CATALOGHI E LIBRI

NOVEMBRE 2019

OUTSIDERS 2

Dopo il successo del suo primo libro dedicato agli Outsiders (Giunti 2017), Alfredo Accatino ha “riaffinato” la penna e ha scritto un secondo volume su temi analoghi, se possibile ancora più interessante e divertente con un linguaggio “attuale” e non forbito ma preciso e corretto. Un volume nel quale l’autore dimostra la capacità di cercare dove non sempre gli storici dell’arte saprebbero: fra artisti del Novecento più o meno noti o ignorati, altri conosciuti, fra le cui storie rintraccia fatti dimenticati o dà interpretazioni non banali. È il caso, per esempio, di King Robbo, street artist «della prima ora, taggarolo da vagone e della metro, bomboletta e scarpe da ginnastica», che fin quasi alla sua precoce scomparsa (2014) ha battagliato a suon di murali, “fakes” e ridipinture con il misterioso e arcinoto Banksy. O di Walter Spies, morto nel 1942, oggi riconosciuto come un pedofilo seriale. O, ancora,Eric Hebborn, falsario anglosassone trapiantato in Italia, che ha abitato a lungo in una casetta nell’Anticoli Corrado (Roma), di Arturo Martini, scultore, da non confondere con Alberto Martini, illustratore di Poe, di cui Accatino fornisce inedite aperture. Hebborn morì in circostanze poco chiare nel 1996. Di lui (di cui fino alla sua morte poco si parlava) Accatino ricostruisce con esattezza vicende personali e pubbliche. Possiamo testimoniare l’assoluta attendibilità del racconto, visto che abbiamo conosciuto quest’uomo notevolmente intelligente e simpatico, in una bizzarra circostanza nella quale vedemmo come agiva, esattamente come descrive Accatino. Hebborn non dichiarava mai, all’antiquario disonesto di turno, che quel suo disegno era, poniamo, di Raffaello o Carracci. Lo faceva dire all’acquirente, in un gioco di rimandi ambiguo ma non illegale. Era poi l’antiquario che vendeva disonestamente… Fra gli outsider compaiono, finalmente, molte donne: da Hilma af Klint, astrattista “veggente” e incompresa, alla misteriosa Deiva De Angelis, a figure politicamente scorrette, come Aloïse Corbaz, governante alla corte del kaiser, e pazza, nel vero senso della parola, di lui. Insomma, da leggere e anche da regalare. Dieci e lode.

Alfredo Accatino Giunti, Firenze - Milano 2019 240 pp., 200 ill. b.n. e colore € 29

FALSARI ILLUSTRI

«Corot dipinse duemila quadri, dei quali diecimila sono negli Stati Uniti» (“Times”, 1939): affermazione per niente bizzarra almeno per chi si occupi, a vario titolo, di falsi e falsari. Con questo ricordo esordisce il libro del francese Harry Bellet: undici saggi, ben documentati, a partire dall’insuperato Fakes di Otto Kurz del 1948 su un aspetto del mercato dell’arte e del collezionismo che non passa mai di moda e affonda le radici nell’antichità, con nomi clamorosi, come il giovane Michelangelo, che antichizzò una sua scultura seppellendola sotto terra. Gli studiosi sanno (o perlomeno non dovrebbero ignorare, come fanno venditori senza scrupoli) che alcuni grandi artisti sono meglio falsificabili di altri. Fra questi Corot, appunto, ma anche Vermeer, Modigliani, Carrà, de Chirico, Picasso, Matisse, e molti altri. Per non parlare degli oggetti medievali, dei quali sono pieni i musei, come scandalosamente raccontò Thomas Hoving. O dei falsi, mai dichiarati autentici dai loro autori, come ni casi di Elemyr d’Ory ed Eric Hebborn.


Harry Bellet Skira, Milano - Ginevra 2019 128 pp. € 19

ART E DOSSIER N. 370
ART E DOSSIER N. 370
NOVEMBRE 2019
In questo numero: Palazzo Grimani La collezione del patriarca. Eros e Bellezza Giù le mani da Susanna. Elogio della curva. Se la grottesca accende la fantasia. In mostra:Bacon a Parigi. Chagall, Picasso, Mondrian ad Amsterdam. Goncarova a Firenze. Rembrandt e Velázquez ad Amsterdam. Gli aztechi a Stoccarda.Direttore: Philippe Daverio.