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QUANDO MONDRIAN
SBANCA IL MERCATO

di Daniele Liberanome

Costosissime, le opere astratte di Mondrian raramente si trovano sul mercato, al contrario di quelle figurative spesso disponibili e a cifre assai più contenute

Chi trova un Mondrian (1872-1944) astratto trova un tesoro, ma non è affatto semplice. Sul mercato possono essere ancora disponibili quadri figurativi (paesaggi, figure umane), ma le opere che hanno reso celeberrimo l’artista olandese sono una rarità. Chi l’avrebbe detto, quando il giovane Piet insegnava l’italiano e prendeva a modello gli impressionisti? Ma poi scoprì a Parigi il cubismo e i suoi piani geometrici diversi e affiancati, e ad Amsterdam, dove si rifugiò durante la Grande guerra, incontrò Theo van Doesburg con il quale pose le basi per il gruppo De Stijl e per il suo stile ben noto. Lo utilizzò a lungo, continuando a sviluppare quella combinazione di linee perpendicolari e di aree di colori perlopiù primari (rosso, blu e giallo) nella costante ricerca di una perfezione formale e di una purezza “spirituale”. Voleva spingere il cubismo alle sue ultime conseguenze: non gli bastava che la rappresentazione diventasse quasi universale ritraendo i soggetti da una miriade di piani e quindi punti di vista diversi. Voleva eliminare completamente la componente soggettiva: da qui la creazione di griglie, tipiche delle sue opere astratte, rigorosamente composte da geometrie essenziali e da colori primari.

Ma quadri di questo genere sono diventati quasi introvabili, tanto che l’ultimo andato in asta, Composizione n. III, con rosso, blu, giallo e nero, del 1929, venne offerto da Christie’s a New York il 14 maggio 2015. Per diversi aspetti era chiaro che quell’opera avrebbe richiamato enorme interesse e non solo perché rara: una delle prime in cui Mondrian suddivise la tela in quattro quadrati quasi uguali, con due linee perpendicolari passanti quasi per il centro; poi però procedette prima a sbilanciare il quadro, aggiungendo in basso a destra un’altra linea e piccoli rettangoli (che quasi fuoriescono dal quadro), e poi lo ribilanciò stendendo del rosso intenso sul quadrato grande in alto a sinistra. Il risultato è una composizione armonica e dinamica.

L’artista fu tanto soddisfatto del risultato che creò una serie di opere simili, come quella del Guggenheim di New York (Composition, 1929), nella quale pur mutando la dimensione dei riquadri lasciò inalterato il peculiare bilanciamento della struttura.

Composizione n. III, con rosso, blu, giallo e nero era stata aggiudicata da Christie’s di New York la prima volta il 14 maggio 1997 per 3,3 milioni di euro, ma il 14 maggio 2015 venne pagata addirittura 44,6 milioni di euro, raddoppiando la stima iniziale. Una rivalutazione impressionante.

Per trovare un altro quadro tipico di Mondrian bisogna tornare alla celebre vendita dell’intera collezione di Yves Saint-Laurent che Christie’s organizzò a Parigi fra il 23 e il 25 febbraio del 2009 e che detiene tuttora il risultato record per una vendita privata all’asta. Fra tanto altro, venne offerta Composizione con blu, rosso, giallo e nero (1922), in cui l’instabilità fa da padrona. La sezione superiore è divisa verticalmente con una scansione diversa rispetto a quella dell’area inferiore. 

Il fatto poi che il centro del quadro sia un monocromo bianco circondato da linee e che le aree colorate si trovino ai bordi quasi come se uscissero dai limiti della tela conferiscono all’opera un ritmo circolare del tutto peculiare. 


Composizione con blu, rosso, giallo e nero (1922).

Sarà stata certamente apprezzata da Alexander Calder, il grande artista americano di cui Mondrian era amico e con cui condivideva la ricerca del dinamismo unito all’equilibrio/disequilibrio delle parti. La tela venne stimata 7-10 milioni di euro ma, complice anche l’atmosfera frizzante in sala, passò di mano per 21,5 milioni di euro. Un altro successo eclatante, come d’abitudine per i quadri tipici del pittore olandese.

Il mercato è invece più guardingo e meno entusiasta quando si tratta delle sue opere più giovanili e figurative, certamente anche per la loro maggiore disponibilità. Eclatante il caso dell’asta tenutasi a New York il 12 novembre 2018 in cui Christie’s è stata capace di presentare ben quattro tele del genere una dopo l’altra, tutti paesaggi, tutti giovanili - cioè precedenti al primo trasferimento dell’artista a Parigi nel 1912 - e tutti con risultati che non hanno superato i 160mila euro. Il più apprezzato, forse anche perché primo dei quattro lotti presentati in quell’occasione, è stato un quadro con albero che si riflette su un laghetto, ma senza effetti impressionisti evidenti. Un altro, dal sapore più cézanniano, si è fermato poco sopra gli 80mila euro.

È andata meglio il 14 maggio di quest’anno, in cui ancora Christie’s di New York ha presentato, sempre uno dopo l’altro, due acquerelli di grande effetto coloristico e legati uno alle nature morte sperimentali di Cézanne e l’altro alle visioni nella nebbia alla Monet. In ambedue i casi, il prezzo è andato vicino o ha superato i 200mila euro, una distanza comunque siderale rispetto ai milioni di euro raggiunti con le tele astratte, e il motivo non è perché si tratta di opere giovanili. A dimostrarlo è Sotheby’s di Londra che lo scorso 20 giugno ha offerto Gladiolo, un quadro degli anni Trenta in cui Mondrian riprodusse un iris, genere della famiglia delle iridacee a cui lo stesso gladiolo appartiene. La casa d’asta, alla luce anche delle dimensioni limitate (circa 21 x 30 cm), l’ha stimato la miseria di 20-28mila euro, finendo per raccogliere circa 30mila euro. Giovanili o mature che siano, le tele figurative di Mondrian non attraggono il mercato, ma quelle astratte assolutamente sì e sempre di più.


Gladiolo (1930-1938).

ART E DOSSIER N. 370
ART E DOSSIER N. 370
NOVEMBRE 2019
In questo numero: Palazzo Grimani La collezione del patriarca. Eros e Bellezza Giù le mani da Susanna. Elogio della curva. Se la grottesca accende la fantasia. In mostra:Bacon a Parigi. Chagall, Picasso, Mondrian ad Amsterdam. Goncarova a Firenze. Rembrandt e Velázquez ad Amsterdam. Gli aztechi a Stoccarda.Direttore: Philippe Daverio.