Grandi mostre. 2
Joaquín Sorolla a Londra

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LA LUCE

Talentuoso esponente della pittura impressionista, il valenciano Joaquín Sorolla ci cattura con il suo sapiente uso della luce, dei colori,
delle ombre e dei chiaroscuri. Aspetti che osserviamo tanto nelle opere legate al tema del paesaggio, del giardino, dei bagnanti quanto in quelle legate a temi sociali di spiccato realismo.

Costanza Rinaldi


«Talentuoso esponente della pittura impressionista, il valenciano Joaquín Sorolla ci cattura con il suo sapientLe sue immagini irradiano il bagliore della luce del sole sull’acqua, il calore di un pomeriggio afoso e la forza di una energica brezza marina». Così si esprime Christopher Riopelle - curatore della sezione dipinti post 1800 alla National Gallery di Londra e curatore della mostra Sorolla: Spanish Master of Light - in riferimento al pittore valenciano, conosciuto come il “maestro della luce” per le sue tele iridescenti.e uso della luce, dei colori, delle ombre e dei chiaroscuri. Aspetti che osserviamo tanto nelle opere legate al tema del paesaggio, del giardino, dei bagnanti quanto in quelle legate a temi sociali di spiccato realismo.

Aperta a metà marzo alla National Gallery e visitabile fino al 7 luglio, è la prima imponente esposizione su suolo britannico dedicata a Joaquín Sorolla y Bastida (1863-1923), sviluppata secondo un ordine cronologico con sessanta opere che abbracciano l’intera carriera dell’artista. L’unica mostra precedente era stata realizzata dallo stesso Sorolla nel 1908 presso le Grafton Galleries di Londra, in occasione della quale fu promosso come il più grande pittore vivente del mondo.
Benché la sua fama sia perlopiù legata alle raffigurazioni di vivaci paesaggi marini, vedute di giardini, scene di bagnanti, ritratti e scene di genere della vita e delle tradizioni spagnole, è pur vero che l’artista si costruì una reputazione dal respiro internazionale anche per le opere che trattavano temi sociali raccontando spaccati di vita reale con un’accurata armonia delle forme, dei colori e dei chiaroscuri. Usando pigmenti molto impastati, forti contrasti di luci e ombre, cromie brillanti e pennellate vigorose, Sorolla combinò temi narrativi classici del movimento impressionista, del quale è stato un talentuoso esponente, con quelli a carattere sociale. E oggi, proprio in relazione ai temi sociali, lungo le sale espositive della Sainsbury Wing (il più importante ampliamento del museo londinese degli ultimi anni), è possibile vedere alcuni suoi preziosi dipinti, tra cui Il ritorno dalla pesca (1894), acquistato dal governo francese, Cucendo la vela (1896), acquisito dalla città di Venezia, e lo straordinario Triste eredità! (1899), che rimase nella chiesa dell’Ascensione a New York per oltre cinquanta anni fino al suo ritorno in Spagna nel 1981.


Dopo il bagno. La veste rosa (1916), Madrid, Museo Sorolla.

Un terzo delle opere proviene da collezioni private, mentre un altro terzo è stato prestato dal Museo Sorolla di Madrid, che comprende la casa e il giardino progettatti dall’artista e costruiti per la sua famiglia.
Ed è come se si entrasse nella residenza dei Sorolla, quando, nella prima sala della mostra, si viene accolti dai ritratti della moglie dell’artista, Clotilde, dalle figlie María ed Elena, e dal figlio Joaquín. Una stanza, quindi, dal sapore intimo nella quale la forte connessione familiare risuona intensamente nel dipinto che immortala il cespuglio di rose di casa Sorolla che, secondo la leggenda, appassì con la scomparsa dell’artista e morì del tutto quando anche la moglie - da sempre la sua modella preferita - venne a mancare.
Proseguendo poi nella seconda sala, diventano i disordini sociali della Spagna del 1890 a essere protagonisti della produzione di Sorolla, con una serie di tele monumentali dedicate alle realtà e alle difficoltà della vita del paese. Il suo primo grande successo, Un’altra Margherita (1892, Mildred Lane Kemper Art Museum, Washington University di Saint Louis), raffigura una donna arrestata per aver ucciso suo figlio. Con questo dipinto Sorolla iniziò ad acquisire una fama mondiale e nel 1893 ottenne la medaglia d’onore alla World’s Columbia Exposition di Chicago. Il suo modo di mettere in scena l’attualità e la sua capacità di denunciarla senza commentarla sarà d’ispirazione per le generazioni future di pittori spagnoli, compreso un giovane Picasso.

Capace di mettere in scena l’attualità e di denunciarla senza commentarla

La terza sala rivela il legame di Sorolla con la grande tradizione di artisti spagnoli come Velázquez e Goya, dai quali il pittore valenciano riprende frequentemente il particolare uso della gamma dei neri, dei grigi e delle tonalità color crema, soprattutto nei ritratti, così come la ricerca della penetrazione psicologica dei personaggi. L’influenza di Velázquez la ritroviamo, in particolare, nel ritratto del pittore americano Ralph Clarkson del 1911 (Oregon Public Library & Gallery), che presenta una copia di Las meninas (1656) sullo sfondo, e in Nudo di donna (1902), risposta alla famosa Venere allo specchio (Venere Rokeby) del 1647-1651.
A essere celebrati, nella quarta sala della mostra, sono l’amore per la luce del sole e il mare. Sorolla iniziò a creare una notevole quantità di lavoro dopo il 1900, dipingendo all’aperto, vicino alle spiagge di Valencia e lungo la costa a Jávea.
La quinta sala, sebbene raccolga opere di soli pochi anni dopo, ha tutt’altro registro. Contiene studi commissionati nel 1911 dalla Hispanic Society of America di New York per creare una serie di dipinti murali dal titolo Visione della Spagna (1912-1919). Per realizzarla Sorolla viaggiò molto attraverso il paese, documentando l’abbigliamento, le occupazioni e le tradizioni regionali spagnole, come anche i paesaggi delle diverse regioni visitate. Questi ultimi conducono alla sesta sala, dedicata appunto alle vedute di paesaggi e giardini. Dalle montagne brulle della Sierra Nevada, nella luce della sera, alle torri medievali della cattedrale di Burgos, sotto la neve, Sorolla ebbe il dono di riuscire a rappresentarne l’atmosfera e a coglierne le caratteristiche peculiari.
L’ultima stanza, invece, ci porta di nuovo alla sua famiglia, qui rappresentata in grandi tele dipinte all’aperto come Passeggiata sulla riva del mare (1909, Madrid, Museo Sorolla) e La siesta (1911, Madrid, Museo Sorolla), uno dei dipinti più innovativi dell’artista con le sue brillanti tonalità verdi fluorescenti che conducono quasi verso l’astratto.
D’altronde, come ha dichiarato Christopher Riopelle, il suo uso deciso del colore suggerisce una consapevolezza degli sviluppi nell’arte moderna, mentre è nelle parole di Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery, che si ritrova tutta la sua importanza nella storia dell’arte: «Nessuno, prima o dopo, ha dipinto la luce del sole del Mediterraneo come Sorolla»


Un'altra Margherita (1892), Saint Louis, Mildred Lane Kemper Art Museum, Washington University.

Il ritorno dalla pesca (1894), Parigi, Musée d'Orsay.

Il ritorno dalla pesca (1894), Parigi, Musée d'Orsay.

ART E DOSSIER N. 365
ART E DOSSIER N. 365
MAGGIO 2019
n questo numero: Biennale di venezia: Tutti gli appuntamenti. Intervista al curatore del Padiglione Italia. Arti unite d'Europa: Settecento, la Schengen delle note. Europa nostra: la difesa del patrimonio. In mostra Gorky a venezia, Sorolla a Londra, Le modèle noir a Parigi, Van Orley a Bruxelles, Leonardo a Firenze, Antonello da Messina a Milano.Direttore: Philippe Daverio