Save Art
Europa Nostra e il caso Famagosta

la tutela è
un atto politico

Proteggere, ricostruire, salvare il patrimonio storico-artistico non è solo questione di muri da tirare su, affreschi da consolidare, monumenti da recuperare e, oggi più che mai, ambiente da conservare. È questione di civiltà, e anche, a volte, di destini individuali e di rapporti umani.

Jean Blanchaert

Europa Nostra nasce a Parigi nel 1963, su impulso di Italia Nostra, dell’organizzazione Vieilles Maisons Françaises e di alcuni altri enti fra cui l’associazione Patrimonio svizzero. Sono passati soltanto sei anni dal Trattato di Roma del 1957 che ha posto le basi dell’Unione europea. È un periodo di grandi emergenze, prima fra tutte l’acqua alta in Laguna veneta. Ma di chi è Venezia? Venezia è soprattutto dell’Europa. È l’accesso dell’Europa al Mediterraneo come lo fu un tempo Trieste. Salvando Venezia, Venezia salva l’Europa. Poco lontano, a Spalato, in Croazia, milleottocentocinquanta anni or sono, l’imperatore Diocleziano aveva costruito il suo palazzo.
Europa Nostra esiste per salvaguardare il patrimonio materiale e immateriale europeo e promuovere progetti che ne incrementino il valore. Le sue attività si fondano su quattro punti cardine: Policy & Lobbying, per la creazione di gruppi di pressione e strategie di intervento sul patrimonio; Networking, Peer Learning & Capacity Building, una rete di comunicazione dove si scambiano esperienze, idee e buone prassi, si sviluppano competenze e si investe in educazione; European Heritage Awards/Europa Nostra Awards, che dal 1978 premia progetti di eccellenza nelle categorie della conservazione, della ricerca, dei contributi esemplari, dell’istruzione, della formazione e della sensibilizzazione; Heritage in Danger, in cui dal 2013, nella cornice del programma 7 Most Endangered istituito da Europa Nostra insieme all’Istituto della Banca Europea per gli Investimenti (IBEI), ogni due anni viene pubblicato un nuovo elenco di sette siti del patrimonio a maggior rischio di degrado o estinzione in Europa. Squadre multidisciplinari di esperti del patrimonio e consulenti finanziari intraprendono missioni di salvataggio nei siti selezionati e aiutano a formulare un piano di fattibilità per ciascuno di essi.
La missione di Europa Nostra è dare forma e voce ai movimenti dei cittadini, promuovere politiche a livello locale, regionale, nazionale, europeo e su scala globale che rafforzino l’economia, la coesione sociale, la cultura e salvino l’ambiente a partire dal patrimonio culturale. È un’organizzazione no profit finanziata dai contributi dei membri, da finanziamenti dell’Unione europea, da altre istituzioni pubbliche e private e da sponsorizzazioni.
Presidente di Europa Nostra è Placido Domingo, presidente esecutivo è lo storico tedesco Hermann Parzinger, e segretario generale è Sneška Quaedvlieg-Mihailovic´ che, nata a Belgrado, ha saputo indirizzare l’interesse dell’associazione anche sui Balcani e sull’Europa dell’Est. Ci dice Sneška Quaedvlieg-Mihailovic´: ÇAbbiamo bisogno di investire molto di più nelle nuove generazioni coinvolgendole nelle nostre discussioni. Dobbiamo rendere l’Europa molto più presente nelle scuole. 


Casino di Constanta, in Romania, uno degli obiettivi del programma 7 Most Endangered Heritage Sites in Europe 2018.

Castello di Sammezzano, presso Firenze, nel programma 7 Most Endangered Heritage Sites in Europe 2018.

Stiamo costruendo l’Europa, ma nelle scuole l’educazione alla storia è perlopiù nazionale e quando i giovani hanno diciotto anni e devono andare a votare non hanno abbastanza comprensione dei processi e del meccanismo decisionale. Ecco perché è fondamentale parlare di più dei valori del progetto europeo che tutti noi condividiamo e spiegare anche che i beni culturali non sono mai avulsi dalla realtà ma fanno parte della nostra storia e identità comune e dell’ambiente in cui ci troviamo. I giovani sono il nostro presente, sotto i trent’anni il loro abbonamento è gratuito e stiamo organizzando un evento ad Atene per favorire il dialogo intergenerazionale fra professionisti del patrimonio».
L’azione di Europa Nostra contempla una serie di siti del patrimonio europeo. Si tratta di monumenti o luoghi naturali, subacquei, archeologici, industriali e urbani oppure legati a valori morali, civili o storici. Europa Nostra è stata anche coordinatore del report Il patrimonio culturale conta per l’Europa. Questa pubblicazione fornisce prove convincenti del valore di quel patrimonio e del suo impatto su economia, cultura, società e ambiente in Europa. Prodotto da Europa Nostra insieme a cinque partner europei, il documento è uno studio chiave sull’impatto del patrimonio sul territorio. Questo punto di vista è un preciso atto politico: il riconoscimento del patrimonio immateriale in quanto valore imprescindibile, e all’interno di questo, l’individuazione della cultura come elemento unificante in cui risolvere i rapporti umani, e della salute dell’ambiente come obiettivo di tutta l’umanità: un destino comune in cui si fondono i destini individuali. Senza questa consapevolezza l’Europa è vuota.
Proprio in questi mesi si è alzata la voce di Greta Thunberg, attivista sedicenne svedese che al Forum mondiale dell’economia, a Davos, si è rivolta ai grandi della terra con l’intensità della poesia di Primo Levi che introduce Se questo è un uomo. «Io voglio che tremiate », dice Greta, «che entriate nel panico, la nostra casa è in fiamme». Le troppe emissioni di anidride carbonica stanno distruggendo il pianeta. Gli orsi polari scendono verso sud alla ricerca di un ghiaccio che non trovano più. Se uno dei futuri Awards di Europa Nostra prendesse in considerazione Greta non mi stupirei, perché fra le opere d’arte da restaurare e da salvare non ci sono soltanto architetture, antichi borghi, affreschi e dipinti, ma anche l’aria, l’acqua e la terra.
Ho avuto modo di vedere un Grand Prix, Awards 2009, nella categoria Conservazione, assegnato al progetto di restauro della chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Fasano di Gardone Riviera, edificio terremotato, progetto strutturale dell’ingegnere Antonio Valva, progetto di restauro dell’architetto Rossana Bettinelli. Un altro Grand Prix che ho potuto vedere è quello del Center of Visual Art and Research di Nicosia, a Cipro, inaugurato nel 2014 e premiato nella categoria Istruzione, formazione e sensibilizzazione, nel 2017. Si tratta della Fondazione Costas e Rita Severis; due coniugi che, in più di vent’anni, hanno raccolto una collezione unica di rappresentazioni di Cipro dal XVIII al XX secolo, vista con gli occhi di artisti europei. Il progetto è dell’architetto Andreas Lordos.
Un virtuoso esempio dell’azione di lobbying di Europa Nostra è quello di Famagosta, la città più affascinante di Cipro, che si trova nella parte dell’isola non più sotto il controllo effettivo del governo della Repubblica di Cipro dopo l’occupazione turca dal 1974. Ho avuto occasione di partecipare al viaggio che Philippe Daverio organizzò tredici anni or sono per realizzare il documentario sulle chiese dimenticate di Famagosta, nel quadro del programma di Rai3 Passepartout. Potemmo constatare lo scempio e il degrado nel quale versavano quelle chiese. Nell’ottobre 2018, ho avuto invece la fortuna di essere invitato in qualità di corrispondente di “Art e Dossier” da Europa Nostra a prendere visione dei risultati dei restauri. Come ci dice Iosif Hadjikyriakos, direttore della Fondazione Phivos Stavrides - Larnaka Archives, «questi tentativi di salvataggio dei beni archeologici e architettonici hanno valenza politica. Europa Nostra interviene in un territorio problematico dicendo chiaramente che il valore massimo è la cultura, grazie alla quale si possono restaurare anche i rapporti umani. Con quest’azione Europa Nostra coltiva un nuovo modo di pensare e stimola un dialogo fra greco-ciprioti e turco-ciprioti. Non ricostruisce soltanto tetti e muri che crollano, ma costruisce mentalità. Per questo è un atto politico».
Rimanendo a Cipro, ricordiamo l’appello del febbraio 2019 del presidente di Europa Nostra, Placido Domingo, che invita i leader di Cipro, il greco-cipriota Nicos Anastasiades e il turco-cipriota Mustafa Akinçi, a lasciare da parte le rivalità e a concentrarsi sul restauro della “Buffer Zone”, la zona cuscinetto, la terra di nessuno che attraversa Nicosia come una spada, fra edifici che crollano.
Europa Nostra conta più di duecentocinquanta organizzazioni affiliate in tutto il continente. Fra gli associati, anche il National Trust inglese (con più di cinque milioni di aderenti) il Fai (Fondo ambiente italiano) e, naturalmente, Italia Nostra, a cui Europa Nostra deve la sua creazione e il suo nome.
L’associazione si sta affermando come uno dei più grandi movimenti civili e trasversali fra i cittadini europei. «Europa Nostra», come racconta Rossana Bettinelli, membro del Board, «si è molto adoperata per sostenere la designazione del 2018 come Anno europeo del patrimonio culturale e ha organizzato a Berlino un grande summit alla fine del quale è stato redatto il documento Il Patrimonio culturale per il futuro dell’Europa, un appello all’azione firmato da più di duemiladuecento persone e da organizzazioni provenienti da tutto il continente».
Dichiara il presidente Placido Domingo: «Il nostro patrimonio è molto più degli edifici e dei siti archeologici. Riguarda chi siamo come persone e come civiltà, riguarda le nostre famiglie e le nostre comunità».


CultLab3D: Automated Scanning Technology for 3D Digitisation, a Darmstadt, in Germania, laboratorio vincitore del EU Prize for Cultural Heritage / Europa Nostra Award 2018 Category Research.

Cipro, Nicosia, Buffer Zone.

ART E DOSSIER N. 365
ART E DOSSIER N. 365
MAGGIO 2019
n questo numero: Biennale di venezia: Tutti gli appuntamenti. Intervista al curatore del Padiglione Italia. Arti unite d'Europa: Settecento, la Schengen delle note. Europa nostra: la difesa del patrimonio. In mostra Gorky a venezia, Sorolla a Londra, Le modèle noir a Parigi, Van Orley a Bruxelles, Leonardo a Firenze, Antonello da Messina a Milano.Direttore: Philippe Daverio