CoBrA

Così fondò il gruppo Surréalisme révolutionnaire nel 1947, con l’intento di rinnovare la sperimentazione surrealista, riaffermarne l’autonomia e la simultanea necessità di un’azione comune e sottolineando che l’esperimento surrealista doveva avere realizzazione nell’ambito della vita quotidiana.

Christian Dotremont, Bruxelles, 1950.


Asger Jorn, Christian Dotremont, La chevelure des choses (1948).
Tra 1948 e 1962 il belga Dotremont sperimenta quell’evoluzione in senso informale del lettrismo che si chiama logogramma (ne abbiamo qui un esempio): letteralmente un “disegno di parole”.

Christian Dotremont, Pour Jorn (1975-1976); Parigi, Centre Pompidou - Musée national d’art moderne.


Jean-Michel Atlan, Christian Dotremont, Si je me perds dans les bois c'est pour gagner la forêt (1958).

Il pittore danese Asger Jorn (1914-1973), che definiva reazionari i surrealisti parigini, divenne sostenitore del movimento belga Høst, in cui Jorn era elemento di spicco: fu un’unione di pittori, scrittori e architetti nata attorno alla rivista “Helhesten”, pubblicata a Copenaghen dal 1941 al 1944. Dagli svariati interessi e ambiti d'indagine, spaziavano dalle critiche per immagini alla società dei consumi ai testi sul jazz, dalla poesia agli scritti sull’arte negra, dalla critica cinematografica agli studi sulla cultura nordica. 

Il pittore Constant, che nel 1948 fondò il gruppo olandese Reflex, presentò Dotremont a Jorn. Come “Helhesten”, anche la rivista “Reflex” era di stampo eclettico, con studi sulla cultura popolare ed ela borazioni teoriche della sua piattaforma sperimentale.


Constant (Constant Nieuwenhuys) nel suo studio, Amsterdam 1960 circa.


Il primo numero della rivista d’arte danese “Helhesten” (1941): il suo nome, “cavallo infernale”, allude a una creatura presente in antiche leggende nordiche. Particolarmente interessata all’arte primitiva e vicina al gruppo CoBrA, la testata chiuse nel 1944.

Constant Nieuwenhuys (1920-2005), in opposizione alla standardizzazione del movimento De Stijl, creò questo movimento in nome della sperimentazione insieme a Corneille, Appel e altri. All’età di venticinque anni Constant lasciava per un certo tempo le problematiche della pittura per avvicinarsi all’urbanistica e all’architettura, giungendo, come si vedrà in seguito, all’elaborazione di teorie all’avanguardia, riprese, negli anni successivi, dagli architetti radicals. 

Jorn, indirizzatosi verso un’azione artistica collettiva, grazie al suo “nomadismo” ebbe un ruolo fondamentale nella creazione, in Italia, del Movimento internazionale per un Bauhaus immaginista, o M.I.B.I, in cui confluirono alcuni degli artisti CoBrA e del Nord Europa in generale.


Constant, New Babylon, Torre (1951 circa); Parigi, Centre Pompidou - Musée national d’art moderne.


Constant, bozzetto per la copertina della rivista “Cobra” (1950); Torino, GAM - Galleria civica d’arte moderna e contemporanea.

Asger Jorn, Letter to my Son (1956-1957); Londra, Tate; Asger Jorn, Stalingrad, le non-lieu où le fou rire du courage (1957-1960);


Silkeborg (Danimarca), Museum Jorn.


Karel Appel, Questioning Children (1949); Londra, Tate.

SITUAZIONISMO
SITUAZIONISMO
Ugo Nespolo
Uno dei movimenti di avanguardia più singolari e multiformi del XX secolo è il situazionismo. Meno noto di altri esperimenti creativi del secondo dopoguerra, è stato tuttavia molto più influente di altri sul pensiero contemporaneo. Nato in Italia, in Liguria, nel 1957, da un gruppo di artisti, pensatori e letterati di estrazione anarco-marxista, durò circa un quindicennio tra fratture e segmentazioni, ed ebbe come componente più nota quella del gruppo Co.Br.A. Tra i suoi più attivi propagandisti il filosofo e sociologo francese Guy Debord, il pittore danese Asger Jorn e Giuseppe “Pinot” Gallizio, langhigiano, inventore della “pittura industriale”, che aprì la strada ai monocromi e ai movimenti di superamento dell’Informale. Il situazionismo non presenta “capolavori”: incide direttamente sulle “situazioni”, appunto, esistenziali, influenzando il Sessantotto e molti degli estremismi del tempo in cerca di nuove strade espressive.