Camera con vista


BAROCCOLIBICO

di Luca Antoccia

Uno dei film più notevoli della passata stagione cinematografica italiana è L’ordine delle cose di Andrea Segre, in dvd per CG Entertainment. Sul tema dell’immigrazione clandestina sono ormai parecchi i film, anche molto validi, usciti in Italia, ma Segre, che già aveva affrontato l’argomento con successo di critica con Io sono Li e La prima neve, qui cambia prospettiva, abbandonando l’identificazione col migrante in Italia e mostrando le gesta di un funzionario del Ministero degli interni in missione diplomatica in Libia per fare accordi con i ras libici e, indirettamente, con i mercanti di uomini e donne per fermare alla fonte i flussi migratori. È un film lineare e antonioniano ma ancor di più brechtiano nella mancata redenzione del protagonista che induce lo spettatore a ritirare ogni identificazione emotiva e a fare i conti col meccanismo immorale che spinge a scegliere tra una visione etica del mondo e una cinico-realista senza saperle integrare. Ha dichiarato Segre: «Il film è un appello alla nostra dignità: vogliamo continuare a stare in questo ipocrita benessere dove le cose non esistono perché non le vediamo, in questa banalità del male - che è l’altra faccia della medaglia - o vogliamo metterci nella posizione di non dover scegliere tra etica e ragione di stato, ma provare a farle stare insieme?». A un certo punto il protagonista visita con la moglie la galleria di palazzo Barberini a Roma e si interroga davanti al Ritratto di Beatrice Cenci di Guido Reni. 

Si chiede e chiede cosa esprimano gli occhi della ragazza. «Paura», è la risposta, la stessa che troverà negli occhi di una ragazza libica che solleciterà il suo aiuto, la sua umanità. La stessa paura che forse prova lui stesso, destinato a perdersi nel complesso, barocco, risiko libico e noi con lui. Per questo l’accusa di eccesso di geometria e di algidità mossa da alcuni critici al film non coglie il calcolato rischio brechtiano che Segre nel suo film più ambizioso lucidamente si assume. Una scommessa, per chi scrive, vinta.


frame da L’ordine delle cose (2017), di Andrea Segre.


frame da L’ordine delle cose (2017), di Andrea Segre.

ART E DOSSIER N. 357
ART E DOSSIER N. 357
SETTEMBRE 2018
In questo numero: MICHELANGELO INEDITO Il primo progetto della tomba di Giulio II. VENEZIA La biennale di architettura. I SACRI MONTI Itinerari tra arte, fede e natura. IN MOSTRA Abramović a Firenze, Fotografia e Astrattismo a Londra, Puccini e l'arte a Lucca, Arte islamica a Firenze, Pittura a Gubbio al tempo di Giotto. Direttore: Philippe Daverio