Lettrismo

L’avanguardia lettrista, che si formò nel 1945 intorno alle teorie di Isidore Isou, rappresentò una chiave di lettura essenziale della feconda evoluzione delle neoavanguardie grazie alla sua carica eversiva. Intorno al 1950 facevano parte del movimento i poeti e pittori Maurice Lemaître, Jacques Spacagna, Roland Sabatier, Altagor, Gabriel Pomerand, Roberto Altmann, il giovanissimo Debord, Jean-Louis Brau, Gil Joseph Wolman e François Dufrêne (gli ultimi tre diedero il via, verso il 1960, alla tendenza ultralettrista, che persegue una poesia ancor più decisamente prelinguistica, fondata sull’emissione di rumori, urli, gemiti, sospiri).


Alcuni appartenenti al gruppo lettrista: Gil J. Wolman, Mohamed Dahou, Guy Debord, Ivan Chtcheglov nel 1954.

Gabriel Pomerand (1925-1972), poeta e pittore lettrista, davanti al caffè Le Flore in Saint-Germaindes- Prés a Parigi nel 1950.


Roland Sabatier, Le Petit Théâtre (1965); Parigi, Centre Pompidou - Musée national d’art moderne.
Roland Sabatier, nato a Tolosa nel 1942, aderisce al lettrismo nel 1963.


Roland Sabatier, Hypergraphie (1966); Parigi, Centre Pompidou - Musée national d’art moderne. L’ipergrafia è una forma d’arte che si svuluppa in ambito lettrista fondata sull’utilizzo di segni di diversa provenienza (alfabetici, simbolici, ideogrammi).

Le opere dei lettristi, affascinanti e a tratti incomprensibili, spaziarono dal cinema (importante citare Débat sur le cinéma, dove l’autore - Isou - incise la pellicola con linee e simboli, creando effetti stranianti e rendendo più dinamico il susseguirsi delle scene) alla poesia, in cui studiarono la lettera, evidenziandone il potere fonetico e segnico, passando per la matematica, l’economia politica, la medicina e la tecnica. Per quanto riguarda il cinema, i lettristi e i situazionisti successivamente furono dei grandi innovatori e fonte di ispirazione per autori sperimentali e d’avanguardia.


Gabriel Pomerand, Sans Titre (1950 circa).


Jean-Louis Brau, The Ghoo that Jack Built (1963).

Tra il 1951 e il 1952 uscirono quattro film di matrice lettrista di grande importanza: il Traité de bave et d’éternité di Isou (175 minuti di film), Hurlements en faveur de Sade di Debord, Le film est déjà commencé? di Lemaître e L’anticoncept di Gil J. Wolman. Traité de bave et d’éternité, come osserva Roberto Silvestri nel suo testo Il gran gioco sovversivo, sarà prezioso per la corrente cinematografica della Nouvelle Vague per «l’ebbrezza della parola sciolta e a tutto campo, la logorrea come minimo comun denominatore del testo [...], interminabili ma non accademici discorsi sull’amore e la vita»; mentre Hurlements en faveur de Sade del giovane Debord sconvolge per l’uso dello schermo solo bianco o solo nero (famosi in questo i ventiquattro minuti di schermo nero) a decretare la fine e la morte del cinema, giungendo al punto zero della creazione.


Isidore Isou, Traité de bave et d’éternité (1951), un fotogramma.
Isidore Goldstein (noto poi come Isidore Isou), di origine rumena, è stato uno dei fondatori del movimento lettrista.

Continua Silvestri a proposito del cinema di Isou e anche di Lemaître: «sì la jouissance, sì la visualità, [...] Isou sopprime, tardo futurista, la sincronia tra immagine e suono». Lemaître utilizzava tagli e cancellature, silenzi e oggetti da mettere davanti allo schermo durante la proiezione e infine Gil J. Wolman realizzava il suo unico film L’anticoncept effettuando la sua proiezione su un pallone sonda invece che su uno schermo. 
Emblema della loro produzione fu il poema lettrista, testo-partitura destinato all’esecuzione vocale, che veniva creato mediante suoni privi di significato, trascritti con le lettere dell’alfabeto.

François Dufrêne, Tambours du jugement premier (1952); nella foto il gruppo di registrazione dell’opera nell’edizione realizzata per France Culture nel 1981.


Gil Joseph Wolman, L’Anticoncept (1951), fotogramma; Parigi, Centre Pompidou - Musée national d’art moderne.

Visivamente utilizzavano tutti i mezzi di notazione possibili (grafici, stenografici, criptografici, algebrici, numerici, musicali) per produrre una particolare scrittura, l’ipergrafia, mentre nel campo della pittura si proposero le lettere dell’alfabeto come materiale estetico. 
Isou voleva rinnovare la cultura nel suo complesso, concentrandosi su un nuovo metodo di creazione, intesa come incorporazione e superamento di ogni elemento dell’esperienza, non più fondato sull’ombra inconsistente dell’inconscio, ma al contrario, sulla coscienza che cerca di riunire in un tutto coerente i dati e gli ambiti collocati in fondamentale opposizione: caso e necessità, conscio e inconscio, vecchio e nuovo. Questo progetto portava il nome della «nuova ampiezza e tendeva, perciò, al superamento del sapere come insieme di categorie separate per approdare a un tutt’uno totalizzante. 
Isou sottolineò come il surrealismo costituisse un arretramento rispetto alla posizione estrema e insostenibile del dadaismo. «Il programma rivoluzionario surrealista si è trasformato in una tradizione ostinata, che rifiuta di vedere l’avvento di un superamento [...] L’avanguardia di ieri è diventata la retroguardia di oggi, è un’evoluzione prevedibile in qualsiasi movimento che pensa e teorizza se stesso in un medesimo tempo come rottura e come superamento». Il surrealismo, proclamandosi come superamento del dadaismo, non poteva a sua volta non suscitare idee che aspiravano a superarlo: il lettrismo, CoBrA e alcune forme di surrealismo rivoluzionario furono le più significative.

Maurice Lemaître, Le film est déjà commencé? (1951). Il cinema lettrista prevede una separazione tra scorrimento delle immagini e colonna sonora; uno scollamento che nel caso del film di Lemaître viene “disturbato” ulteriormente dall’entrata in scena di attori durante la proiezione e da oggetti vari sospesi davanti allo schermo.


Isidore Isou, Swing (1947); Parigi, Centre Pompidou - Musée national d’art moderne. Il primo manifesto pittorico lettrista venne pubblicato nel 1950, ma Isou elaborò dei disegni lettristi – inchiostro su carta – già a partire dal 1944. Né colore, né pittura: è il segno grafico alfabetico il motore della comunicazione. In questo disegno del 1947 Isou ha riempito il foglio di un testo continuo vergato a mina di piombo, poi ha sovrapporto un ulteriore testo in colonne, più scuro e con inchiostri diversi, che costruisce il ritmo della pagina.

SITUAZIONISMO
SITUAZIONISMO
Ugo Nespolo
Uno dei movimenti di avanguardia più singolari e multiformi del XX secolo è il situazionismo. Meno noto di altri esperimenti creativi del secondo dopoguerra, è stato tuttavia molto più influente di altri sul pensiero contemporaneo. Nato in Italia, in Liguria, nel 1957, da un gruppo di artisti, pensatori e letterati di estrazione anarco-marxista, durò circa un quindicennio tra fratture e segmentazioni, ed ebbe come componente più nota quella del gruppo Co.Br.A. Tra i suoi più attivi propagandisti il filosofo e sociologo francese Guy Debord, il pittore danese Asger Jorn e Giuseppe “Pinot” Gallizio, langhigiano, inventore della “pittura industriale”, che aprì la strada ai monocromi e ai movimenti di superamento dell’Informale. Il situazionismo non presenta “capolavori”: incide direttamente sulle “situazioni”, appunto, esistenziali, influenzando il Sessantotto e molti degli estremismi del tempo in cerca di nuove strade espressive.