Grandi mostre. 1 
David Hockney e Vincent van Gogh ad Amsterdam

I MAESTRIDEL COLORE

Un trionfo di paesaggi colorati in cui dominano la luce, lo spazio e la bellezza della natura e dove il britannico Hockney esprime la sua chiara ispirazione a Van Gogh.
Una mostra olandese esplora per la prima volta a fondo la relazione tra i due artisti.

Paola Testoni de Beaufort

La mostra è coloratissima e non potrebbe essere altrimenti vista la specificità dei due artisti messi a confronto: Hockney - Van Gogh. The Joy of Nature unisce infatti, nell’ala del Van Gogh Museum di Amsterdam progettata nel 1999 da Kisho Kurokawa, i lavori di due grandi maestri del colore con l’intento di mostrare l’indiscussa influenza di Van Gogh sul lavoro dell’artista britannico. Sebbene Hockney stesso abbia fatto riferimento a Van Gogh come una delle sue principali fonti di ispirazione, è la prima attesissima mostra che esplora in profondità questa connessione. 

I paesaggi giganteschi a tinte forti di David Hockney mostrano quanto entrambi fossero affascinati dalla natura - non a caso la loro passione è per la pittura “en plein air” - ma anche dall’utilizzo di colori vivaci e dalla sperimentazione prospettica. 

Hockney è balzato all’attenzione del grande pubblico quando il 15 novembre scorso il suo quadro Portrait of an Artist (Pool with Two Figures), dipinto in sole due settimane, ha stabilito il record di opera di artista vivente più cara di sempre, raggiungendo in soli nove minuti, a un’asta di Christie’s a New York, la cifra di 90 milioni e 312mila dollari, pari a oltre 70 milioni di euro. 

Nato a Bradford, in Inghilterra, nel 1937, dal 1953 al 1957 David Hockney studia alla Bradford School of Art; inizia come pittore di tele a carattere aneddotico per divenire poi uno dei dei principali esponenti della Pop Art anglosassone. Nel 1964 si trasferisce in California dove insegna alla University of California di Los Angeles e sviluppa uno stile pittorico più realistico, abbandonando per sempre l’olio per passare all’acrilico. È del 1967 una delle sue opere più famose, A Bigger Splash, ora conservata alla Tate Britain di Londra.


Le opere riprodotte in questo articolo, dove non diversamente indicato, sono di David Hockney.
Vincent van Gogh, Il raccolto (1888), Amsterdam, Van Gogh Museum;


Woldgate Vista (27 luglio 2005).

Entrambi affascinati dall’utilizzo
di colori vivaci e dalla sperimentazione
prospettica


Convinto com’è che semplici immagini non siano in grado di catturare quello che in realtà si vede osservando un oggetto nello spazio, decide di rielaborare fotografie, dando vita a quei collage di immagini che chiamerà “Joiners”, nel tentativo di ricreare nell’opera la tridimensionalità del reale. Negli anni Novanta, Hockney da Los Angeles ritorna nel nativo Yorkshire, in Inghilterra, dove inizia a dipingere il paesaggio caratteristico del luogo. E se gran parte del suo lavoro è influenzato da Van Gogh, il rapporto è ancora più evidente in questi dipinti, che rivelano i cambiamenti che avvengono nelle quattro stagioni per quello che riguarda la luce, lo spazio e la natura, elementi visti da entrambi gli artisti in costante evoluzione.


May Blossom on the Roman Road (2009).

Vincent van Gogh, Il campo con iris vicino ad Arles (maggio 1888), Amsterdam, Van Gogh Museum.


Kilham to Langtoft II (27 luglio 2005).

Mantenendo come cardine della sua pittura l’elemento figurativo, Hockney spazia in molti campi: è incisore, disegnatore, ritrattista e scenografo - tra gli anni Sessanta e Novanta - nonché fotografo e autore di alcuni collage fotografici realizzati con la Polaroid, ma anche di opere create con apposite applicazioni sull’iPad a cui, grato, riconosce l’immediatezza tecnica. La mostra Hockney - Van Gogh. The Joy of Nature si concentra in particolare proprio sui monumentali paesaggi dello Yorkshire dove l’influenza di Van Gogh appare molto chiara sia nell’uso del colore che nella maniera in cui appaiono la prospettiva, la pennellata e la natura che qui gioca un ruolo essenziale. 

Questi dipinti, i cosiddetti “Yorkshire Landscapes”, mostrano una profonda osservazione dei mutamenti della natura durante il corso dell’anno, in particolare il fatto che la luce, lo spazio e la natura appaiano in costante movimento. Si tratta spesso di paesaggi impressionanti dove il colore emerge prepotente mostrando un chiaro accordo con i paesaggi di Van Gogh come Il raccolto (1888), Il campo con iris di Arles (maggio 1888) e Il giardino dell’ospedale di Saint- Paul (ottobre 1889). Così, la stilizzazione delle linee verticali dei tronchi di quest’ultimo lavoro trova un parallelo nelle linee ripetitive di The Arrival of Spring in Woldgate, East Yorkshire (2011) di Hockney, presente nella mostra e proveniente dal Centre Pompidou di Parigi. 

Una serie di opere paradigmatica che descrive perfettamente l’evoluzione dell’artista dai suoi esordi pop alla pittura di paesaggi colorati. 

L’inizio della sperimentazione con l’iPad coincide con il periodo di ritorno nello Yorkshire, dopo la scomparsa della madre, e una ventina di questi disegni, in grande formato, sono presenti in mostra. 

Oltre a centoventi opere del pittore - avvicinate a una decina di quelle di Van Gogh - nell’esposizione l’attenzione è rivolta anche ai taccuini e ai tanti fogli sciolti di schizzi che documentano chiaramente le somiglianze tra i due artisti anche nello stile del disegno. 

Scrive Hockney dell’artista olandese: «I suoi dipinti sono pieni di movimento. Penso che la gente ami i dipinti di Van Gogh perché può vedere come sono stati fatti. Tutte le pennellate sono visibili, si possono vedere esattamente come vengono applicate sulla tela. Questo mi affascina, e affascinava anche Van Gogh che aveva una visione cristallina». 

Oltre a opere ad acrilico, in mostra anche video, acquerelli, disegni e stampe in bianco e nero insieme a un ritratto fotografico di Hockney creato da Rineke Dijkstra appositamente per questa occasione.


Stilizzazione di linee verticali dei tronchi in Van Gogh, linee ripetitive in Hockney


Il giardino dell’ospedale di Saint-Paul (ottobre 1889), Amsterdam, Van Gogh Museum.

The Arrival of Spring in Woldgate, East Yorkshire (2011), Parigi, Centre Pompidou, Musée National d’Art Moderne - Centre de Création Industrielle.


Woldgate Woods, 6 & 9 (novembre 2006).

Hockney - Van Gogh. The Joy of Nature

Amsterdam, Van Gogh Museum
a cura di Edwin Becker
fino al 26 maggio
orario 9-19
i biglietti sono acquistabili esclusivamente online sul sito del museo
catalogo Tijdsbeeld (olandese) - Thames & Hudson (inglese)
www.vangoghmuseum.nl

ART E DOSSIER N. 363
ART E DOSSIER N. 363
MARZO 2019
In questo numero: Expat: artisti senza patria. Anguissola, una cremonese in Sicilia. Cassatt, dalla Pennsylvania a Parigi. Ribera, uno 'Spagnoletto' a Napoli. In mostra: Hokney e Van Gogh ad Amsterdam. Futuruins a Venezia. Hammershoi a Parigi. Boldini a Ferrara. Hollar a Vinci.Direttore: Philippe Daverio