Musei da conoscere
Il nuovo Museo nazionale del Qatar a Doha

LA ROSA
DEL DESERTO

Composto da “petali” di acciaio, vetro e cemento fibroso, il nuovo Museo nazionale del Qatar, disegnato dall’architetto francese Jean Nouvel e inaugurato alla fine di marzo, rende omaggio alla cultura di un giovane Stato dalle antiche tradizioni.


Paola Testoni de Beaufort

Il nuovo Museo nazionale del Qatar, progettato da Jean Nouvel e inaugurato il 28 marzo scorso, contiene un paradosso di fondo, cioè la missione di mostrare ciò che è nascosto, rivelare un’immagine in dissolvenza, ancorare l’effimero: in definitiva raccontare una storia che non ha avuto il tempo di lasciare un’impronta mentale. Non è quindi un caso che lo studio parigino dell’architetto francese abbia scelto come fonte di ispirazione la rosa del deserto, cioè quell’aggregato di cristalli minerali, simile a un fiore, che si trova solamente nelle regioni desertiche. Si tratta infatti di una struttura cristallina creata dalla natura stessa grazie all’azione del vento, di spruzzi d’acqua di mare e della sabbia che agiscono insieme per millenni con un risultato sorprendentemente complesso e infinitamente poetico.

Prima di divenire un progetto architettonico di notevole bellezza, il museo rappresenta l’esigenza di un popolo dal passato nomade di raccontare la propria storia utilizzando questo emblematico monumento di materiali modernissimi come acciaio, vetro e cemento fibroso.

Nei suoi interni - grazie a un sistema di schermi ad alta definizione che, azionati dai visitatori, danno la possibilità a questi ultimi di interagire nella stessa esposizione museale - si avvia un dialogo tra passato, presente e futuro come in un moderno caravanserraglio che dal deserto e dal mare porta i propri tesori: immagini da imprimere nella memoria.

Il museo è dedicato alla storia del Qatar che affonda le sue radici in uno dei pochi deserti al mondo che arriva fino al mare, la sua architettura ne evoca la dimensione silenziosa ed eterna e lo spirito di modernità e dinamismo che permea questa giovanissima nazione dalla storia antichissima. Contraddizioni apparenti ben espresse dal progetto di Nouvel che abbraccia, non solo simbolicamente, il vecchio palazzo dello sceicco Abdullah bin Jassim al-Thani, divenuto ora, anch’esso, spazio espositivo.


Interni creati dall’incastro di dischi con diverse dimensioni e pendenze e da pareti mai completamente verticali


Il Qatar, che unisce geograficamente deserto e mare, unisce anche, nella propria storia, due popoli molto diversi tra loro: i nomadi del deserto e i pescatori di perle che, insieme, crearono quelle città costiere che divennero presto porti di scalo e luoghi di passaggio delle carovane mercantili.
Il passato remoto e recente del paese è segnato da tre principali tappe economiche e sociali: la prima, risalente all’epoca romana, nacque dalla pesca e dal commercio delle perle; la seconda, all’indomani della seconda guerra mondiale, fu la scoperta del petrolio, seguita, vent’anni dopo, dal ritrovamento di un altro tesoro: il gas naturale.



Due sale espositive del museo.

Momenti speciali - oggi potremmo definirli miracoli economici - che hanno forgiato la storia del paese e che sono ben descritti nella presentazione museale suddivisa in tre settori. Il primo presenta le vicende più remote della penisola e dei suoi abitanti; il secondo punta la sua attenzione sugli stili di vita tradizionali, quello desertico nomade e basato sulla pastorizia e quello costiero legato alla pesca e all’industria perlacea; mentre il terzo verte sulla spettacolare accelerazione socio-economica che ha regalato allo sceiccato, in pochi decenni, l’enorme benessere attuale.

La storia si snoda in undici sale lungo un percorso di un chilometro e mezzo e su oltre cinquantaduemila metri quadrati di superficie complessiva, in un edificio che, anche negli interni, grazie ai suoi grandi dischi curvi, alle intersezioni e agli elementi a sbalzo crea un’esperienza sensoriale, spaziale e architettonica veramente unica.
Nasce così una sfida costruttiva vinta grazie alla tecnologia d’avanguardia utilizzata.


Un particolare della struttura artchitettonica.

Interni come questi non esistono in nessun’altra parte del mondo poiché sono stati creati proprio dall’incastro di questi dischi con diverse dimensioni e pendenze e da pareti mai completamente verticali. Mentre il visitatore avanza attraverso le sale e viene colpito dai contrasti dei volumi e dalla varietà degli spazi, si produce una tensione dinamica a tutto vantaggio della narrazione espositiva che continua in tutto il circuito di visita, di circa due ore, e termina nella scoperta dell’ex Palazzo reale.
La collezione permanente del Museo nazionale segue l’evoluzione e lo sviluppo del Qatar: la storia è raccontata attraverso una successione di film su grandi schermi multimediali, accompagnati da oggetti archeologici e storici, gioielli e altri tesori, oltre a manoscritti e documenti.
L’esposizione all’interno delle gallerie consente alle persone di adattare la visita secondo i propri interessi e di dare massima attenzione alla tradizione della narrazione orale che verrà continuamente aggiornata e nuovamente registrata in un museo fondamentalmente progettato per trasformarsi ed evolversi.


Ancora un particolare dell’edificio.

Un’architettura che evoca la dimensione silenziosa ed eterna e lo spirito di modernità e dinamismo


Ora abbracciato dall’edificio di Jean Nouvel, lo storico palazzo dello sceicco Abdullah bin Jassim al-Thani (1880-1957), figlio del fondatore del Qatar moderno, venne costruito nei primi anni del Novecento, e da allora mantenne sempre un importante valore simbolico per il paese, divenendo oggi, dopo un accurato restauro durato oltre tre anni, il punto culminante della visita museale.
L’imponente edificio, che ha subito molte modifiche nel corso del tempo, dopo essere stato usato come dimora, tra il 1975 e il 1996 divenne palazzo governativo e infine prima sede del Museo nazionale. La sua struttura originaria, all’interno di un recinto murato, era costituita da tre edifici con corti, due sale per ricevimenti - le caratteristiche “majlis” - e vari alloggi di servizio, ed è stata ora restaurata e trasformata nel luogo ideale per incontri informali, affari ufficiali o per la semplice interazione sociale, e la sua visita è divenuta parte integrante della visita del museo. L’edificio è immerso nel Baraha, il grande parco che si ispira allo storico modello del cortile centrale circondato da edifici, dove i viaggiatori venivano a scaricare le merci. Oggi questi giardini hanno acquisito la nuova funzione di ospitare eventi all’aperto, spettacoli e opere teatrali in uno spazio protetto dall’ombra dei grandi dischi inclinati del museo costruito attorno a esso. L’intera area verde ricopre una superficie di centododicimila metri quadrati, dominata da un paesaggio a declivi, da un’ampia laguna artificiale di novecento metri di lunghezza, da ampi giardini e da sentieri e passerelle progettati interamente dall’architetto paesaggista francese Michel Desvignes che ha utilizzato una vegetazione autoctona: palme da dattero, molti arbusti di specie desertica e grandi alberi di sidro, simbolo del Qatar.



Altre due sale espositive del museo.

Museo nazionale del Qatar

Doha
orario 9-19, venerdì 13.30-19
www.qm.org.qa

ART E DOSSIER N. 368
ART E DOSSIER N. 368
SETTEMBRE 2019
In questo numero: Ottocento tra scienza e mistero: Seurat e la fisica quantistica; I miti arcani di Péladan. Save Italy Bologna: da Monte di pietà a supermercato; trento : salviamo le facciate dipinte. In mostra: Burtynsky a Bologna; Stingel a Basilea; Isadora Duncan a Firenze; Preraffaelliti a Milano.Direttore: Philippe Daverio