giallo cadmio; 20% giallo primario, 60% terra di Siena bruciata. Più facile da provare che per noi da descrivere. Si potrà poi esercitarsi con disegni “da colorare” tratti da celebri dipinti, proposti in appendice. Notevoli anche le sezioni sui simboli e le definizione dei principali colori.


Marco Bussagli
Giunti, Firenze-Milano 2019
256 pp., oltre 300 ill. colore, disegni e colorimetro € 24,90

ART E DOSSIER N. 372
ART E DOSSIER N. 372
GENNAIO 2020
In questo numero: VALLOTTON Il lato ombroso dei Nabis; RESTAURI Doppio Angelico a Firenze; IMPRESSIONISTI DISPERSI Il Monet parmigiano, I Cézanne fiorentini; IN MOSTRA: Boltanski a Parigi. Medardo Rosso a Roma. Gauguin a Londra. La Mellon Collection a Padova. Valadier a Roma. Direttore: Philippe Daverio