Studi e riscoperte. 1 
I precedenti del Quadrato nero su fondo bianco
di Kazimir Malevič

ET SICIN INFINITUM

È possibile che Malevič abbia tratto ispirazione per il suo Quadrato nero da opere realizzate prima di lui?
Non lo escludiamo. Anzi, proviamo qui a delineare un percorso inconsueto per i testi accademici ma stimolante per chi ama approfondire contributi e possibili nessi poco noti, spesso fondamentali per ricomporre il mosaico della storia dell’arte.

Mauro Zanchi

Quante persone hanno creduto di ideare qualcosa di nuovo, e poi hanno scoperto che la loro intuizione era già stata elaborata da qualcun altro, prima di loro? E quanti artisti, letterati, scienziati sono rimasti ignari dei loro precursori? Molti hanno attinto con cognizione di causa dal patrimonio lasciato in eredità dalla tradizione. Altri hanno ripreso idee del passato in buona fede, inconsapevolmente. Altri ancora si sono affidati all’inconscio collettivo. Altri hanno rubato l’idea, riutilizzandola con altre connotazioni concettuali. 

La storia legata al monocromo nero è curiosa e poco nota. Cerchiamo di tracciare il percorso che lega una delle opere più dichiaratamente avanguardistiche della storia dell’arte, ovvero il Quadrato nero su fondo bianco di Kazimir Malevič, a qualcosa che era già stato realizzato, con altri significati, in passato. L’artista russo ha affermato di aver dipinto la sua prima opera avanguardista nel 1915, come in uno stato di trance mistica, ispirato da influssi esoterici.


Kazimir Malevič , Quadrato nero su fondo bianco (1915), Mosca, Galleria di Stato Tret’jakov.