Cortoom


Quartetti d’orchi:
Priit Pärn

di Luca Antoccia

Pochi lo conoscono eppure è uno degli artisti più noti non solo nel suo paese natale, l’Estonia, ma nel blocco ex sovietico, di cui ha descritto paralisi e disvalori come solo l’animazione può fare, coniugando vena fantastica e spietata critica sociale, costruendo surrealtà inquietanti che molto attingono al mondo dell’arte. Dal 1977 a oggi Pritt Pärn ha realizzato una dozzina di corti (spesso sfiorano la mezz’ora), molti dei quali si trovano al momento in rete col titolo estone che qui riportiamo insieme alla traduzione italiana. Caratteristica dei suoi film l’essere orchestrati intorno a tre-quattro personaggi come in un romanzo di Kundera e divisi in capitoletti come in un film di Godard: si veda, per esempio, Kolmnurk (Triangolo, 1982) dove temi centrali sono l’incomunicabilità e il desiderio, e Aeg Maha (Tempo scaduto, 1985) caratterizzato dalla gioia cromatica di un tratto stilizzato e allo stesso tempo aggressivo come se sul Baltico si fossero dati appuntamento il Majakovskij illustratore e il David Lynch dei disegni. Ma il capolavoro è Eine Murul (Colazione sull’erba, 1987) uscito nei tempi della Perestrojka, spietato verso l’alienazione socialista come nei confronti del consumismo occidentale. I quattro protagonisti, (disegnati in modo volutamente rozzo e minimale alla Grosz), due donne e due uomini coinvolti in storie parallele, troveranno un vero momento di umanizzazione solo nel finale quando si ritrovano su un prato e pian piano si trasformano in un “tableau vivant” raffigurante la famosa tela di Manet dal titolo omonimo a quello del corto. Per l’intera pellicola il personaggio di Pablo Picasso, poco più di una comparsa nel film, è trascinato via dalle forze dell’ordine e perseguitato dai corvi, emblema del destino dell’artista, rivoluzionario sotto ogni forma di potere. Nel successivo Hotell E (1992), dove l’Hotel E sarebbe l’Europa unita, il mondo dell’Occidente svela tutte le sue crepe. In Porgandite öö (I sogni delle carote, 1998) i colori e le forme tornano stravolte ed estreme tra echi di Toorop e incubi da “pop surrealism”. Resta solo lo spazio per citare l’originale incrocio di disegno a mano e animazione con la sabbia dell’ultimo Lendurid Koduteel (Piloti sulla via di casa, 2014) in cui, con la moglie Olga Marcˇenko, Pärn raggiunge notevoli effetti poetici.


frame da Lendurid Koduteel (Piloti sulla via di casa) (2014), di Priit Pärn e Olga Marcˇenko.

ART E DOSSIER N. 362
ART E DOSSIER N. 362
FEBBRAIO 2019
In questo numero: Zerocalcare L'anima antagonista di una generazione in mostra a Roma. Avanguardie inattese. Astrattismo rinascimentale. Finestre surrealiste. In mostra : Picasso a Basilea; Bonnard a Londra; I kimono a Gorizia; Van Dyck a Torino; Rinascimento ticinese.Direttore: Philippe Daverio