INTRODUZIONE

Parlare dell’Internazionale situazionista significa innanzitutto rendersi conto che quella che per molte ragioni può - e deve - essere considerata l’ultima avanguardia del Novecento, nasce da un insieme di istanze varie e complesse che attraversano la prima metà di quel secolo e che si fondono, principalmente a opera del pensiero di Guy Debord, in una vera estetica della sovversione, nell’idea del superamento dell’arte verso una netta direzione politica. 

Gli ultimi bagliori del surrealismo si fondono col radicalismo lettrista di Isidor Isou, e - più tardi - con l’Internazionale lettrista versione radicale operata dall’interno dal giovane Guy Debord. Ruolo chiave è rappresentato dal gruppo CoBrA e dal Laboratorio sperimentale di Alba con Pinot Gallizio, tutti però in balia della dittatoriale guida di Debord e dei suoi atteggiamenti autoritari. Nasceranno concetti e atteggiamenti nuovi come il “détournement”, la deriva, la “ricerca psicogeografica”, si tenterà di trasformare la vita in un’avventura continua, stimolante, passionale e creativa. 

Con Debord tutto si dirigerà al politico nel tentativo di fare della rivoluzione il fatto estetico supremo.


Guy Debord, Michèle Bernstein e Asger Jorn (1961).

Guy Debord.


Asger Jorn.

La frammentazione e la peculiare originalità di questa estrema avanguardia novecentesca ci hanno in qualche modo imposto di dare a questo dossier una struttura un po’ diversa dalla consueta.

SITUAZIONISMO
SITUAZIONISMO
Ugo Nespolo
Uno dei movimenti di avanguardia più singolari e multiformi del XX secolo è il situazionismo. Meno noto di altri esperimenti creativi del secondo dopoguerra, è stato tuttavia molto più influente di altri sul pensiero contemporaneo. Nato in Italia, in Liguria, nel 1957, da un gruppo di artisti, pensatori e letterati di estrazione anarco-marxista, durò circa un quindicennio tra fratture e segmentazioni, ed ebbe come componente più nota quella del gruppo Co.Br.A. Tra i suoi più attivi propagandisti il filosofo e sociologo francese Guy Debord, il pittore danese Asger Jorn e Giuseppe “Pinot” Gallizio, langhigiano, inventore della “pittura industriale”, che aprì la strada ai monocromi e ai movimenti di superamento dell’Informale. Il situazionismo non presenta “capolavori”: incide direttamente sulle “situazioni”, appunto, esistenziali, influenzando il Sessantotto e molti degli estremismi del tempo in cerca di nuove strade espressive.