Musei da conoscere
Il Cobra Museum voor Moderne
Kunst ad Amstelveen

L’AVANGUARDIAABITA QUI

Sobrio, elegante e luminoso con un giardino interno dal gusto zen.
È il museo, a sud di Amsterdam, progettato dall’architetto olandese Wim Quist e contenente una delle più importanti collezioni di opere del gruppo CoBrA, omaggiato da novembre scorso con diverse iniziative per i settant’anni dalla sua nascita.

Paola Testoni de Beaufort

La data di apertura, l’8 novembre 1995, non venne scelta a caso: il Cobra Museum voor Moderne Kunst ad Amstelveen, alle porte della capitale olandese, ha voluto omaggiare, scegliendo quella come data di inaugurazione, il movimento omonimo che fu fondato in quello stesso giorno e mese del 1948. Nel vasto patrimonio permanente del museo, infatti, la parte del leone la fa la collezione di opere del gruppo CoBrA (Karel Appel, Constant, Corneille, Jan Sierhuis, Asger Jorn e Lucebert), una delle più importanti del mondo, appartenenti alla corrente artistica che in soli tre anni di vita (1948-1951) provocò una svolta decisiva nell’arte moderna dei Paesi Bassi. 

Il 10-11 novembre scorsi l’iniziativa Camping Cobra, Night at the Museum ha dato l’avvio ai festeggiamenti per i settant’anni della nascita del movimento. Tra gli eventi più significativi segnaliamo la mostra Cobra 70: een meerkoppige slang (fino al 13 ottobre) che vuole sottolineare non solo il polimorfismo della grande avanguardia fondata a Parigi da artisti olandesi (Constant), belgi (Christian Dotremont) e danesi (Asger Jorn) - anticipando così una tendenza europea dell’arte - ma anche il fatto che i suoi membri spaziavano in diversi campi: dalla pittura alla scultura, alla poesia.


Il Cobra Museum voor Moderne Kunst ad Amstelveen, alle porte di Amsterdam, progettato da Wim Quist e aperto l’8 novembre 1995.
Davanti all’ingresso la scultura, con quattro uscite d’acqua, è l’unica fontana realizzata da Karel Appel, inaugurata nel 2001.

Una mostra che ha soprattutto il compito di evidenziare che il gruppo CoBrA (il cui acronimo deriva dalle iniziali delle capitali di provenienza dei suoi membri di spicco: Copenaghen, Bruxelles, Amsterdam) era espressione di un movimento artistico sia caratterizzato da opere coloratissime sia soprattutto pervaso da uno spirito di assoluta libertà. Aspetto, quest’ultimo, frutto della fertilità incrociata di pensatori, poeti, pittori, giovani creativi e intellettuali che, essendo in disaccordo tra loro, contribuiranno purtroppo alla rapida disgregazione del gruppo. 

Una completa autonomia creativa, emotiva e intellettiva, simbolo di un’arte naturale e spontanea, che aveva rappresentato una sorta di catarsi dall’incubo della guerra appena finita. Il movimento, non capito all’epoca - la stampa olandese lo definiva solo capace di realizzare «imbrattature, scarabocchi e sbrodolature» - fu protagonista di una pittura semi astratta caratterizzata da colori molto brillanti, pennellate violente e figure umane distorte, che contribuì ad andare oltre il contrasto figurazione-astrazione tipico di quegli anni. 

Nel museo di Amstelveen, alle mostre dedicate al gruppo CoBrA, ritenuto una pietra miliare dell’espressionismo astratto, si alternano quelle destinate all’arte moderna, contemporanea e alla fotografia, spesso arricchite dalla possibilità di visitare atelier di artisti olandesi. Un buon esempio di questa attitudine a diversificare le proprie proposte è ben rappresentato dalle esposizioni di prossima programmazione. Tra queste ricordiamo la mostra, in primavera-estate, sulle opere di Kati Horna - fotografa ungherese dal carattere rivoluzionario, raffinata interprete del suo tempo, impegnata nel documentare la guerra civile spagnola (1936-1939) e mossa da un’empatica compassione verso le fasce più umili delle popolazioni -, che funge da contraltare a un progetto espositivo attesissimo dal respiro più internazionale su Frida Kahlo, Diego Rivera e i moderni maestri messicani, previsto al Cobra Museum nel 2021, in anteprima al North Carolina Museum of Art (Raleigh) dal 26 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020.


Nel giardino interno troviamo una scultura concepita come se fosse un "haiku"


Il giardino interno di forma circolare progettato nel 1995 da Shinkichi Tajiri.

Oltre a dipinti, disegni e sculture, il museo olandese possiede un ampio archivio di documentazione sul movimento CoBrA che include fotografie, riviste, film e lettere e che, a causa della mancanza di spazio, ruota regolarmente tra deposito e spazi espositivi. 

L’edificio che ospita il museo, progettato da Wim Quist (Amsterdam 1930) - noto soprattutto per la nuova ala espositiva (1977) del Kröller-Müller Museum di Otterlo, ideato da Henry van de Velde nel 1938 -, sulla parte anteriore presenta una facciata squadrata di mattoni rossi a vista, parzialmente interrotta da vetrate orizzontali, due elementi che mostrano un evidente riferimento all’architettura di Willem Dudok (1884-1974), ancora popolarissima nei Paesi Bassi. Sulla parte posteriore, invece, l’edificio appare con pareti completamente in vetro per dare luce alle sale espositive. Una particolarità è poi il giardino interno di forma circolare dal gusto zen, racchiuso in una struttura in vetro, appositamente progettato nel 1995 da Shinkichi Tajiri (1923-2009), lo scultore americano di origine nipponica che, trasferitosi in Europa, venne in contatto con il movimento CoBrA e che, nel 1949, espose nella prima mostra del gruppo presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam. Nel giardino troviamo una scultura concepita come se fosse un “haiku”, cioè un componimento poetico giapponese, in questo caso ovviamente tridimensionale, composta da diverse lamelle in “acciaio corten” - materiale versatile sempre più usato per fini artistici -, predisposte secondo forme ripetitive che simboleggiano i quattro elementi: montagne (terra), mare (acqua), nuvole (aria). Il quarto elemento, il fuoco, è rappresentato dalla luce del sole che filtra attraverso le vetrate. L’opera è posta su una distesa di ghiaia bianca che, rastrellata ogni mese dal personale addetto del museo, presenta motivi che suggeriscono forme fluide e concentriche. Una scultura in linea con la tradizione del movimento CoBrA che amava sperimentare materiali, forme e tecniche diversi. 

Anche la scultura, alta cinque metri - antistante l’ingresso -, che contiene quattro uscite d’acqua, fu realizzata appositamente per il museo. Questa è l’unica fontana creata da Karel Appel (1921-2006). Si tratta di un’opera composta da vari elementi, i cosiddetti “objets trouvés” cari al movimento. Fu inaugurata nel 2001 per l’ottantesimo compleanno dell’artista e il suo modello, donato dallo stesso Appel al museo, fa parte della collezione permanente.


Una sala espositiva del museo.


Constant, Donna-fiore (1949), Amstelveen, Cobra Museum voor Moderne Kunst.

Cobra Museum voor Moderne Kunst

Amstelveen (Paesi Bassi)
orario 11-17, chiuso lunedì
fino al 13 ottobre è possibile visitare la mostra
Cobra 70: een meerkoppige slang, organizzata insieme ad altre iniziative
per celebrare i settant’anni dalla nascita del movimento CoBrA
www.cobra-museum.nl

ART E DOSSIER N. 364
ART E DOSSIER N. 364
APRILE 2019
In questo numero: L'anno di Rembrandt : le celebrazioni di Amsterdam e dell' Aja. Segni impalpabili : la raffigurazione del gesto casuale. L'ombra e la pittura. In mostra : Morath a treviso, Van Gogh a Londra, Ottocento a Forlì, il nudo a Basilea.Direttore: Philippe Daverio