L'oggetto misterioso
QUEI SANDALI NON ERANO
PROPRIO CALZANTI
di Gloria Fossi
Ci hanno colpito subito, quei meravigliosi sandali d’oro, così simili ai nostri di gomma, ma che qui paiono funzionare come gli attacchi in neoprene nei quali s’infilano i piedi nello sci nautico. Il tallone rialzato all’indietro nella gamba destra del faraone è un capolavoro di naturalezza. Le dita lunghe dei piedi, da vicino, stupiscono per il realismo. Tutto qui? Quali altri misteri nascondono questi infradito di tremiladuecento anni fa? Davvero Tutankhamon indossava sandali d’oro? I piedi della mummia del faraone, rinvenuta all’interno del sarcofago, calzavano infradito d’oro. Sulla sabbia sassosa e infuocata del deserto, però, suole dorate e fini, prive di tacco, sarebbero state fuori luogo. Dunque le calzature dorate erano solo da cerimonia, o, appunto, da corredo funebre. Quelle usate nella realtà dal faraone, seppur bellissime, alcune decorate anche nella suola interna, dove poggia il piede, con raffigurazioni dei nemici vinti, sono di cuoio o fibre, oro e perline. Scopriamo dell’altro. Uno studioso di Leida, André J. Veldmeijer, ha esaminato e restaurato le calzature di Tutankhamon rinvenute in frammenti nella camera funeraria scoperta a Luxor, nella Valle dei re, nel 1922. Le ha studiate per sette anni, fino al 2009, e un paio in particolare, i sandali 021f&g, l’hanno colpito per una forma inusuale. Non sono infradito veri e propri, dato che due strisce di rinforzo, raffinatissime, attraversano il dorso del piede. Sono rinforzate ai lati e la trama riccamente decorata prosegue dietro, a somigliare alle nostre espadrillas. Questi sandali, e altri simili del giovane faraone, non trovano riscontro nei comuni infradito egiziani. Perché mai? Tutankhamon morì a diciannove anni, nel 1322 a.C., in circostanze misteriose. Le teorie sulla sua morte sono numerose. Morì in battaglia, lontano da Tebe (antico nome di Luxor), cadendo da un carro? O fu assassinato con un colpo alla nuca da Ay, che gli successe al trono? Era malato? E se l’ultima ipotesi è valida, da quali e quante malattie era affetto? Senza dubbio morì quasi all’improvviso, a giudicare dalla fretta con la quale il corpo fu mummificato e sepolto, con un corredo di oltre cinquemila oggetti raffinatissimi, d’oro e pietre preziose, in una cameretta funeraria a vari scomparti, riadattata per l’occasione, mentre quella prevista da Tutankhamon per il proprio viaggio nell’al di là non era ancora terminata. Una convincente teoria è stata formulata nel 2010, dopo esami scientifici sulla mummia. Tutankhamon aveva una frattura esposta al femore, causata probabilmente da una caduta. Soffriva anche, fin da bambino, del cosiddetto piede equino, che gli impediva di camminare correttamente. Aveva inoltre una necrosi ossea del secondo e terzo metatarso sinistro (malattia di Köhler), e doveva usare un bastone per camminare (nella sua tomba ne sono stati rinvenuti centotrenta). Tutte malattie genetiche, dovute agli iterati matrimoni fra consanguinei dei suoi antenati. Come se non bastasse, da tempo soffriva di malaria cerebrale. Morì probabilmente per un’infezione della frattura esposta, aggravata dalla debole salute e dalla malaria. I sandali veri erano ortopedici, altro che infradito dorati. Altri studiosi rifiutano però, drasticamente, questa teoria. Ma il mistero continua.
In breve:
ART E DOSSIER N. 367
LUGLIO-AGOSTO 2019
In questo numero: Donne oltre l'ostacolo; I magi al femminile; Dulle Griet all'assalto dell'inferno; La divina Franca Florio; Le strategie esistenziali di Berthe Morisot; Varda/JR: la regista e lo street artist. In mostra: Eliasson a Londra; Tuymans a Venezia; Dalí a Montecarlo; Ex Africa a Bologna. Direttore: Philippe Daverio