XXI secolo 2
ELEUSI, CAPITALE DELLA
CULTURA EUROPEA 2023
il luogo
dei misteri
Paola Testoni de Beaufort
Dolci declivi, il profondo blu del mare che la separa dalla mitica isola di Salamina e soprattutto una luce rarefatta e dorata, anche d’inverno: è così che si presenta agli occhi dei suoi visitatori Elefsina – l’antica Eleusi – quest’anno capitale della cultura europea.
Per parlare della città sacra dell’antichità greca, bisogna iniziare proprio dalla descrizione del luogo che ha ispirato il mito di Demetra, dea che presiedeva ai raccolti e alle messi, e della figlia Persefone, il cui racconto, poetico e tragico, spiega il succedersi delle stagioni. Com’è noto, tutto inizia con il rapimento di Persefone da parte di Ade, dio dell’aldilà, e prosegue con la disperata ricerca della madre che, nel suo angosciato girovagare, giunge proprio a Eleusi e, grata dell’ospitalità del suo re, rivela agli abitanti l’arte della coltivazione dei campi e li esorta a costruire un santuario in suo onore. Il ritrovamento di Persefone da parte di Demetra finalmente avviene ma non sarà definitivo. Ade, infatti, innamorato di lei, fa mangiare a Persefone un seme di melograno, compiendo un prodigio che l’avrebbe obbligata a stare per un periodo dell’anno nel regno dei morti e per un altro in quello dei vivi. In virtù di questa alternanza, Demetra decise che nei mesi in cui la figlia si fosse trovata nell’oscurità, nel mondo sarebbe calato il freddo e la natura si sarebbe addormentata (autunno e inverno), mentre nei mesi in cui la figlia si fosse trovata nella luce la natura si sarebbe risvegliata (primavera ed estate).
L’antica Eleusi, città natale del drammaturgo greco Eschilo, divenne quindi il luogo dove il mondo si connetteva con l’ultraterreno, dove ci si recava spesso dopo un lungo rito di iniziazione.
A questo rito fanno riferimento i misteri eleusini, una delle cerimonie religiose più importanti dell’antica Grecia che celebravano, in tre diversi momenti stagionali, il rapimento di Persefone, la ricerca da parte di Demetra e il ricongiungimento di madre e figlia, momento di rinascita della natura, inizio festoso della buona stagione.
I misteri erano un momento fortemente comunitario e attiravano a Eleusi un’enorme folla di pellegrini provenienti dall’intera penisola ellenica e da altri paesi dell’area mediterranea.
La ricca tradizione mitologica si sposa a Eleusi con un’importante ricchezza archeologica testimoniata da numerosi monumenti legati al culto delle due dee. Il sito presenta infatti grandi propilei in marmo e il Telestèrion, l’imponente santuario destinato ai riti misterici, che abbracciava l’“anàktoron”, stanza accessibile ai soli sacerdoti, ed era a sua volta circondato da una gradinata per gli spettatori che, attraverso il Sacro patio, provenivano da Atene attraverso la Via sacra. Poi troviamo ancora il Kallichoron, il pozzo dove, secondo Omero, si riposò Demetra sfinita, poi il recinto del Plutoneion, che rappresentava l’ingresso all’Ade, e, infine, gli archi in onore dell’imperatore romano Adriano.
Adiacente al sito, recentemente restaurato e riaperto al pubblico, con un rinnovato percorso espositivo, si trova il Museo archeologico, edificato nel 1890, istituito per conservare i reperti degli scavi in gran parte risalenti al V secolo a.C., momento in cui la reputazione del santuario era al suo apice. Tra questi, la monumentale anfora protoattica del VII secolo a.C., con la raffigurazione della decapitazione di Medusa da parte di Perseo; la grande statua acefala di Demetra, probabilmente opera della scuola di Agoracrito, alunno di Fidia, e la cariatide del propileo minore, che porta in testa la cesta contenente gli oggetti sacri cerimoniali e ornata da spighe di grano e papaveri. Tra le curiosità, anche la statuetta di un maialino sacrificale e un “kernos”, vaso utilizzato per le offerte al tempio. A testimoniare l’importanza di Eleusi nella storia, al museo è anche conservata una collezione completa di ceramiche che copre un larghissimo lasso temporale, dal Medioevo elladico (2000 -1580 a.C.) fino al periodo protocristiano.
La Soprintendenza ai beni culturali ha già annunciato l’acquisto dell’Old Oil Mill Factory, il vecchio frantoio per la creazione del sapone che, una volta completati i lavori, diventerà la nuova sede museale e il cui teatro da duemila posti, all’interno del suo cortile, ospita dal 1997 l’Aeschylia Festival, la manifestazione organizzata da quarant’anni e dedicata al concittadino Eschilo.
Il titolo di capitale culturale europea 2023 (condiviso con la ungherese Veszprém e la romena Timișoara) è stata l’occasione per avviare anche altri progetti di ristrutturazione e riutilizzo di vecchi siti industriali testimoni di un passato relativamente recente quando, a partire dall’Ottocento, la città si trasformò in un motore produttivo, collocandosi tra i maggiori poli industriali greci. L’Iris, un tempo azienda di vernici, oggi è centro culturale polivalente. Addirittura, anche l’ex piccola stazione ferroviaria è ora la sede di un collettivo culturale.
Il ricco calendario di questo specialissimo 2023 eleusino raggruppa sotto il titolo Mysteries of Transition i quattrocentotrentasei eventi che lo compongono. Sotto la guida creativa del direttore artistico, Michail Marmarinos, si dipana una nutrita serie di concerti, mostre, spettacoli di danza, esposizioni fotografiche e performance teatrali. Le due assi concettuali dell’antica Eleusi – quella orizzontale della processione sulla Via sacra e quella verticale della discesa all’Ade – rivivono magicamente in occasione di queste importanti manifestazioni.
In questa città giacciono i resti più antichi dei misteri eleusini, maestose manifestazioni pensate per celebrare la vita – sia la nascita sia la morte –, e per cercare la benedizione della Madre Terra: Demetra. È qui che lo spirito greco ha inventato un sistema di riferimenti per portare ordine nel cosmo e nel mondo. Solo a due categorie di persone era proibito partecipare ai misteri eleusini: matricidi e barbari. Protagonista della performance di Romeo Castellucci, Mistery 11 Ma (dal 1° al 13 settembre), presentata nella suggestiva cornice del sito archeologico di Eleusi, sarà proprio un matricida straniero. L’azione drammatica riattiva tensioni ancestrali ma contiene anche un’intenzione di riparazione. Alla luce del sole, senza l’utilizzo di alcuna energia consumabile o costrutto tecnologico, la performance si sviluppa in un sobrio rituale contemporaneo dove il protagonista è accompagnato da una moltitudine di canzoni eseguite dal vivo per riattivare il suo legame con la madre.
Eleusi nacque molto probabilmente nel XII secolo a.C. e grazie ai suoi misteri venne considerata “axis mundi”, connessione tra mondo superiore e mondo sotterraneo, tra vita e morte, ma grazie al suo porto naturale e al gran numero di pellegrini divenne anche luogo di incontro di popolazioni e culture. Nacque così una particolare accoglienza al “nuovo” e una spiccata capacità di saper miscelare diverse culture.
A tutto ciò si ispira Mistery 15 The Living Museum che, tramite una doppia mostra diffusa (presso il già citato Iris e in diversi luoghi pubblici cittadini), vuole far emergere proprio le diverse componenti culturali della città, rese visibili nel suo patrimonio storico, naturale e antropologico. Da segnalare, infine, la mostra fotografica e di installazioni video di Lina Bertucci, focalizzata sulle varie “communities” cittadine, la partnership con il Benaki Museum di Atene per la mostra Elefsina. Raw Museum che vuole ricordare e ripercorrere la storia della città e la significativa collaborazione tra Eleusi 2023 e il tradizionale Aeschylia Festival per la mostra di arti visive Straw Falling on Concrete Floors.
Eleusi capitale della cultura europea 2023
ART E DOSSIER N. 411
LUGLIO-AGOSTO 2023
In questo numero: CAMERA CON VISTA: Piccole lingue madri di Luca Antoccia; STORIE A STRISCE: Il mondo nel disegno di Sergio Rossi; GRANDI MOSTRE. 1 - Le celebrazioni di Picasso - Sulle tracce di Picasso di Gloria Fossi ; GRANDI MOSTRE. 2 - Futurismo a Otterlo - Radicali e bellicosi di Claudio Pescio