Blow up


PELLEGRIN,
BASILICO, NEWTON

di Giovanna Ferri

Nelle sue immagini c’è l’anima di un istante, il respiro di un frammento di vita, la forza, il coraggio, l’istinto di sopravvivenza, la solidarietà, la guerra, la crudeltà. Gli aspetti migliori e quelli peggiori dell’essere umano. E c’è la volontà di unire alla capacità di documentare e trasmettere informazioni - propria del linguaggio fotografico - il sentimento, l’emozione vissuta di chi sta dietro l’obiettivo. Due livelli parimenti importanti nell’approccio di Paolo Pellegrin (1964), membro di Magnum Photos dal 2005, vincitore di dieci World Press Photo Award e di numerosi altri celebri riconoscimenti internazionali come l’Eugene Smith Grant in Humanistic Photography e il Robert Capa Gold Medal Award. Viaggiando in tutto il mondo, il fotografo romano ha raccontato emergenze umanitarie, conflitti, storie di uomini, donne, bambini, profughi, rifugiati, soldati, migranti, dal Kosovo alla Cambogia, dall’Iraq a Gaza. Testimonianze «non finite», come lui stesso definisce i suoi scatti, dove l’intento è quello di evocare, «lasciare qualcosa di non detto» per permettere allo spettatore di entrare in contatto con l’immagine e, in un certo senso, di completarla, farsi delle domande, trovare le proprie risposte, per stimolare un dialogo senza fornire letture univoche. Opere “aperte”, quindi, che trovano nutrimento grazie all’occhio dell’osservatore come quelle, in parte inedite, esposte nel Palazzo comunale di Pistoia dal 24 maggio al 30 giugno in occasione della decima edizione del festival Pistoia - Dialoghi sull’uomo (dal 24 al 26 maggio) nell’ambito della mostra Paolo Pellegrin - Confini di umanità a cura di Annalisa D’Angelo (www.dialoghisulluomo.it).

Gabriele Basilico, Veduta delle due chiese presso la Colonna traiana (2010), Venezia, Fondazione Giorgio Cini.


Giovan Battista Piranesi, Veduta delle due chiese, l’una detta della Madonna di Loreto, l’altra del Nome di Maria, da Vedute di Roma, stampa originale edita tra il 1800 e il 1807, Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Gabinetto dei disegni e delle stampe.

Due sguardi sulla città: l’uno contemporaneo, l’altro antico. Protagonisti Gabriele Basilico (1944-2013) e Giovan Battista Piranesi (1720-1778). Un accostamento che ha consentito al fotografo milanese - uno dei massimi narratori a livello internazionale delle trasformazioni del paesaggio urbano -, di ritrarre Roma e altri luoghi simbolo del nostro paese dalla stessa prospettiva presente nelle incisioni del maestro veneto. Un progetto ambizioso proposto a Basilico in concomitanza con una retrospettiva dedicata a Piranesi nel 2010 presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e sintetizzato in trentadue scatti a confronto con altrettante incisioni. Impresa non facile per il fotografo - visti i radicali cambiamenti nelle città -, che ha cercato comunque di trovare un punto di vista possibile per avvicinarsi all’inquadratura piranesiana. La medesima comparazione visiva è ora il focus dell’esposizione Gabriele Basilico / Giovan Battista Piranesi. Viaggi e vedute: da Roma a Shanghai a cura di Andrea Busto (Torino Museo Ettore Fico, fino al 14 luglio, www.museofico.it) insieme a oltre cinquanta fotografie esplicative della poetica urbanistica di Basilico.

Scopre la passione per la macchina fotografica a dodici anni e nel 1936 è già un professionista. Helmut Newton (1920-2004), tedesco di origini ebree naturalizzato australiano, ha rivoluzionato la fotografia di moda accolta, grazie a lui, nelle gallerie d’arte. Ironico, dissacrante, interessato a immortalare aspetti della vita come l’erotismo, l’eccentricità, la trasgressione, la provocazione, l’eleganza, la nudità, la bellezza, Newton ha dimostrato di avere una perfetta padronanza della tecnica, un uso sosfisticato delle luci, delle ombre e dei contrasti, una resa impeccabile nella composizione delle immagini dominate perlopiù dalle donne con il loro potere seduttivo e la loro sensualità. Tra le personalità ritratte troviamo Paloma Picasso, Catherine Deneuve, Anita Ekberg, presenti nella retrospettiva alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di San Gimignano, in provincia di Siena (Helmut Newton, fino al 1° settembre, www.sangimignanomusei.it), a cura di Matthias Harder.


Helmut Newton, Catherine Deneuve, “Esquire”, 1976, Berlino, Helmut Newton Foundation.

IN BREVE:

Oliviero Toscani. Più di 50 anni di magnifici fallimenti
Mar - Museo d’arte della città di Ravenna
fino al 30 giugno
www.mar.ra.it
Hallelujah Toscana. Fotografie di Marco Paoli
Firenze, Museo degli Innocenti
dal 30 maggio al 28 luglio
www.istitutodeglinnocenti.it

ART E DOSSIER N. 366
ART E DOSSIER N. 366
GIUGNO 2019
In questo numero: Le anime del Novecento: Kounellis: le radici; Lee Miller tra fashion e guerra. In mostra: Burri a Venezia, Haering a Liverpool, Lygia Pape a Milano. Rinascimenti in mostra: Verrocchio a Firenze, Il Mediterraneo a Matera. Il mito dell'odalisca: Orientalismi in mostra a Parigi.Direttore: Philippe Daverio